[...] veniamo a sapere che in realtà il mostro è quel manesco dell’infermiere Milligan,
uno degli assassini più assurdi e sconclusionati dell’intera epopea dylaniesca
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A parte mostrarlo brevemente nella prima apparizione di Lord Chester (p. 18) poco o nulla verrà detto della sua psiche disturbata, o quantomeno un tantino irritabile, se non dell’amore impossibile tra lui e Berenice, e la sua complicità nella fuga, nel tentativo di plagiarla o di indirizzarla kissaddove.
Guardacaso, proprio per rendere ancora più credibile la sceneggiatura, sbuca puntuale giusto in tempo ogni volta che c’è da menare le mani o squartare qualcuno per difendere la sua “bella”, come neanche il buon Grimo avrebbe osato… e son giù botte da orchi
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Ancora peggio è il suo piano di fuga, ammesso che ne avesse uno: sguscia via di stile da Harlech con Berenice e poi che fa?
La lascia tranquillamente in giro a piede libero per giorni e giorni, pur sapendo di tutti gli scompensi di cui soffre, dei guai in cui si caccerà o delle paranoje in cui fermenterà… col rischio di venire anche sputtanato in un (non improbabile) vacillamento della ragazza, tentata dal confessarsi, anche in maniera allegorica.
Al massimo si degna di chiamarla una tantum come un maritino ipocrita per rassicurarla e temporeggiare non si sa a quale pro. Persino un pajo di tredicenni nerd-osi saprebbe dargli qualche consiglio migliore per una fuitina d’ammor
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Fa insomma la figura dell' orco fesso mentre la sua principessa vola verso altre favole