Si chiamerà "300": storia di Dylan che affronta un nemico venuto dal passato, re Serse, affiancato dallo sparuto esercito di mostri della ormai storica illustrazione di pag. 3 dei suoi albi. Inoltre si scoprirà che attraverso un varco temporal-dimensionale (cioè il rospone-Cagliostro) Dylan è stato catapultato alla fine del '600, epoca in cui conosce Morgana, se ne innamora e lui diviene un alchimista/negromante (appunto Dylan, cioè l'unione ancora indivisa di Xabaras e della sua parte "buona"): in sintesi, Dylan diventa padre di se stesso. Nel futuro, ambientato dopo 300 anni, cioè nell'attuale presente della serie (poco prima del 2000) Dylan scopre appunto di essere padre di se stesso, quindi di odiarsi e poi di volersi bene, di voler zombificare l'umanità ma anche di volersi fermare perché detesta ciò che vorrebbe fare. Nel futuro-futuro (diverso dal futuro diciamo "anteriore" di prima, che poi sarebbe il presente), manco a dirlo ambientato fra 300 anni, l'umanità si è estinta a causa di un raffreddore, ma Dylan non è morto perché divenuto eterno nella zona del crepuscolo a causa del dottor Hicks. Sarebbe bello se fosse finita qui, ma una strana attività solare fa ritornare in vita i persiani sotto forma di zombi mutaforma.
Questo conferma la tesi greca secondo cui la storia è ciclica e ripete se stessa in continuazione, lasciando Dylan intrappolato in paradossi temporali che non gli lasciano scampo e che destituiscono di fondamento la suddivisione del tempo da parte degli uomini in passato-presente-futuro; il tempo si svolge lungo un unico asse pancronico in cui tutto è sempre stato, sempre è e sempre sarà.
---
Ovviamente ci tengo a precisare che ero ironico: Pasquale, ti voglio bbbene. [|)]
|