Esercizio #1: allenare Paola nel ritrovamento dell'ispirazione (leggasi: idee) in chiave dylaniata perché qui siamo ai minimi storici.
Esercizio #2: far rifiatare Freghieri dopo le quasi 200pp sovraccaricate di lavoro nel team-up con Martin. Anche col pilota automatico, senza benzina in corpo si va poco lontano.
Esercizio #3: mandare un po' di personaggi a spasso per altre storie, perché gestirne una dozzina abbondante, per giunta completamente nuovi, in poco più di 90pp è un'impresa ardua persino per Gadda o Joyce.
Esercizio #4: spurgarsi dalla mania delle sedute medianiche in cerchio tenuti per le mani, o la Trelko diventerà gelosa per contro-catarsi.
Esercizio #5: rilucidare le figura di Dylan, ormai costretto nel ruolo fesso-patico di burattino manovrabile da chiunque per occulti scopi apocaritatevoli. Stavolta sono stati gli educatori ESPer; stando così le cose non faticherebbe a riuscirci pure il Mago Otelma per rialzare il suo cachet.
Esercizio #6: se ogni impennata anomala di malvagità che avviene da qui ai prossimi 12 mesi deve esser imputata al passaggio delle meteora, anche in storie dagli spunti completamenti differenti - e infatti è palese che questo albo sia nato in altro contesto, e poi riformattato a stento per questo ciclo con qualche incollatura coatta - pregare che punti dritto verso via Buonarroti per cambiare lo stato delle cose prima che sia troppo tardi .
E mentre
proprio stanotte, dei magici Re finiscono di seguire una cometa per render omaggio ad un parto strepitoso, non ci accingiamo ad alzare il naso otturato verso il cielo, onde proseguire il corso di meteoriche sciagure a venire tra un aborto e l'altro.
Coro d'incensazioni a tutta birra come tributo.
[...]
^^^QUALCHE SPOILER^^^Come si può ben capire la storia non mi ha entusiasmato, ma alla fine non è proprio un disastro.
Voto 6 senza esercizio, di stile.
Freghieri meglio nel tratteggio (v. alcuni primi piani di Dylan o nel bosco) che nelle mezze tinte. Certe volte prova a variare la gabbia bonelliana con sfasamenti sul tema, ma nel complesso un lavoro sotto la sua media - alcune volte si dimentica pure d'inchiostrare (p.25.iv). Frettoloso e si capisce. Le mega esplosioni e gli effettoni speciali non sono nelle sue corde tra l'altro, come la splash page piuttosto gratuita.
Diciamo che
Paola non è al top - come non lo è da anni ormai
- ma qualcosa l'azzecca. Specialmente nell'atmosfera fino all'incendio dell'istituto (metà albo grossomodo) perché poi la faccenda svacca nella baracconata melodrammatica di cui sinceramente non sentivo la necessità, viste le premesse iniziali che facevano presagire tutt'altro genere d'impianto narrativo, meno dozzinale e più sottile. Ma forse non sono dotato di particolare poteri, e certi miei presagi sono destinati alla smentita a prescindere
Dialoghi anche qui efficaci nella prima parte, quella più introduttiva, carenti e ridondanti nella seconda metà dove la vicenda doveva quagliare e invece si traduce in una serie di menate a catena o effettacci/effettuzzi accumulati in mancanza d'altro, dietro un ricattino lacrimevole alle spalle
Come già detto prima, troppi personaggi compressi, troppe intimità accavallate, troppi poteri distinti: un minestronzo per lo più indigesto, specialmente se tutto deve andare a parare sul solito Dylan "salvatore" manovrabile su commissione. La psicologia di alcuni bambini è abbastanza credibile, ma persino la
Baraldi aveva fatto meglio nella sua
Ninnanna senza metterci di mezzo l'accademia da X-Children. Tutta la sequenza tra pagina 54 e 56 andrebbe rifatta perché sembra un pasticcio, a livello di combinazione vignette/motivi/azione... e anche in altri punti la sceneggiatura è tagliata in modo ellittico con passaggi repentini che di certo non favoriscono la comprensione a causa della scarsezza di pagine impiagate. Rassegna"W la (scalcinata) sintesi" che in aggiunta dimentica di informarci su che fine abbia fatto la
Frye col suo camion di dolcetti
Dietro tutto la marketta promozional-continuitysca della meteora che d'ora in poi giustificherà ogni anomalia (dis)umana per le prossime 12 mensilità. Stavolta si trattava di fanciulli fino ad allora soltanto inquieti, mentre adesso votati alla distruzione per il passaggio del corpo celeste cadente di caotico ascendente.
Peccato, perché l'idea iniziale dell'empatia per risvegliare (in gruppo) i poteri, la rinuncia, l'asocialità, gli esercizi, le sparizioni, il passato degli insegnanti, sembravano cose interessanti.
Poi alla fine basta incolpare di tutto l'influenza negativa della meteora ed il giochetto è fatto, ma venuto male. Ogni sviluppo o retroscena sepolto per altre esigenze conduttrici. Bah.
Senza contare la semi-falla logica del clamore creato (o dovrei dire teatrato, per turlupinare Dylan) dal buonuomo Goodman e la trista Weep per la sparizione di Grady, Zoey e Deanna, mentre sono stati loro stessi a spedirli nella botola del bosco una volta privati dei poteri, per metterli al riparo da sé e dai compagni ormai fuori controllo. Come abbastanza penoso (se non illogico, anche qui
) l'utilizzo
del povero insegnante Louis che nonostante la situazione (e durante proprio questo raid di ritrovamento sceneggiato) ci rimette nientemeno che le penne... lasciato da solo in balia di una torma di mocciosi in preda all'isteria da superpoteri, nonostante gli altri due insegnanti sapessero del pericolo imminente
.
Abbastanza penosa anche tutta la trafila artefatta nel pathos di
Mrs Weep, che prima di andarsene piangendo lacrime di sangue (nomen-omen, pp.89-91), decide di trasformarsi da potenziale guaritrice in collettore/ricettacolo per assorbire tutti i poteri ormai traviati dei giovinetti... fino ad esser soppressa dell'esecutore salvifico/neo-testamentario Dylan, prima che la tizia implodesse con nefaste conseguenze per tutti
.
Carina nella sua antipatia e per come muore l'outsider
Helena, anche se non ho capito di che potere splatter disponga Bertha per ridurla in quello stato (pp. 61-64: forse riesce a fondere la materia, come le dita nella mascella assieme alle foglie?
). Patetico, a livello d'inventiva da libretto per la cresima, il modo in cui si rivolve l'impasse per uscire dalla botola con un abbraccio comune (pp.82-85) che resetta qualsiasi mala intenzione attraverso il ricordo pretestuoso del compianto
Johnny Freak... lui sì che aveva un potere, quello di ispirare dei pensieri, a differenza dei personaggi incartonati qui.
Ultima pagina da cane che si morde la coda per non perder contatto con sé.
Con i tempi che corrono, se il Chaos deve regnare, basta che saltino gran parte delle frequenze per smartphone nell'arco di un paio di giorni, e la terra piomberà nel delirio.
E' forse questo il pericolo che teme più o a cui allude J.Ghost?
ALOHA GIORNO NUMERO 6