Vedo che corre un po' in rete questo spauracchio per lo snaturamento del personaggio
.
Per esempio, stamattina così parlò (Bellavista)
Altair a proposito di uno sconfiferamento nel finale del
Cimitero dei Freaks verso il barbatarico dislocamento di alcuni
tropes dylanieschi.
Cita:
Incoerente con il personaggio, pur nella peculiare visione che ne ha l'autrice.
Onestamente è questo possibile snaturamento che mi fa paura del "nuovo corso" che inizierà a breve.
Io privilegerei sempre
l'alta qualità delle storie stesse, ed in un secondo momento adotterei un format di revisione per farle rientrare nel canone pre-esistente - ammesso che questo non debba evolversi o riadattarsi nel tempo.
E su quest'ultimo aspetto non credo che il RRobe (&co, come scuderia di autori) sia a digiuno di direttive congrue al Dylanpensiero, per esperienza e passione, in questo caso Hi-Fi
.
Per questo motivo non ho una gran paura né dei cambiamenti, né di eventuali sprovincializzazioni verso l'inaspettato sulla carta costituente del protagonista.
Alla fine sono degli autori a scrivere Dylan e non Dylan che si fa scrivere dagli autori.
L'importante è che non si finisca in una versione troppo personale ed avulsa da contesto&precedenti
.
Abbiamo
visto in questi anni cosa significhi dare Dylan in pasto alla retorica più spossante di se stesso, fino all' auto-abboffata esasperante ed auto-compiaciuta, da schematismo a tripla fissa
.
I gargarismi delle solite&ripetute formule finiscono sempre nel lavandino... specie se rimasticati di continuo, e quasi a vanvera... riducendo il Nostro alla tiepida macchietta preda dei suoi famelici luoghi comuni.
Non basta essere simil-nerd fan iperdocumentati per dimostrare aderenza allo spirito della testata, che di granitico avrebbe solo le teste dure contro cui andare a sbattere puntualmente
.
Se capita di scalfire qualche totem, spero non si innalzi ogni volta un arricciamento di tabù a naso
.
Se ci sono delle idee, prima di arroccarci sul tradizionalismo diamogli almeno una visione.
Un po' di apertura, ekkediamine: sul fronte reazionario barrichiamoci almeno dopo qualche blasfemia bellagrossa buttata in trincea.
Ogni cambiamento implica un piccolo trauma... ma una botta decisa alla nuca in casi simili può diventare un toccasana al continuo (e malsano) stagnamento di ripiego. Quando rinvieni coscientemente ti si possono schiudere nuove e succose strade.
Come dice
LordBlendings, se per blasfemia s'intendono storie come
Il Corvo o i
Nuovi Barbari, io ho già bruciato le foto della mia comunione in un locale per spoglierelliste della Wicca, pagandomi l'ingresso con la pensione di mia nonna
.
ALOHA NEW DEAL