Io una storia tipo
Il cammino della vita, a tamburino bendato, farei fatica a non attribuirla ad un
Marzano o
Di Gregorio di routine.
Il principe d'inverno poteva scriverla benissimo
Enna con un occhio solo da sonnambulo sotto Xanax, e non avrei notato la differenza
Parliamo comunque di roba un po' datata: probabile che il Bilotta di oggidì saprebbe fare molto meglio, ma sospetto che al di fuori del mirabolante luna park self-made da Speciale, avrebbe diverse difficoltà entro i paletti dell'inedito o dell'Old Boy.
Detto questo, e riallacciandomi a quanto detto da Jones ed Alek... non si mette in discussione l'abilità e l'estro di Bilotta su altre testate come
V.Buio e
Mercurio. Perlomeno
qui si parla solo di DD. E nel caso degli ultimi 2 Speciali il Sig. Bilotta ha perso la bussola della propria saga per dedicarsi ad altro, nella fattispecie le riscritture griffate di
Morgana e
Storia di Nessuno, con
L'Alba sullo sfondo, cose con cui solo autori talentuosi di alta caratura possono confrontarsi senza svarioni patetici. Ok, benfatto: scritte con cura, "evolute", accattivanti, profonde... ma il discorso della saga s'è progressivamente perso. Ed è quello che rendeva avvincenti i precedenti volumi, tenendo conto (come aggravante sulla "presa/attesa") che ne esce solo uno all'anno. Ed è quello che dovrebbe rendere coeso il progetto, la dimensione parallela in sé.
A me questa tendenza, se protratta ulteriormente, sembra una mezza presa per i fondelli nei confronti del lettore.
Prima ti piace spararle grosse su tracce narrative intrecciate - creando suspense e senso d'intrigo avvincente
- tipo "l'ecatombe in Germania", con "Jenkins eroe caduto", prima "la strage di Chelsea", passando per "il complotto di Wickedford"....
e POI tralasci tutto questo per dedicarti ad altro, preso dalla smanie dell'estro e della libertà creativa, dal voler impersonare lo Sclavi redivivOmortOx di turno, senza minimamente ri-accennare a queste tracce - ormai sepolte, temo, e nel caso farlocche come sviluppi abortiti subito dopo il concepimento
Insomma, tutto ciò somiglia ad una scarsa responsabilizzazione verso ciò che lui stesso ha creato.
Magari prossimamente mi smentirà, ed ogni tassello accennato avrà un equivalente narrativo - quando la mia nipotina andrà al militare, forse, di questi ritmi
- ma a me pare più che il Sig.Bilotta soffra un po' di amnesie e segua le cicale del proprio ingegno
d'auteur mentre calpesta il formicajo da lui stesso imbastito.
PER CUI LA QUALE
DI ALOHA CI CALE CI CALE CI CALE
(DELLA TUA AMICA
INVECE NON CI CALE MICA
...SPECIE SE E' POCO FICA)