Baron Karza ha scritto:
Non è comunque sbagliato attingere dallo stesso immaginario per costruire vicende nuove, con una diversa impostazione [...] ciò non impedisce che un altro autore si approcci al tema come ritiene più opportuno[...] secondo me non è sbagliato tornare ai fondamenti, per poi, in seguito, tentare di costruire nuovi classici
Sarei anche d'accordo, ma qui nessuno è all'altezza di ergersi a nuovo classico, tantomeno riprendere la traccia dei precedenti, per poi svilupparne una re-interpretazione personale di qualità, che rimanga nel tempo.
Come già detto,
non è semplice naneggiare sulle spalle dei giganti, se non se ne hanno i mezzi
.
Abbiamo perlopiù solo una generazione di nerdomani tardoni ultra40enni, invaghiti dei loro ricordi adolescenziali - v. Lanzoni che confessa di rimuginare tipo mantra il motivetto (appena accennato, in origine) delle "miniere di sale" di Golconda per decenni, finché non ci scrive una storia sopra quando passa da fan alla stanza dei bottoni, come per contrappasso catartico... che non ha nulla di creativo alla fine, perché la storiella è di fatto un coacervo di citazioni che non c'entrano nulla con la maestria grottesca della "vera" Golconda, e non sa neanche reggersi da sola sui propri spunti, sbiadendo nell'anonimato da carenza d'ispirazione per prestarsi allo scipito riempitivo tantoper (v. ultime 30pp).
Per fare un confronto molto ravvicinato,
Enna sul #454bis ha copiato di brutto una traccia cinematografica, ai limiti del plagio, ma si è dimostrato degno emulo di un cult iper-classico, creando un albo a tratti personale e molto convincente
.
Mentre
Vanzella, sull'OB di Giugno, ha sfornato una bellissima storia riprendendo quella mezza dozzina di scrittori e filosofi, convertendola in una cosa molto avvincente in chiave dylaniata, il meglio proposto dal 2024 finora.
Non hanno evocato né toccato (con borioso gasamento sconclusionato di posticcia sciagurataggine last minute) gli Inferni del Conte né i lucertoloni di Golconda perché forse sanno che lì non avrebbero avuto nulla da aggiungere degno di nota, e allora saggiamente hanno virato verso altro, con ottimi risultati