Cravenroad7

Si spera che in caso di questa eventualità la Bonelli abbia la bontà di chiudere o sospendere la collana. Comunque se continuano a raddoppiare questi appuntamenti exstra significano che alla fine vendono, anche se poi vengono pesantemente criticati.

Vi conviene bannarmi...perché da ora in poi ogni vostro errore sarà  sottolineato!!

In effetti c'èra ben più di qualche errore (io sono ancor più rompicojoni di te).-_-
Ne approfitto quindi per fare qualche precisazione.

Quest'anno Dylan ha toccato il tetto massimo di pagine inedite pubblicate: 2156. Da suddividere tra i 12 mensili (1128pg.), 2 Colorfest (256), 1 Speciale (160), 1 Almanacco (94), 1 Maxi (282) e 1 Gigante (236). Per un totale di 29 storie (altro record).
Con il presunto arrivo del secondo maxi arriveremmo a quota 2438. Non c'è precedente per nessun personaggio, credo, nella storia del fumetto.
Se pensate che fino a 4 anni fa gli episodi erano "solo" 18 (formula editoriale durata per un bel periodo) per un totale di 1900 pagine tonde (e parliamo del post 2000 con l'avvento dello speciale di 160 pagine), la differenza (di 538 pagine) è un'enormità.
ps: Per la questione autori vi rimando alle mie schede in Discussioni varie:D .Pubblicità@vacetrademarkcorp.

Tex è stato sorpassato tranquillamente già  da tempo: tra i mensili (1320pg.). il Gigante (224), il Maxi (svaria ma ci sono stati anche maxi di 350pg, teniamo buona la media di 330pg.) e l'almanacco (94) non raggiunge le 2000 pagine annue.




Hai dimenticato l'almanacco: 32.

Calcolo elementare: 64 storie in due anni e quindi 96 in un triennio. Pensate che nel periodo che va dal 1986 a tutto il 1992 ne uscirono 10 di meno.
Altra curiosità interessante: le storie di lunghezza standard, cioè di 94 tavole, sarebbero (continuo a usare il condizionale) 21. Quindi 10 quelle brevi (presenti nel Color fest e nel gigante) e soltanto una superiore alle 94 pagine, quella ovviamente dello speciale.

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CONSIDERAZIONI PERSONALI.
Per coloro che, come me, sono amanti delle storie fiume, questa nuova struttura editoriale è una mezza catastrofe.
Fosse per me eliminerei almeno metà  delle brevi e una mezza dozzina delle classiche standard (toh! Giusto i due maxi, vah!) per dedicarmi anima e corpo a storie un pò più impegnative anche (E NON SOLO!) nella lunghezza (tipo le 236 pagine modello precedente Gigante sarebbero l'ideale).
Ragazzi, non possiamo tenere SOLTANTO UNA STORIA superiore alle 100 pagine su 32 TOTALI. Al di là  del "mi piace, non mi piace".... è troppo disomogeneo.
Scusate tanto ma qui tra sangue inesistente, "volgarità" bandite, storie brevi in continua crescita e colori sgargianti stiamo inseguendo sempre più il modello Disney italico. Anzi direi proprio che l'abbiamo già  bell'e che raggiunto.
Per questi motivi quindi, per quanto mi riguarda, quest'impianto non mi piace per niente. Anzi, si allontana sempre più dal mio esempio di testata ideale.

Le considerazioni che alcuni di voi fanno, sul fatto che il moltiplicarsi delle uscite di DYD riduca la qualità del lavoro, mi sembrano condivisibili, anche alla luce di quanto vediamo pubblicato.
Però mi sembra impossibile che sia proceduto alla conclusione di così tante storie, se brutte, come giustamente diceva Rimatt.
Se così fosse vuol dire che qualcosa non ha funzionato...andavano fermate prima.
Adesso che sono concluse bisogna pubblicarle e poi puntare sulla qualità per il futuro.

E' chiaro che se prendi in considerazione le tavole prodotte in un anno Dyd è ben davanti a Tex (ma lo è da più di 10 anni, non è una novità !).

Le mie operazioni, come specificato molto approssimative , erano in risposta a questa frase scritta dal Lord:

C'è da dire che per come vanno le cose in Bonelli l'equazione "meno quantità = più qualità" risulterebbe inevitabilmente sbagliata. Voi ipotizzate che, producendo meno storie, l'autore avrebbe modo di curarle di più, e queste risulterebbero conseguentemente migliori. Di fatto, però, la storia bonelliana insegna che le cose non stanno così: il disimpegno da Dylan verrebbe quasi certamente compensato dall'impegno su altre testate.

Provo a spiegarmi: poniamo che l'autore X scriva mediamente sei sceneggiature per Dylan Dog all'anno e che, volendo ridurre la produzione di storie per l'Indagatore dell'incubo, gli si chieda di limitarsi a tre. Visto come lavora la Bonelli, è estremamente probabile - pressoché sicuro - che, per non togliergli lavoro (e dimezzargli conseguentemente lo stipendio), a X verrebbe chiesto di scrivere anche tre albi di Dampyr (o di Zagor, o di Martin Mystère, o di Tex...). Morale della favola: invece di sceneggiare sei Dylan Dog, X sceneggerebbe tre Dylan Dog e tre Dampyr. Va da sé che il suo carico di lavoro non diminuirebbe, e quindi l'incremento qualitativo non sarebbe affatto automatico.

Detto questo, c'è da notare che molti dei migliori autori bonelliani sono stati estremamente prolifici: Gianluigi Bonelli, Nolitta, Berardi, Boselli, Manfredi, perfino Sclavi... Nei rispettivi "periodi d'oro", tutti questi scrivevano 100, 150, perfino 200 pagine al mese senza che la qualità ne risentisse minimamente.

meno storie si ma devono essere la conseguenza di meno autori, quindi qui il tempo e la cura non c'entrano, è un discorso di qualità.
capisco che non succederà mai, ma tenendo solo il mensile e lo speciale, basterebbero tre o quattro autori.
ricordiamoci che manca il creatore della testata, sclavi non scrive più, se ci fosse lui con una mezza dozzina di storie l'anno magari si perdonerebbero più facilmente le storie poco riuscite.

Io penso che aldilà del numero delle storie pubblicate la testata necessita di una cura editoriale diversa ossia bocciare/bloccare le storie di scarsa fattura dylaniata oppure scritte proprio male.

Per quanto riguarda la quantità sono d'accordo con Rimatt: l'equazione "meno storie-più qualità" non é comprovata anzi ...

Segnalo che sul sito Bonelli è disponibile la copertina del prossimo Gigante, con relativa scheda. Questi gli autori delle quattro storie: Mignacco/Piccatto, Marzano/Dall'Agnol, Ruju/Freghieri e Gualdoni/Daniela Vetro (all'esordio).

disegno dell'esordiente daniela vetro tratto dal suo blog.
http://danielavetro.blogspot.com/

la sua prima (non è dato sapere se entrata nello staff) storia come segnalato sopra sarà  una breve per il gigante.
è slittata la breve di bianchini a quanto pare.

La Bonelli chiuderà la serie quando e solo quando smetterà di vendere sufficientemente da coprirne le spese di produzione.
Ogni discorso artistico in materia è puramente irrilevante.



Niente affatto. Non ipotizzo niente del genere. Non si può costringere un singolo autore a lavorare meno.

Tu affronti il discorso dal punto di vista dell'autore io (ma mi pareva di aver già  affrontato questo discorso), dal punto di vista redazionale.
Se ogni anno escono 12 storie e gli autori producono una 20ina di soggetti, la redazione può permettersi di scegliere i 12 migliori e bocciare o almeno rimandare tutti quelli che necessitano di essere arricchiti/perfezionati fino a far loro raggiungere gli standard della serie prima di essere sceneggiati, e poi disegnati.
Se escono 30 storie all'anno e gli autori producono 32 soggetti ogni anno, ma quanta selezione ci si può permettere di fare? alla fine ci si trova costretti a pubblicare pure l'ennesima storia del serial killer fuffoso, pur di non bucare il relativo appuntamento con l'edicola.

Gesù... Mignacco e Ruju in una botta sola....
E non che anche Marzano e Gualdoni mi facciano sbavare.
Ma sì, via, quest'anno si salta anche il gigante.
Che tristezza...

"Se escono 30 storie all'anno e gli autori producono 32 soggetti ogni anno, ma quanta selezione ci si può permettere di fare? alla fine ci si trova costretti a pubblicare pure l'ennesima storia del serial killer fuffoso, pur di non bucare il relativo appuntamento con l'edicola."

Io nel mio piccolo, da buon ultimo arrivato, propongo da solo una cinquantina di soggetti l'anno (e ti assicuro che non ne tiro via nessuno), e credo che la situazione sia più o meno simile anche per i miei colleghi. Questo per dire che c'è già  una bella selezione all'origine, e se anche a volte può sembrare, nessun soggetto parte come fuffoso. Poi al solito, una storia può piacere o non piacere, a qualcuno può interessare e ad altri no, etc. etc. ma sono le considerazioni di sempre.
Lavoricchio nel cinema, e posso garantire che la serietà della Bonelli su questo argomento è paragonabile a quella di una produzione cinematografica...

Alla faccia!

cava, non è che ti rifiutano i soggetti perché troppo forti per i canoni dell'attuale dd?.