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 Oggetto del messaggio: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: dom ago 25, 2019 12:11 pm 
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In uscita il 21 novembre questa nuova iniziativa da libreria in stile Dylan Dog Diary.
Il volume conterrà interviste esclusive a storici autori del nostro, piu una storia a colori firmata Marco Nucci e Gigi Simeoni.
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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: lun ago 26, 2019 10:31 am 
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Beh... degna di un qualche interesse la sezione interviste. Da valutare a tempo debito la storia inedita.
Per completisti :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: lun ago 26, 2019 4:55 pm 
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al momento non mi smuove l'hype più di tanto...

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: lun ago 26, 2019 9:10 pm 
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Ilnomeutenteinserito ha scritto:
al momento non mi smuove l'hype più di tanto...


Immagino che l'interesse suscitato da questa uscita sarà blando :wink: insomma, interviste, una storia inedita, ma nulla che possa essere considerato imprescindibile :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: lun ago 26, 2019 9:53 pm 
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Nima83 ha scritto:
Da valutare a tempo debito la storia inedita.
Per completisti :wink:


Ilnomeutenteinserito ha scritto:
al momento non mi smuove l'hype più di tanto...


Questo tipo d'uscita ha senso presso una casa editrice mediopiccolemergente, che fa saggistica collaterale - come alcuni volumi usciti tempo addietro concentrati SU Dylan ed il suo mondo. Tipo questi:
https://www.amazon.it/Dylan-Dog-Esisten ... 8857505855
https://www.amazon.it/Making-Dylan-Dog-iFumetti-Imperdibili-ebook/dp/B00HG7EGO6
https://www.amazon.it/notte-dinferno-indagatore-Istruzioni-Dylan/dp/8840003754

Più passa il tempo, più ho il sospetto che in SBE non sappiano più cosa inventarsi per estorcere quattrini o architettare una re-vampata del personaggio, a livello d'interesse collettivo.
Fare semplicemente storie buone è troppo difficile, pare...
... se coinvolgi Simeoni sarà ancora più arduo, macchettepare... :roll:

ALOHA A QUANDO IL LIVE ACTION DOG-FRIENDLY?

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: mar ago 27, 2019 11:16 am 
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wolkoff ha scritto:
ALOHA A QUANDO IL LIVE ACTION DOG-FRIENDLY?


Ahahahaha fantastico!!!!! :D :D :D

Spoiler!
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wolkoff ha scritto:
Questo tipo d'uscita ha senso presso una casa editrice mediopiccolemergente, che fa saggistica collaterale - come alcuni volumi usciti tempo addietro concentrati SU Dylan ed il suo mondo. Tipo questi:
https://www.amazon.it/Dylan-Dog-Esisten ... 8857505855
https://www.amazon.it/Making-Dylan-Dog-iFumetti-Imperdibili-ebook/dp/B00HG7EGO6
https://www.amazon.it/notte-dinferno-indagatore-Istruzioni-Dylan/dp/8840003754

Più passa il tempo, più ho il sospetto che in SBE non sappiano più cosa inventarsi per estorcere quattrini o architettare una re-vampata del personaggio, a livello d'interesse collettivo.
Fare semplicemente storie buone è troppo difficile, pare...
... se coinvolgi Simeoni sarà ancora più arduo, macchettepare... :roll:


Eh, è vero: se certe iniziative hanno (o dovrebbero avere) senso nelle piccole/medie case editrici, la Bonelli se le potrebbe tranquillamente risparmiare. Probabilmente si cerca qualche escamotage per far tornare DD un personaggio con un vasto seguito, ma considerando l'autoreferenzialità di certe iniziative la vedo difficile. A chi può interessare il paccozzo di interviste dei creativi (disegnatori, sceneggiatori) che satellitano attorno all'universo Dylaniato? A quelli che si dovrebbero avvicinare al mondo di DD? Nisba! Ai neofiti? Nein, non penso proprio. Ai normali fruitori? Boh, la vedo difficile. Allo zoccolo duro e ai completisti dunque (oggigiorno sparuta minoranza)... si, penso proprio di si. Gli stessi che comprerebbero i cereali di Xabaras e il test di gravidanza di Bree. Dunque ancora una volta ci si riduce ad una pubblicazione elitaria che fondamentalmente non serve a nulla...
L'hai detto, e hai detto giusto: servono più storie buone e meno "grullerie" (questa ce la metto io, è inerente) dato che si potrebbe fare ancora molto, sfruttando più creatività e meno merchandising, per far tornare la testata ai fasti di una volta (sono il solito sognatore, ma in questo senso confido nei miracoli). :wink:

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Ultima modifica di Nima83 il mar ago 27, 2019 9:29 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: mar ago 27, 2019 7:33 pm 
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Nima83 ha scritto:
wolkoff ha scritto:
ALOHA A QUANDO IL LIVE ACTION DOG-FRIENDLY?


Ahahahaha fantastico!!!!! :D :D :D


Tu ridi (assieme a me :mrgreen: ), ma a leggere la descrizione di quell'ebook, mi ritornano in mente certe storielle sugli ultimi DD e l'indirizzo che si vuole conferire alla testata:

Cita:
[...] cute but exciting, educational children's story... the Dylan in this book is not all he seems and as the adventure develops a very special Dog evolves.
An easy read for and to children aged between 5 and 12. Sometimes a little dark, but always entertaining and enjoyable
.


E allora più che ridere, si comincia a guaire nella cuccia con la coda moscia... :cry:

ALOHA PORCO MONDO GATTO

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: mer ago 28, 2019 9:50 am 
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wolkoff ha scritto:

Cita:
[...] cute but exciting, educational children's story... the Dylan in this book is not all he seems and as the adventure develops a very special Dog evolves.
An easy read for and to children aged between 5 and 12. Sometimes a little dark, but always entertaining and enjoyable
.



Seguendo punto per punto l' introduzione alla lettura del libercolo sopra citato il mio divertimento si mescola ad un senso di inquietudine: in effetti tutto riporta :o
In passaggi come "storia per bambini carina ma emozionante" o "a volte un po' dark ma sempre piacevole e divertente" mi sembra di ritrovare il DD nella sua deriva innocua. Effettivamente da tempi immemori è questo il prodotto che ci vanno propinando.
Già da prima di Caccia Alle Streghe (albo che, romanzando, ha tentato di sensibilizzare su certi argomenti), la capacità della testata di colpire allo stomaco era considerabile un problema, e magari in molti aspettavano la defaillance di Sclavi per portare la testata verso lidi più "morbidosi". Quanto stiamo leggendo da anni sembra la concretizzazione di uno pseudo programma di svilimento per una testata che non poteva mantenere al 100% il suo impatto horrorifico/perturbante, con tanto di chili di sangue, cervella e viscere esibite (altro che Happy Tree Friends), tette e culi, spaventi "veri". Il rimedio è stato togliere tutto mettendo in piedi storie capaci di rispondere al ruggito leonino delle puntate storiche con un miagolio di gatto. Altrimenti i lettori si spaventano. Altrimenti tante mamme e papà bigotti avrebbero scuse per puntare il loro ditaccio, aiutati da capi-crociata/principi del foro stile Ve#a Sle##j, che imputano la violenza [e gran parte dei mali] di oggi a videogiochi/musica/fumetti (ma anche al cinema e - volendo - a un certo tipo di letteratura) e non a una cattiva educazione impartita in ambito familiare [o più in generale al background di un una figura X, un ragazzo in questo caso]. E cito: "Oggi abbiamo abbandonato tutti i principi educativi, in qualche modo è come se lasciassimo i bambini e gli adolescenti a gestire autonomamente la propria visione del mondo. Però fornendo loro ciò che deriva dal mondo del business, che sa manipolare la seduzione della violenza, affiancandola anche alla seduzione che è nata da un certo mondo musicale, il quale ha creato una suggestione sulla criminalità. In molti testi e video musicali, infatti, si dà quasi valore al rapporto tra musica e criminalità, boss e periferie: un mondo che crea emozioni e suggestioni, che si va a collocare nelle menti di soggetti che non hanno mai avuto una base né educativa, né di contenuti morali che riguardano soprattutto la difesa della vita umana”. “Oggi, inoltre, molti videogiochi promuovono un incentivo all’allenamento e all’aggressività, perché – conclude l’esperta ( :?: ) – avendo a che fare i giocatori con regole sempre più elevate di prestazione, con la violenza come risultato di eccellenza, i passi avanti nel videogame scaturiscono da determinati atti che poi nella vita quotidiana inevitabilmente vengono riprodotti”. Ancora altre panzane proposte dalla nostra amica tuttologa “[Sailor Moon] propone una giovane eroina e si sono riscontrati casi di bambini di sesso maschile che, seguendo quotidianamente il cartoon, hanno finito con l’identificare in questo personaggio forte, vincente, potente, un modello di comportamento, femminilizzando il loro modo di vivere, le relazioni con i coetanei e chiedendo di poter vestire come la loro eroina”. Cioè: secondo lei alcuni fumetti/cartoni "traviano". E un'altra chicca: "[...] Però ci sono libri che aiutano e libri che aiutano meno e che forse è meglio evitare. Da evitare, secondo Ve#a Sle##j, sono i gialli, le spy stories, e romanzieri come Sartre, Kafka, Proust e Pavese. Meglio invece indirizzarsi verso romanzi come “Il maestro e Margherita“ [che ha come elemento chiave il diavolo Woland e il suo servo Azazelo. Da notare certe contraddizioni. N.d.N.] , “Siddharta“, verso quelle storie che forniscono al lettore strumenti utilissimi per fronteggiare l’esistenza." Ergo: anche la letteratura fa male.
In soldoni: il DD edulcorato è specchio di una società "buonista" annegata in chili di melassa al sapor di arsenico. Se - anche ironicamente - tra Dylan The Dog e Dylan Dog si riscontra un connubio, oggi più che mai la cosa non stupisce :wink:

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Ultima modifica di Nima83 il mer ago 28, 2019 9:40 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
MessaggioInviato: mer ago 28, 2019 7:27 pm 
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Nima83 ha scritto:
In passaggi come "storia per bambini carina ma emozionante" o "a volte un po' dark ma sempre piacevole e divertente" mi sembra di ritrovare il DD nella sua deriva innocua. Effettivamente da tempi immemori è questo il prodotto che ci vanno propinando.

Già da prima di Caccia Alle Streghe... la capacità della testata di colpire allo stomaco era considerabile un problema


Più che innocua, direi deriva idiota. E nocumento ne fa, altroché :roll:
Alla fine dei conti non credo c'entri molto la caccia alle streghe pro-censura, il Moige, i genitori bacchettoni, sangue & tette viste come attributi dell'Anticristo, etc. Ormai quella pressione anni '70-90s sul fumetto si è allentata, anche perché - Disney a parte - i fumetti li leggono solo i 30enni ormai, quindi il conflitto generazionale non esiste più, con mio padre che leggeva Diabolik post '68 e mio nonno sindacalista che credeva volesse fare il ladro, in calzamaglia. Semmai ora sono i ragazzini a pensare il loro zio beota che legge ancora giornaletti, mentre loro smanettano download e streaming a palla sullo smart di qualsiasi media, da Dante a Siffredi, passando per SuperLuigi (DiMajo?) e Gue Salvinho.

Adesso il perbenismo "morbidoso" a cui accenni tu è più che altro, almeno su DD, quello che coinvolge altri fattori da cui sono affetti gli autori e la loro generazione, cresciuta con questi fumetti appunto.
    Uno è il timore di essere complessi ed ambigui, per cui la storia va semplificata e resa lineare "for dummies" onde non spiazzare il mediopopolo sempre fanciullo, perché il senso di rassicurazione e stabilità consolatoria ad albo chiuso debba prevalere - il contrario dei princìpi horror per l'incubo, in pratica :(
    Poi una cloaca di citazionismi narcisisti per celebrare le basi delle propria sotto-cultura nerd cercando tra i lettori una strizzata d'occhio inter-compari (maddove?) divertiti di solipsistici intendimenti. Quindi, anche laddove si vuole "colpire", si tratta solo di un sensazionalismo di genere, per nulla audace ed autoreferenziale.
    A seguire la convinzione di rimodulare il trend delle serie tv assai in voga su un formato storicamente refrattario a queste impostazioni come il fumetto SBE.
    Aggiungiamoci non ultimo pure l'impegno sociale politically correct - anche gender, v. campagne misandriche della Barbato - per sbandierare ideologismi dell'ultimora da facebookkanti... ed è meglio se mi fermo qui per non entrare in dettagli più tecnici come la continuity sballata o l'assenza di idee e capacità narrativa in diversi autori :|

    Come vedi più che intervistare gli autori, bisognerebbe fare due chiacchiere con chi alla base (o dal vertice) gli permette di lavorare su questa falsariga convinto di fare il bene della testata. Ma questo è un discorso molto lungo... e forse merita un topic a parte.
    O un volume cartonato da libreria in doppia cifra almeno :P .

    ALOHA 12€ BEN SPESI

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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
    MessaggioInviato: gio ago 29, 2019 10:57 am 
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    Amen fratel-Wolk, sunto chiaro e diretto il tuo, sul quale non posso trovarmi che d'accordo quasi totalmente. Convergenza di idee dettata, tra le altre cose, da affini visioni su certe scelte gestionali. Il mega-pippone elargito dal sottoscritto nel post precedente prende, ad esempio, come assunto, il fatto che ci sia ancora una fetta (magari anche sparuta, ma c'è) di infratrentenni che leggono testate bonelliane (già su CR7 di utenti infratrentenni ce ne sono [e immagino che oltre ad essere forumisti leggano pure], e rappresentano, immagino, un elemento statistico nel panorama complessivo) e la lunga appendice si riallaccia a doppio filo proprio a questo. Dunque, prendendo come elementi cardine la persistenza di una minoranza risicata di under 30 (ma anche under 20) e il fatto che tali "crociate" bene o male sono state fatte, unisco ai punti da te giustamente citati anche il fatto di non voler rispolverare situazioni (stuzzicando la sensibilità di esili frange bigotte, che c'erano allora e ci sono tutt'ora) considerabili controproducenti per una testata (DD naturalmente), che complice il calo di vendite (il tempo di Dylan come personaggio-simbolo è finito da un pezzo, e in più la fisiologica mancanza di storie capaci di colpire funge da nefasto contributo) non vuole calamitare a se nuove grane. Punto questo - azzardato, e che chiaramente non può trovare conferme effettive - da unire agli altri che hai enumerato (dunque autori che si strizzano l'occhio a vicenda propinando nerdate che capiscono solo loro; volontà di buttare in testata un po' di condimento politically correct/gender; ritmi presi da serial, la cui natura è antitetica al modus-constructione temporale del classico albo Bonelli). Da sottolineare infine il passaggio nel tuo precedente post che recita
    wolkoff ha scritto:
    il timore di essere complessi ed ambigui, per cui la storia va semplificata e resa lineare "for dummies" onde non spiazzare il mediopopolo sempre fanciullo, perché il senso di rassicurazione e stabilità consolatoria ad albo chiuso debba prevalere - il contrario dei princìpi horror per l'incubo, in pratica

    Verissimo. Con una logica simile si annienta il concetto stesso di horror. Stabilità consolatoria e senso di rassicurazione vanno poco a braccetto con i reali meccanismi della paura (pensa un po' se Avati, pensando a La Casa Dalle Finestre Che Ridono avesse in mente tale assunto. Il film, già di per sé disturbante, finisce come NON si vorrebbe). :wink:


    (Avevo scritto un altro post a dire il vero, ma era lungo e dispersivo: ho cercato di farne un dado da brodo con questo nuovo) :D

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    Ultima modifica di Nima83 il gio ago 29, 2019 6:36 pm, modificato 1 volta in totale.

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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
    MessaggioInviato: gio ago 29, 2019 11:25 am 
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    Iscritto il: mer set 30, 2015 1:02 pm
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    che poi non si capisce bene perchè: il primo fascettone "una tiratura da far paura" compare se non erro su "Storia di Nessuno", che non è banale né consolatorio e tantomeno rassicurante, è circa in quella fase che DyD diventa fenomeno di massa e credo che a leggerlo di bamboccetti come me ne eravamo proprio tanti.


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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
    MessaggioInviato: gio ago 29, 2019 11:39 am 
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    JMZ ha scritto:
    che poi non si capisce bene perchè: il primo fascettone "una tiratura da far paura" compare se non erro su "Storia di Nessuno", che non è banale né consolatorio e tantomeno rassicurante, è circa in quella fase che DyD diventa fenomeno di massa e credo che a leggerlo di bamboccetti come me ne eravamo proprio tanti.


    Semplice JMZ: DD all'epoca funzionava. Funzionava l'horror (quello vero), i princìpi perturbanti, la capacità di suscitare emozioni. C'era lo splatter, tette e natiche, e tutta una serie di elementi malvisti da frange di bigotti, che, alimentati da cialtroni (una certa Vera, psicologa, [che a dispetto del nome di vero ha poco] è stata tra le portavoci di un certo pensiero, per cui la "malvagità" nel sociale era imputabile a certi film/videogiochi/fumetti etc. Vox populi di certo popolo ruminante che non comprendeva come un mezzo di intrattenimento avesse il solo scopo di intrattenere e talvolta fungere da innocuo sfogo per tensioni accumulate nel quotidiano. Allora lì a puntare il dito: c'è la violenza? E' colpa dei fumetti violenti, dei film violenti. E' come dire che la colpa della violenza di Alex [Arancia Meccanica] era imputabile a Beethoven) hanno iniziato a puntare il dito contro quello che era, ripeto, solo intrattenimento. Fatto bene, tra l'altro. Comunque, a conti fatti è difficile stabilire come mai si sia scivolati gradatamente verso una costante e zuccherina edulcorazione: magari ha ragione Wolk, magari il sottoscritto, o forse la verità è da ricercarsi in un sunto tra le due parti.

    Nonostante ciò dovrebbe far riflettere il fatto che l'ammorbidimento non è mai una soluzione (Ci ha provato Argento con "Il Cartaio" [autocensura a go-go] e ha fallito; al massimo ha funzionato per i Metallica [Black Album] e solo per un disco, prima di fare poco tempestivamente marcia indietro) e talvolta ammorbidimento e banalizzazione coincidono. Togli a DD certe componenti chiave e si riduce nella sua versione soft.

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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
    MessaggioInviato: sab ago 31, 2019 11:58 am 
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    Nima83 ha scritto:
    unisco ai punti da te giustamente citati anche il fatto di non voler rispolverare situazioni (stuzzicando la sensibilità di esili frange bigotte, che c'erano allora e ci sono tutt'ora) considerabili controproducenti per una testata (DD naturalmente), che... non vuole calamitare a se nuove grane.


    Senza dubbio non si vuole cercare di stuzzicare queste frange bigotte per buona pace reciproca. E' una strategia implicita in tutte le serie targate SBE. Ma ti assicuro che ormai, sul tema (auto)censura, la pressione è meno intensa che ai tempi di Caccia alla Streghe, quando davvero agli occhi di tutti i non-lettori di fumetti un albo di DD poteva venir individuato come promotore di violenza e degenerazione, mentre magari i manga erano tutti porno e fatti al computer.
    Sono passati oltre 25 anni e le generazioni si alternano :o 8-) .

    Il problema, come anche JMZ ha ravvisato, è il modo in cui vengono confezionate le storie. La fifa di scrivere contenuti complessi, "scorretti", ambigui, spiazzanti, non lineari, non rassicuranti. Le direttive attuali sono note: a pagina 98 il lettore più che soddisfatto deve sentirsi sollevato perché va tutto bbbbene, si capiva ogni passaggio, chi era A chi B, chi erano i buoni chi i cattivi, non rimangono dubbi, il cerchio è chiuso, e questo come capite è agli antipodi del genere horror, che deve lasciare oltre che trasmettere inquietudine, possibilmente irrisolta.

    Non bastano sangue e tette, che in questo periodo di certo non mancano :tc: :* .
    Perché con la torma di autori nerdosi nella stanza dei bottoni, una profusione di sesso ed efferatezze si trasforma soltanto in una parodia di genere, tanto per cambiare citazionista e finto-senzazionalista. Perché alla fine le scenette ultrasplatter di Axl in Che regni il caos! fanno paura quanto quelle di Grattachecca & Fichetto. Con la differenza che ci si diverte molto meno :mrgreen: :cry:

    ALOHA
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    Spoiler!
    In onore all'anima da pochi giorni più libera del Maestro Mattioli :wink:

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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
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    wolkoff ha scritto:
    Senza dubbio non si vuole cercare di stuzzicare queste frange bigotte per buona pace reciproca. E' una strategia implicita in tutte le serie targate SBE. Ma ti assicuro che ormai, sul tema (auto)censura, la pressione è meno intensa che ai tempi di Caccia alla Streghe, quando davvero agli occhi di tutti i non-lettori di fumetti un albo di DD poteva venir individuato come promotore di violenza e degenerazione, mentre magari i manga erano tutti porno e fatti al computer.
    Sono passati oltre 25 anni e le generazioni si alternano :o 8-) .


    Si, assolutamente :) infatti certi miei presupposti di base assumono più che altro una veste teorica. E' difficile capire se certe prese di posizione (più elegante del classico "crociate") passate hanno lasciato più o meno strascichi nel proseguo di determinate testate. Piuttosto quanto dici - e quanto sotteso da JMZ - ha decisamente del vero: manca la volontà di osare. Se l'horror nel suo DNA consta di attributi per sua stessa natura non rassicuranti (almeno l'horror ben fatto, lasciando perdere le parodie [L'Armata Delle Tenebre per citarne una "buona"] e il versante teen-oriented [qui inutile citare tanto certi nomi orrendi li conosciamo bene]) oltre che "scorretti", ambigui, spiazzanti (per citarti), per venire incontro a frange di lettori che vogliono far quadrare il cerchio alla fine di 98 pagine, vari elementi poc'anzi citati vengono sacrificati a favore di una logica svilita. E crolla il concetto stesso di horror. Meno paura, meno elementi spiazzanti, i buoni sono i buoni i cattivi sono i cattivi etc. E ci si ritrova in mano con un albo che di horror non ha più nulla. :wink:

    P.s. giusto il riferimento a Che Regni Il Caos! per quanto, oltre alla non-incisività dello splatter (imbastito in una situazione inutilmente caricaturale: deleteri tra l'altro tutti i vari richiami alla musica metal) questo si riduce a si e no 12 pagine distribuite tra la 15 e la 33... il resto lo suggerisce Califano https://www.youtube.com/watch?v=s-rulfPyxuM. Grazie a R.R. per averci dato - finalmente - qualcosa di gore, ma è ancora poca Rroba (e magari per il futuro non è tassativo che lo splatter e lo slapstick [splat-stick?] debbano per forza fondersi).

    P.p.s. R.I.P. Mattioli

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     Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog Talks
    MessaggioInviato: sab ago 31, 2019 2:06 pm 
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    Basterebbe vedere come versa la situazione del cinema italiano...finto e stereotipato..mai di denuncia, anche nella commedia. Altri tempi quelli del cinema impegnato, commedia o horror degli anni 60 e 70. Comunque, continuando il parallelo cinematografico, su dyd si dovrebbe tornare a delle atmosfere in stile Avati. Il suo ultimo film (pregevolissimo) parla chiaro. quelle sono le atmosfere da cogliere. Ecco, la butto lì...dopo aver (positivamente) sperimentato un Argento su dyd, perché non ripetere l'esperimento anche con il maestro del gotico emiliano?!? chiedo troppo? Vabbè, io ci ho provato. (-;

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