Cravenroad7

Se vi ricordate, un paio d'anni fa lo stesso Stano, intervistato in occasione della mostra per il 25° anniversario, pronosticò che DD era destinato a diventare un fenomeno di nicchia.

Sì, ricordo anch'io l'intervista a Stano.
Comunque, il mio ragionamento si basa sia sulle recenti dichiarazioni di Recchioni che sui dati che ho potuto visionare nel corso degli anni. Dylan Dog perde lettori a iosa.


Attezione, però, ho usato il condizionale: se continua così. Cioè, senza che la casa editrice faccia qualcosa per invertire il trend (rinnovo e rilancio) o per evitare il crollo definitivo (aumento di prezzo, taglio sui costi ecc.).

Oddio, questa mi sembra un po' grossa! Possibile che il costo di un disegnatore incida così tanto? Anche dando per scontato che all'epoca il punto di pareggio di un qualsiasi bonelliano fosse più alto di adesso, diciamo intorno alle 40.000 copie, questo vorrebbe dire - a spanne - che la differenza tra lo stipendio di Brindisi e gli altri autori coinvolti nel progetto era di almeno 50.000 euro! Il che vuol dire 500 euro a tavola in più... Sono cifre che non stanno in piedi, dai. Senza considerare che, per esempio, uno Zagor che vende meno di 40.000 copie mensili si può permettere di schierare tra i propri autori Ferri, che - anche solo per anzianità - è probabilmente uno dei disegnatori più pagati della Bonelli (e non credo proprio che guadagni meno di Brindisi!).

Questo per dire che, se Bonelli ha affermato una cosa del genere, ritengo che fosse tutt'al più una battuta per ironizzare sulle tariffe di Brindisi.

Se è per questo sta già facendo grandi passi per diventarlo .

Da cult di costume generazionale, secondo la percezione di molti non-aficionados/lettori occasionali colti dalla massa, è ormai diventato soltanto un insensato trascinarsi di routine, poco appetibile ed attraente in sé - parlo della percezione generale post-'90s .

Quindi, il fatto di rifugiarsi nella "nicchia" di appassionati ed immarcescibili diviene giocoforza il trend di massima per preservarsi.
Ed il rilancio, credo, consista principalmente nel riconquistare questo zoccolo azzoppato&ammorbidito, nel ri-fedelizzarlo con un prodotto di qualità.
Più che puntare sulle nuove leve, parecchio perplesse e già lontane dall'immedesimezione nel "fenomeno" storico, penso che per salvarsi con dignità bisogna puntare sul riaffacciarsi dei delusi, che conoscono il personaggio, e vogliono (al-)covarlo con rinnovato gusto nella loro nicchia.

Non mi pare che un leggero ritocco dei prezzi o un taglio delle spese possano fungere da deterrenti a questo progetto.
Chiudere la vedo difficile, perché altrimenti molti altri avrebbero già sbaraccato dalle edicole da tempo immane

ALOHA HIGHLANDERS

Conosci anche tu l'utente Monni su TWO, no? Leggi cosa scrisse qui.
http://texwiller.forumfree.org/index.ph ... topic=3554
Per l'intervista a Bonelli, ora non ho tempo. Devo ripescarla, ma basta googlare.

si può argomentare in mille modi la chiusura al n. 50... troppe ristampe, costo alto, lettori più giovani e meno danarosi rispetto a quelli di tex, ecc... rimane il fatto che è un fallimento di immagine colossale.... una ristampa A COLORI fatto rivoluzionario per bonelli chiude....
E' un errore colossale sia di immagine e sia di rilancio del personaggio perchè se pure le storie a colori avrebbero potuto costituire un nuovo vivaio di lettori! Bastava che la bonelli abbassasse le royalties richieste a repubblica per far continuare il progetto almeno fino al n. 100 (300 della serie regolare).
E secondo me fanno ancora in tempo a provvedere e a evitare questa figura di m****

L'intervista a Bonelli non l'ho trovata, ma l'intervento di Monni mi pare confermi quanto dicevo. Fermo restando che di pure ipotesi si tratta, se la forbice tra il disegnatore meno pagato e quello più pagato della Bonelli è di circa 350 euro a tavola, è impossibile che Brindisi guadagni almeno 500 euro in più - per ogni tavola - di tutti i suoi colleghi. Ci sta che sulle 100 pagine Brindisi prenda 15/20.000 euro in più di altri autori meno affermati, ma questo non incide in maniera così sostanziale sul costo finale della realizzazione dell'albo. Anche perché se con un venduto di 80.000 copie si va in perdita, si vede che qualcuno ha fatto male i conti.

Di nicchia ? Visto il panorama medio, a livello di musica, fumetti, film e compagnia cantante, sarebbe un dono dal cielo...

Chiude al numero stabilito e annunciato. Dove sta la figura di merda?

Ma davvero!
La tristezza è vedere che c'è ancora gente che si iscrive appositamente ai forum SOLO per sparare le loro str.......!

Aridaje. La ristampa è opera del gruppo Repubblica/L'Espresso, sono loro a decidere e fare tutte le valutazioni. Bonelli tecnicamente c'entra zero.


No. Ne basta uno: la miriade di ristampe di Dylan Dog, quasi tutte facilmente reperibili, fatto senza precedenti nella storia del fumetto italiano e non solo. Tutto qui. Comunque, come ti è stato già risposto, 50 erano previsti e 50 ne hanno fatti. Sono Tex e Zagor (20.000 copie settimanali, dato ufficiale comunicato da Burattini) che, per motivi diversi, hanno rappresentato due casi eccezionali e probabilmente irripetibili.
Proseguire fino al numero 300 del mensile sarebbe stato insensato in ogni caso. Al massimo si sarebbe potuti arrivare a 200, con l'albo che racconta il passato di DYD, ed aggiungere qualche fuori serie.

[quote="Ezekiel 25:17"][/quote]

aridaje!
Zagor per la repubblica, alan ford per mondadori... erano previste per soli 30 numeri hanno superato entrambe il 100!!!
Il numero iniziale è solo una mera indicazione, un primo step provvisorio, seguito da altri step 50, 70 e via sine die, cioè fino a quando le vendite reggono.
Dire che ha portato a termine con i 50, giusto per rispettare l'impegno è un fallimento completo e facciamo pure come gli struzzi per non vedere la verità... ma i numeri e i fatti sono quelli! Zagor personaggio che con l'inedito vende 40 mila copie.... va alla grande con la ristampa a colori!

E il fatto che Zagor abbia solo quella come ristampa non c'entra niente, eh...

Guarda, forse mi sbaglio, ma l'intervista l'ho letta in rete e non la ritrovo più neanch'io (alcuni link non sono neppure più attivi). Comunque, può darsi che fosse una trascrizione dall'orale in cui l'ironia non era affatto percepibile.
Detto questo, trattandosi di ipotesi, quei dati potrebbero essere addirittura arrotondati per difetto. Anche perché lessi persino cifre molto più alte, tanto da sembrarmi incredibili.


Se dovesse avvenire, il prezzo non sarebbe più tanto popolare.

Egoisticamente non mi potrebbe importare, visto che è il solo fumetto che ormai acquisto in modo regolare.
Ma la mia era una provocazione. Diciamo che è singolare che, un fumetto con tematiche forti e adulte come DyD vendesse 250mila copie quasi due decenni fa, mentre ora se riproponesse tali tematiche, finirebbe per esser letto da poche migliaia di lettori..