Cravenroad7

Un applauso alla Strega!


Vero. Se non sai scrivere una storia puoi metterci tutto il sangue che vuoi, non funzionerà ugualmente. Tuttavia, qui si parlava dell'abbandono degli ingredienti originari che hanno fatto la fortuna della testata.

È vero che ogni storia è un'alchimia di vari elementi ben miscelati tra di essi. Ma che non sia possibile ispirarsi alle origini perché i tempi sono cambiati è una convinzione tutta redazionale.

Bè, penso che allora, prima o poi, la redazione se ne accorgerà e deciderà di lasciare mano libera agli sceneggiatori, affinchè riempiano di sangue e orrore le pagine di Dylan.
Forse il problema è proprio questo: Dylan Dog è un fumetto in grado di acchiappare i giovani, forse come nessuno nell'universo Bonelli; di conseguenza ci si può permettere di sperimentare sceneggiatori di vario tipo, storie disparate, rischiare di creare numeri dalla qualità altalenante ecc. ecc. Perchè? Perchè i giovani sono più elastici e malleabili e, inoltre, si può trovare un certo ricambio; perdi un giovane lettore ora, ne guadagni uno dopodomani, il quale, molto probabilmente, non conosce le origini del nostro eroe e si appassiona totalmente alla lettura del fumetto appena comprato.
Con Tex o Zagor non si può: Tex vende di più, ma il bacino di lettori sarà costituito per la maggior parte, credo, da acquirenti di una certa età, i quali potrebbero punire con più severità un eventuale cambio di rotta dalla consueta tradizione; Zagor versava in condizioni critiche 20 anni fa, quindi si è deciso di impostare una certa linea editoriale, dando la serie nelle mani di sceneggiatori in grado di far rivivere lo spirito tradizionale della serie, pur con le dovute differenze.
Ancora oggi, gli sceneggiatori principali sono un paio, dando una sorta di continuità alla tipologia di storie, non tradendo i lettori.
In Dylan Dog non è per niente così.

@ skeletor:
i contratti sono un po' come dei patti col diavolo... devi leggere bene tutte le postille sennò sei fottuto...

mi inserisco nel discorso della censura un po' a metà, quindi non so se ripeto qualcosa scritto da altri.
comunque, ho notato che in uscite abbastanza recenti come il gigante n.20 (nella prima storia, "l'alleanza" ) e l'ultimo speciale vi siano scene abbastanza splatter: ad esempio, nel gigante, un vampiro legato ad un tavolo operatorio con la cassa toracica aperta e le gambe segate, o, nello speciale, lo stanzino pieno di corpi squartati e maciullati attaccati al muro. mi viene da chiedermi se queste siano "sviste" legate al fatto che le storie sono pubblicate su testate che vendono meno rispetto alla serie regolare oppure se tali scene dipendano da autori più "coraggiosi" nell'utilizzo di espedienti simili (tra l'altro entrambe le storie sono disegnate da piccatto). comunque mi accodo a chi dice che non è lo splatter a rendere una storia bella (anche se non mi dispiacerebbe vedere un po' di sangue in più sulle pagine di dylan).

Ma invece è proprio lo splatter che rendeva alcune storie "mediocri" dei primi 100 numeri interessanti!!!
Vedere molte storie di Chiaverotti per esempio...!
Speriamo ci sia un vero ritorno dello splatter quanto prima!!!

hai ragione snow9.

Ragà... parliamoci chiaro... Dylan Dog nacque come fumetto d'Orrore, terrore e Ironia. Queste sono le caratteristiche primarie. Poi, se nel tempo divenne altro (ma un "altro" in più al normale e grazie a Sclavi) ben venga. Magari prorpio il surplus Sclaviano alle caratteristiche primarie decretarono il successo di Dylan Dog. Ma nasceva innanzi tutto come fumetto d'orrore. E tutto ciò che ne consegue. Se col tempo il suo creatore cambiò gusti (e a me è sempre sembrata una dichiarazione di facciata: basta vedere una delle ultime storie di Sclavi, Marty, che nonostante il tema lontano dall'horror, c'è splatter a gogo), allora la serie doveva chiudere. Se l'editore aveva il timore della censura, allora la serie doveva chiudere. Se i "gusti" son cambiati (si, come no!), allora la serie doveva chiudere. Insomma, se i cambiamenti da apportare dovevano snaturare la SERIE, attutendo (per non dire eliminare) i canoni originari per focalizzare l'attenzione sul famoso "altro" di cui sopra detto, allora dovevano chiudere la serie. Per rispetto ai lettori e per rispetto alla storia stessa della serie e del suo personaggio. E' come dire che per "svecchiare" Tex, lo fanno trasferire a New York per combattere la Mano Nera insieme a Joe Petrosino... non sta né in cielo e né in terra. Dylan Dog era un personaggio che doveva muoversi nell'ambito dell'orrore e del terrore... così l'hanno semplicemente ammazzato per continuare a fare denaro con pochi rischi.

Per perderci capolavori come Un'affezionata Clientela ? Ma scherzi ???


Cmq ritengo che il proseguire della testata, evoluzione o regresso ( dipende dai punti di vista...) non sia in toto da buttare.
Io ritengo che il problema sia nato da quello che affermi, ma che sia evoluto peggiorando, per altro.
Questo DyD, a volte, mi pare privo di identità. Mi pare schiavo del buonismo e del suo esser vessillifero di messaggi a favore dei giovani e della loro formazione, quando prima DyD era anche uno "contro". Altro che palle.
CIoè il DyD che manco sente più Heavy è emblematico.
Però ritengo che se alla guida mettessero gente con più grinta, amore per il personaggio e bravura nello scrivere, DyD avrebbe ancora oggi ragione di esistere.

beh, gli sceneggiatori attuali sono tutti bravi , nessuno critica la bravura ( a parte le ridondanze di Gualdoni) , critichiamo la storia e l'aderenza al personaggio.
Accatino è un grande sceneggiatore ma non è aderente a DD, Di Gregorio è un ottimo sceneggiatore ma pure per lui DD non è nelle sue corde.
il problema principale è l'intimità del personaggio che è troppo identificato con Sclavi, di conseguenza DD è in parte Sclavi ( o ciò che sarebbe piaciuto essere a Sclavi) .
per cui un bravo sceneggiatore scrive delle storie perfettamente lineari ma che non hanno nulla a che vedere con l'intimità di DD ( Di Gregorio, Marzano ,Accatino, De Nardo) , altri sceneggiatori mostrano la passione e la voglia di aderenza( Cavaletto,Medda, Barbato) e riescono ad aderire bene al personaggio ( purtroppo devono allinearsi al trend dell'attuale testata) .
altri che mettono al primo posto la propria autorialità ( Enna, Bilotta, Recchioni) .
se comunque non aiutano la testata a cambiare rotta e liberarla da certe imposizioni non è un bravo sceneggiatore a salvarla .
è l'arma a doppio taglio delle serie troppo legate al propio creatore, stesso discorso è Julia. può essere scritto solo da Berardi, che si fa coadiuvare alla sceneggiatura, ma quando un giorno dovrà lasciare il timone saranno cavoli, perchè Julia è il lato femminile di Berardi, nasceranno gli stessi problemi di DD ( aldilà che attualmente la serie è adagiata ad una impostazione più da signora in giallo) .

La questione buonista era, per l'appunto, uno dei surplus sclaviani. Ma la capacità sua era di non renderla ridondante in una storia. Ma quasi subliminale, o accennata. Insomma... Dylan lo imparavi a conoscere di numero in numero, non che tutto fosse spiattellato in 2 pagine. Ad ogni numero, oltretutto... abbiamo ormai capito che il nuovo Dylan è un francescano mancato, ma si potrebbe evitare di portare la questione ai limiti dell'esasperazione.
Poi sulla capacità degli autori, è bene che non commento la politica bonelliana... mi altererei non poco e poi tutta sta discussione totalmente ot e che perdura da diverse pagine è proprio figlia della mia lamentela quando lessi dove finivano gli autori validi dylaniani nell'anticipazione de "Le Storie"
E' vero che molti autori hanno difficoltà a scrivere Dyd perché il nostro era troppo legato alla figura di Sclavi, ma negli anni '90 i vari Chiaverotti, Mignacco o Manfredi si avvicinavano alla poetica del personaggio. Quindi: o erano gli anni di non censura a rendere ciò, o più semplicemente la supervisione (con correzioni) di Sclavi e Marcheselli era BASILARE

In effetti la grande attesa di Stano sceneggiatore, non fa che confermare il disperato bisogno di uno che prenda per mano le redini della serie e che le conduca in porto con determinazione. Penso che RRobe e anche Cava, potessero e possano farlo, ma le tematiche interne alla Bonelli le lascio a chi ne sa più della Strega.
Piuttosto: vero che il graduale abbandono di Sclavi a DyD ne ha certamente minato la forza propositiva ( come avrebbe potuto essere altrimenti...? ) ma, facendo un paragone USA, altre testate hanno superato e con forza problemi simili.
Ad esempio la svolta Miller/Mazzucchelli su Devil o quella post Claremont su Xmen.
Se si vuole la linfa c'è. Basta volerla trovare.

Scusami ma se critichi la storia e l'aderenza al personaggio, praticamente hai criticato tutto quello che c'è da criticare! Poi hai voglia a dire sì ma lo sceneggiatore è bravo, ha solo scazzato storia e personaggio Se uno sbaglia queste due cose (che sono tutto) non è bravo, almeno per quanto riguarda una precisa storia. Se poi la cosa si ripete con una certa frequenza, allora potrei iniziare a pensarlo in generale, almeno per quanto riguarda una testata, in questo caso Dylan.

Poi non sarei nemmeno d'accordo sull'abbinamento che fai fra giudizio e autori, ma siamo già pesantemente OT da pagine e pagine

@Ezekiel:
se critico la storia e il personaggio dico che lo sceneggiatore è inadatto alla testata, no che lo sceneggiatore è un cane ( altrimenti Faraci non finiva su tex e alla marvel ) .
c'è una bella differenza fra essere inadatti e non saper scrivere . questo è per dire che cmq ad avere la colpa maggiore è l'amministrazione, nn il singolo sceneggiatore. è come la politica delle fiction, credere che i registi siano tra loro interscambiabili ( perchè pensano che la neutralità estetica del piccolo schermo metta tutti sullo stesso piano) .
ovvio che uno sceneggiatore professionista se viene assunto svolge il suo lavoro, che possa piacere o meno a un fan.
come analizzato da Lord Blendings è pure un problema di gestione.

Continuo a non essere d'accordo. Che Dylan abbia grossi problemi di gestione "amministrativa" è indubbio e sotto gli occhi di tutti; che abbia anche dei problemi di censura e autocensura (dallo splatter alle piccoli dosi di erotismo, fino a certe tematiche) è verissimo; che necessiti di un riassestamento a partire dai vertici è sacrosanto.

Tuttavia, tutto ciò non toglie che un autore valido, anche nel peggiore dei climi, sappia tirare fuori delle storie notevoli. Perché se oggi Dylan, con tutti i problemi che si porta dietro da anni, avesse un team di sceneggiatori composto da Barbato, Medda, Recchioni, Enna (dico i nomi dei migliori che mi vengono in mente, e che ovviamente dovrebbero dedicarsi quasi esclusivamente alla testata DD) la qualità media sarebbe nettamente superiore. Nonostante tutte le magagne.

Quindi il problema è ANCHE dei singoli sceneggiatori. Se critichi la storia vuol dire che la consideri una brutta storia e una brutta storia è scritta male, se poi il personaggio non è inquadrato, oltre ad essere brutta, la storia è pure inadatta.
Per restare sull'esempio di Faraci: io credo che non scrivesse brutte storie (giusto qualche eccezione), ma non era molto in linea col personaggio.
Oggi abbiamo chi scrive brutte storie e non è in linea col personaggio. Per questo non parlerei di bravi sceneggiatori (ripeto, sempre per quanto riguarda Dylan).

Anche Dampyr e' piu' horror di dylan ,oggi il fumetto horror in casa bonelli e' dampyr non per lo splatter anche li' non ce n'e' ,ma per la presenza di mostri.
Dylan Dog avrebbe bisogno di una trasfusione di sangue.
Certo il periodo piu' brutto secondo me e' stato quando c'era ruju e faraci , in confronto adesso siamo a livelli piu' che accettabili.