Ilnomeutenteinserito ha scritto:
la Barbato mi ha purtroppo abituato ai suoi alti (molto alti) e bassi (molto bassi)
Baraldi e Simeoni sono stati portati a bordo direttamente dal curatore, ma non mi hanno mai completamente convinto (soprattutto il secondo)
Ostini penso abbia fatto un buon lavoro sul magazine
Il mio punto di vista è abbastanza simile al tuo @ilnomeutente. Per quanto, per chi scrive, la Barbato raramente ha toccato punti troppo bassi nella sua carriera dylaniata: persino nella "meteora" il suo apporto era talvolta superiore a quello di altri (La Caduta degli Dei - neanche troppo malaccio - e i "leggibili" Eterne Stagioni e Morbo M, tutti albi rivalutati a posteriori dopo la roba che sto leggendo attualmente), come Eccher, la Baraldi e lo stesso Recchioni. Non sempre, dato che altre volte (sempre sul ciclo meteorico) ci ha offerto albi non esaltanti (Esercizio Numero 6 e Il sangue della Terra) o brutti (Chi Muore si Rivede).
Su Ostini, chiaramente, è una questione di gusti.
Riguardo a Simeoni e la Baraldi: anch'io sono da sempre non troppo convinto del loro contributo. E fa strano pensare che sono gli unici, in quest'annata (una delle peggiori che io ricordi), che hanno tirato fuori prodotti - per me - non imbarazzanti.
Aleksandr ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Ora può anche subentrare un Bilotta sceneggiatore. Uno sceneggiatore in un circo. Elemento forse fuori luogo, dato che finita la parentesi Bilotta - sempre che sia la bella sceneggiatura che spero E sempre che non sia stata alterata - torneremo a lanci di coltelli e conigli tirati fuori dai cilindri.
Ricordiamoci però che il Bilotta extra Pianeta dei morti prima di
La macchina umana sulla regolare era uscito con
Il cammino della vita e
L'impostore, storie per me sufficienti, ma tutt'altro che esaltanti. E nelle sue storie lunghe fuori serie il livello era più o meno quello, un barcamenarsi tra sufficiente e buono (es.
Oggetti smarriti), quindi non era il Bilotta eccellente degli speciali, di
Valter Buio, Mercurio Loi, Le storie, ecc. E la scrittura del Dylan n. 412 risale probabilmente a quel periodo.
Senza dubbio Aleksandr: diciamo che fosse una storia non troppo esaltante, almeno - se tutto va bene - non sarebbe una storia "imbarazzante", come ne ho lette da parecchio tempo a questa parte. Salvo incredibili scivoloni al massimo ci si potrebbe imbattere in una storia senza infamia e senza lode tipo l'ultima "doppietta" Simeoni/Baraldi (anche queste possibilmente residui di magazzino). E già andrebbe meglio rispetto alla noia de "La Lama, La Luna e L'Orchite"/"L'uccisore", i videogiochi tipo "L'Ultima Risata" o certe storie da Maxi/OldBoy traghettate di peso sulla regolare.