Walecs ha scritto:
Concetti come "economico" e "costoso" sono relativi dato che la loro definizione è molto generica e non esplicita un quantitativo esatto.
Ciò detto, io 3,5 € per un albo di 34 pagine non li ho mai spesi e mai li spenderò; come Nima lo considero un prezzo assurdo per un fumetto.
Keanu Coen ha scritto:
Penso esattamente la stessa cosa: non ricordo che la SBE mi abbia mai proposto un rapporto (volgarmente parlando) pagine/prezzo di questo tipo, per me assolutamente svantaggioso. Detto ciò, magari fosse il prezzo il problema! Per me si tratta a tutti gli effetti di lesa maestà, nonostante i buoni nomi coinvolti: la serie su DZ arriva fuori tempo massimo, come se facessero ritorno al futuro 4 adesso; dal poco che ho visto come preview mi sembra che il personaggio sia stato stravolto a sufficienza, e vedere uno che NON è daryl presentato da uno che per me NON è dylan sarà anche il massimo della coerenza, ma per me è puro nonsense. Il massimo che potrò concedergli sarà prendere la miniserie su subito fra qualche anno quando me la tireranno dietro insieme a Gregory Hunter.
Siamo più o meno sulla stessa lunghezza d'onda ragazzi
Prenderò forse il primo albo, ma solo per Mari, dato che poco m'interessa di leggere una storia di Faraci (che non mi sembra abbia mai prodotto grandi capolavori su DD) dedicata ad un personaggio messo sotto i riflettori "fuori tempo massimo" (per citare Keanu), che poteva essere trattato da penne più incisive almeno una ventina di anni fa. E' come ricordarsi solo ora che esisteva un personaggio chiamato Larry Varedo e dedicargli finalmente una miniserie. Ma è l'ultimo dei problemi: per quanto mi riguarda potevano dedicargliela pure tra trent'anni. Sta di fatto che non sono convinto. Non sono convinto della bontà artistica dell'operazione (non è forse quella che dovrebbe spingere un lettore a comprare?), non sono convinto che la miniserie nasca per un amore del personaggio e che questa possa veramente valorizzare tale personaggio. Piuttosto mi sembra (visione personale) che l'operazione sia fatta al solito per battere cassa (ormai la cosa, comunque fondamentale per una casa editrice, sembra da tempo più importante di qualsiasi "bontà artistica"). E già il fatto di spalmare 192 pagine in sei uscite ad un prezzo complessivo di 21 euro mi sembra un operazione da "chicken busters" (certo è nulla rispetto a quanto stiamo assistendo per IRDD: lo stesso numero di pagine lo si pagherà 57 euro) dato che, come ripeto, la mini poteva essere da tre a sessantaquattro pagine, e costare proporzionalmente di meno. Ma come giustamente ricordato da rimatt il problema principale è la qualità: cosa ci può dare Faraci (che, non me ne voglia, non ha mai brillato sulla testata madre) con questa miniserie? Le previsioni non sembrano fauste. Avessero messo Sclavi a questo prezzo (e a queste pagine), allora si, non avrei avuto esitazioni.
rimatt ha scritto:
La Bonelli ha messo in vendita gli albetti a 32 pagine del Grouchomicon a 5 euro l'uno, quindi non si tratta di una novità assoluta: in passato (seppure in un contesto particolare) si è fatto ben di peggio.
E di nuovo: i fumetti non si acquistano un tanto al chilo, non ha senso dire "3,50 euro per 32 pagine sono troppi". Alcuni dei capolavori sclaviani hanno MENO di 32 pagine (vedi "Margherite" o "Serial killer"), e sfido chiunque sano di mente a dire che non sarebbe disposto a spendere 3,50 euro per leggere qualcosa di analogo. Il problema è che ci vuole tutta la fiducia del mondo per riuscire a sperare che Faraci scriva una storia di quel livello.
Si, infatti tutta l'operazione dietro al Grouchomicon è ben più discutibile.
E... no, nessun ragionamento riguardo ai fumetti "un tanto al chilo": se, come hai detto tu, una nuova mini di Sclavi veniva sciorinata con un rapporto prezzo/foliazione di questo tipo, penso non sarebbero sorti eccessivi dubbi. In fondo sarebbe stato Sclavi, e vuoi o non vuoi la curiosità di leggerlo c'è sempre. Ma se mi piazzano un autore X, che non ha manco brillato in senso assoluto, a gestire una miniserie di un personaggio che dopo eoni manco era più considerato, e si decide di adottare un rapporto formato/prezzo più consono alla Panini che alla Bonelli, qualche dubbio viene.