Nima83 ha scritto:
MarinaBoyfriend ha scritto:
Be le dinamiche editoriali ormai sono in mano al bambino del film a episodi Ai confini della realtà, questo è assodato, dicevo che per me in tutto questo circo editoriale un computer o un cellulare non sono un problema, ma non lo erano neanche 5 anni fa.
Comunque vi invito tutti a leggere il ritardo mentale dei commenti sotto il post di Recchioni che annuncia questo albo.
Tu hai sicuramente ragione, ma dato che parlano di "Old Boy" magari si vorrebbero storie "old style", senza tutte le amenità contemporanee che hanno piazzato ad arte per far vedere quanto DD (testata e personaggio) è al passo con i tempi. Senza pc, cellulari, i due cyborg Rania e Carpenter (nuovi C-17 e C-18) e posticci toupet piazzati ad arte per rattoppare certe lacunose mancanze. Perché un personaggio può rimanere tranquillamente cristallizzato in un'epoca (vedasi Tex) senza che qualcuno lamenti eventuali mancate integrazioni con il tessuto connettivo sociale contemporaneo. Dylan Dog è un personaggio ottantiano, e sta bene dove sta, ossia confinato in quel limbo eighty, sorta di zona del crepuscolo da cui non serve muoversi.
Allora quando si parla di "quel" Dylan Dog, confinato malamente in una testata di ripiego, è bene che risparmino tutta la "contemporaneità" per l'altro Dylan Dog, quello cool diventato abusivamente padrone della testata madre.
Poi per il resto sono d'accordissimo: pc e cellulari sono l'ultimo dei problemi quando mancano le storie.
Per usare una bellissima espressione, ricordo soprattutto a me stesso che il problema in oggetto non sono i computer, non sono gli alcolici, non sono gli occhiali da sole, nè le anteprime abominevoli di M & G, perchè Dylan in passato anche nella collana regolare o in altre è uscito spesso fuori dal seminato (il Nostro, per giustificare l'intero apocrifo ciclo 666 ama ricordare "e infatti Dylan non suona il sassofono in "Storia di nessuno", vero?"), quindi anche il Dylan storico ha avuto le sue dosi di cambiamento. E allora ripeto e torno a dire: era il caso di iniziare l'avventura del "nuovo" Maxi PROPRIO con un Dylan non esattamente "standard"? Secondo me come minimo è una cosa surreale, e al massimo è una uscita pubblicitaria infelice, come tempistica. "Il Dylan che avete sempre amato": con le tempie grigie, barba incolta, ubriacone e computerizzato. Insomma, non credo che questa storia della Contu non potesse aspettare altri due mesi, prima di essere tirata fuori dalla cantina degli orrori!