Cravenroad7

Comunque l'involuzione di Mari avvenuta col passaggio da Nathan Never a Dyd è un mistero che non sono mai riuscito a spiegarmi.

Mari lo apprezzo sempre su DD, ma in effetti su NN era un'altra cosa... Ma credo che l'evoluzione del suo tratto (dagli inizi su "La zona Omega") lo abbia reso un pò più barocco e statico, pur restando molto evocativo (e questo credo sia già visibile sulle sue ultime storie di Nathan): però se qualcuno vuole vedersi una storia di un Mari veramente horror (e perfettamente equilibrato fra evocazione e dinamismo) deve recuperare assolutamente NN #26 "Vampyrus".

Già... ma anche la doppia L'abisso delle memorie e L'undicesimo comandamento fa impallidire dalla paura .

ALFA ALOHA

Già, una doppia che vale una quadrupla. (ogni riferimento alle saghe neveriane di molto successive é puramente casuale... )

Semplice. Dopo le prime storie di Mari per Dylan arrivarono alla Bonelli tante belle letterine che si lamentavano che non si capiva niente dei disegni, che Dylan con le occhiaie era brutto e "arridatece Montanari & Grassani". Per cui la Bonelli chiese a Mari di normalizzare lo stile. Lo scrissero anche abbastanza chiaramente in un vecchio horror post.
E a Mari è pure andata bene, si veda la fine di Pennacchioli... non crederete mica alla storia delle sceneggiature di Chiaverotti troppo "scottanti" per essere pubblicate? Lo scandalo vero delle storie "ergastolane" furono i disegni di Pennacchioli, visto che dopo le prime due storie degli almanacchi arrivarono in redazione parecchie lettere indignate per i suoi disegni "infantili", "troppo semplici" e "così senza righine sono capace di disegnare anch'io".
Se ci fate caso ad un certo punto per Dylan hanno iniziato a prendere solo disegnatori ultra-realistici, dallo stile chiaro e posato.
E addio atmosfere.

Propendi troppo per l'influenza, nefasta o meno, dei lettori sulle decisioni della Bonelli...

Beh Dogares, diciamo che certe critiche sono state prese più in considerazione di altre perché forse trovavano già un terreno fertile in redazione. Dalla serie che il tratto barocco del primo Mari forse non convinceva qualcuno neanche in via Buonarotti, per cui le "proteste" attecchivano perché trovavano una sponda interna.
D'altra parte che non tutte le proteste dei lettori siano accolte alla stessa maniera è abbastanza evidente dal fatto macroscopico che la Bonelli è più sensibile alle critiche dei lettori verso i disegni che non verso le storie, con gli sceneggiatori (non sempre, ma quasi sempre) protetti da un autentico e impenetrabile muro di gomma.
Poi, non fosse altro, per me la storia grafica della serie parla da sola.
Da una serie inizialmente connotata da disegnatori dagli stili "forti", spesso grotteschi e sempre molto personali si è passati a disegnatori sempre più realistici, puliti e spesso molto simili tra di loro.
"Colpa" della redazione o dei lettori? Per me tutti ci hanno messo il loro.

Le aspettative sono molto alte... per quanto riguarda la copertina mi associo a voi.

Avrai più fonti di me...sia chiaro. Ti dico solo un parere personale: mi pare difficile che una testata, anzi una casa editrice che a questa testata deve molto, anzi moltissimo, ignori almeno un lustro, se non più, di critiche verso la deriva disneyana che sta assumendo DyD e poi si prodighi ad ascoltare i pareri dei lettori circa le modalità del tratto di Mari o di altri.
Forse è anche peggio di quel che dici: forse i tratti onirici e "liberi concettualmente" cui fai riferimento, non sono piaciuti alle teste pensanti di casa Bonelli. Che vuol dire che certa gente, avrebbe affossato Crepax solo perché le tavole non erano squadrate come Dio comanda !!
Cmq Dell'Agnol è uno che disegna spesso cose imbarazzanti, difficili da capire, e lo pubblicano lo stesso.
Forse è più cazzuto di Mari ad imporre il proprio stile, non so...

Disegnatori dal tratto realistico ci sono sempre stati (Freghieri, Brindisi, M&G, ecc.) insieme ad altri maggiormente gotici come Mari e Roi, allora come adesso.
La strategia della Bonelli mi pare sia semplicemente di avere i migliori e da questo punto di vista non ci possiamo certo lamentare.
Alle altre case editrici lascia le briciole, basta vedere un fumetto come John Doe, ottimo per i testi ma con la metà almeno dei disegnatori da mettersi le mani nei capelli.
Personalmente mi preoccupa molto di più cosa stanno facendo gli ultimi sceneggiatori al nostro Dylan.

Non conosco le tue fonti, ma questa mi sembra molto meno di una mezza-verità impacchettata ad arte.
Quelle famose storie sono state CENSURATE per eccesso di violenza e contenuti erotici .
Ne abbiamo straparlato ad oltranza, con tutta la rabbia del caso per due probabili perle relegate nel porcile della dimenticanza forzata.
E Pennacchioli ne ha dato conferma rispondendomi sul suo blog .

ALOHA '90s

Io penso che comunque mari e roi siano ossigeno puro per dylan, perché ho fatto un periodo a non apprezzarli, ma mi sono accorto con il passare del tempo che il loro tratto aumentava qualitativamente di molto il livello della storia, perché -appunto - a dylan servono disegni di stile gotico secondo me...
Altri disegnatori di calibro realistico invece con il passare del tempo restano sempre più statici e non riescono ad esprimere al meglio le giuste atmosfere.

Che la stile gotico sia adattissimo a DD non ci sono dubbi, semplicemente per i due citati è una questione di gusto personale.
Un disegnatore di quel tipo che apprezzo molto per esempio è Horacio Lalia di Nekradamus.

Non credo che "gotico o d'atmosfera" e "realistico" siano sempre in contrasto... mi ricordo che quando leggevo Dampyr (fino al numero 24, ma immagino valga anche dopo) mi sono spesso sorpreso a desiderare che vari disegnatori impegnati sulla serie passassero a DD... il tratto era realistico, ma i chiaroscuri e i tratteggi davano alle tavole un'atmosfera incredibile.

Peccato che le storie "censurate" di Chiaverotti siano state solo due, se in redazione avessero avuto la mannaia un po' più pronta ci saremmo risparmiati molte altre "perle".

Comunque le vicende ricordate da Tommaso sono arcinote, della forzata "normalizzazione" del tratto di Mari si è parlato in più di una horror post, e naturalmente sono propenso a dar ragione a lui anche per quanto riguarda le due Chiaverotti/Pennacchioli. Rimane il fatto che quella di bloccare certe storie è una pratica NORMALISSIMA per una casa editrice, anche se qui sul forum è stata ingigantita oltremisura: ogni testata ha le sue avventure belle e pronte ma mai pubblicate, e a farne le spese sono stati anche autori di tutt'altro spessore che il buon Chiave, come Capone e Castelli. Insomma, per me, in questo caso, parlare di censura è semplicemente fuorviante: se le storie fossero state così "scottanti" non sarebbero neanche state sceneggiate, quindi mi pare chiaro che a farle bloccare è stato qualcosa di successivo... Come, per esempio, il fatto che lo stile del disegnatore è stato - da un certo punto in poi - ritenuto inadatto alla pubblicazione. Con buona pace del peraltro bravissimo Pennacchioli.