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# 339 - Anarchia nel Regno Unito
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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom gen 04, 2015 10:45 pm 
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Iscritto il: dom set 28, 2014 10:05 pm
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Kowalsky ha scritto:

Perché sono vent'anni che siamo bombardati di sbirrobuonismo, di opere che (indipendentemente dalla loro riuscita artistica) non mettono mai in dubbio l'idea che le forze dell'ordine esistono solo e soltanto per proteggere tutti i cittadini. Specialmente nelle produzioni italiane. Pensateci, in tutti i telefilm polizieschi inglesi prima o poi c'è la puntata sul detenuto morto in cella. In Italia, paese in cui fatti del genere succedono molto più spesso che in Inghilterra, è pura fantascienza immaginare che Montalbano o Distretto di Polizia portino in prima serata qualcuno morto in cella. E ripeto, indipendentemente dal fatto che Montalbano sia un ottimo prodotto e Distretto di Polizia uno mediocre.



Una volta, non mi ricordo dove, lessi una dichiarazione anonima di uno sceneggiatore televisivo in cui ammetteva che nelle fiction aventi protagonisti poliziotti, carabinieri o finanziare non si sarebbero mai viste situazioni troppo scabrose che avessero messo in cattiva luce le forze dell'ordine perché altrimenti costoro non avrebbero più offerto la loro collaborazione prestando consulenze o vetture per le riprese.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun gen 05, 2015 10:58 am 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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harlan1982 ha scritto:
Una volta, non mi ricordo dove, lessi una dichiarazione anonima di uno sceneggiatore televisivo in cui ammetteva che nelle fiction aventi protagonisti poliziotti, carabinieri o finanziare non si sarebbero mai viste situazioni troppo scabrose che avessero messo in cattiva luce le forze dell'ordine perché altrimenti costoro non avrebbero più offerto la loro collaborazione prestando consulenze o vetture per le riprese.

Purtroppo è effettivamente così. :(

Persino una serie come L'ispettore Coliandro ha avuto problemi in fase di progettazione, dato che alle forze dell'ordine non piaceva che il protagonista fosse un ispettore idiota e non di cristallina onestà :mrgreen: Alla fine si è giunti al compromesso limando le situazioni più scabrose dei romanzi e non facendo MAI indossare a Coliandro la divisa.

Comunque è così in quasi tutti i paesi del mondo, se non peggio. Negli Usa puoi ottenere la collaborazione dell'esercito solo dipingendo i militari come eroi ligi al dovere. E' per questo che uno come Michael Bay può permettersi di fare tanto sfoggio di eserciti, marine e armamenti vari nei suoi film e nelle sue serie TV: nessuno più di lui dipinge i militari come eroi calzati e vestiti.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun gen 05, 2015 8:04 pm 
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Il punto è che nell'albo la lotta non è di liberi cittadini (tali erano prima di indossare la benda) ma di persone manipolate come burattini (tipo rivoluzione francese, fascismo, stalinismo, eccetera).


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: gio gen 08, 2015 6:11 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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votarxy ha scritto:
Il punto è che nell'albo la lotta non è di liberi cittadini (tali erano prima di indossare la benda) ma di persone manipolate come burattini (tipo rivoluzione francese, fascismo, stalinismo, eccetera).


Malloy e i New Slaves sono lucidi fino a pagina 29, fanno la scelta della lotta violenta in piena coscienza. la possessione arriva dopo.

@Cyber Dylan, si il caso di Coliandro è uno dei più clamorosi proprio perchè lo sfottò alle forze dell'ordine è assolutamente bonario. Ma non è solo una questione di collaborazione della polizia e dell'esercito, è anche questione degli stessi autori che si auto limitano. Da noi una seria come Life On Mars che parla proprio della differenza tra la retorica ufficiale della Polizia e la sua realtà è impensabile. O film come quelli tratti dai libri di Don Winslow sulla war on drugs americana.

@Wolkoff, no. Ma seriamente, no. Pasolini ne "Il PCI ai giovani" dice delle cose molto chiare. La vulgata ha estrapolato solo il passaggio sui figli di papà che picchiano i figlio dei sottoproletari in divisa, rendendola una citazione buona per ogni stagione, per il g8 di Genova, per la Valsusa o per un numero di Dylan Dog. Però in quella lunghissima poesia di cui ci si ostina a citare solo poche righe, dice cose precise, dice che i giovani invece di contestare il PCI avrebbero dovuto iscriversi al Partito e fare la Rivoluzione, dice che invece di occupare le università bisognerebbe occupare le fabbriche, dice che bisogna prendersela con la magistratura. Ma, per quanto riguarda il nostro discorso, dice cose precise sulla polizia, dice che simpatizza per i singoli sottoproletari costretti per campare ad arruolarsi ma dice anche che sono "giovanotti costretti dalla povertà a diventare servi", dice che gli studenti stavano dalla parte della ragione e la polizia dalla parte del torto, dice che l'istituzione della polizia degrada le stesse persone che ne fanno parte:

E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida, che puzza di rancio
furerie e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
è lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in un tipo d’esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!


E ancora

Inebriati dalla vittoria contro i giovanotti
della polizia costretti dalla povertà a essere servi,
e ubriacati dell’interesse dell’opinione pubblica
borghese (con cui voi vi comportate come donne
non innamorate, che ignorano e maltrattano
lo spasimante ricco)
mettete da parte l’unico strumento davvero pericoloso
per combattere contro i vostri padri:
ossia il comunismo.
Spero che l’abbiate capito
che fare del puritanesimo
è un modo per impedirsi
la noia di un’azione rivoluzionaria vera.
Ma andate, piuttosto, pazzi, ad assalire Federazioni!
Andate a invadere Cellule!
andate ad occupare gli usci
del Comitato Centrale: Andate, andate
ad accamparvi in Via delle Botteghe Oscure!
Se volete il potere, impadronitevi, almeno, del potere
di un Partito che è tuttavia all’opposizione
(anche se malconcio, per la presenza di signori
in modesto doppiopetto, bocciofili, amanti della litote,
borghesi coetanei dei vostri schifosi papà)
ed ha come obiettivo teorico la distruzione del Potere.


Quindi, sei liberissimo di considerare qualsiasi discorso sulla lotta di classe, sulle istituzioni della borghesia e sulla rivoluzione una fuffa tardo ideologica. Ma per piacere fallo senza tirare in ballo il povero Pasolini.

_________________
- Boy, that's scary stuff! Should we be worried about the kids in the audience?
- Nah, it's all right. This is culture!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: gio gen 08, 2015 8:02 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
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l'assedio c'era, ma lo scoppio è cmq effetto di manipolazione (pensa alla tazza di metallo).


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: gio gen 08, 2015 9:16 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
@Kowalsky.

Continui a de-ragliare dal binario non-morto di quanto intendevo, ma ormai ci sono abituato e non vedo spiragli di novità.
E le tue citazioni lo confermano, come il fatto che ritieni che io abbia evocato quel pensiero sui borghesotti finto-rivoluzionari per associarlo a quanto succede in questo albo ( :lol: :roll: :lol: ...altro errore di attribuzione marchianamente semplicistica da cui mi tengo ben alla larga, a differenza altrui).

Tra l'altro in quelle cose che tu ritieni molto "chiare" di Pasolini, si coglie un sincero spirito di solidarietà nei confronti dei giovani poliziotti (in quanto singoli, uomini o ometti che siano), costretti ad essere odiati per tenere fede ad un'istituzione infedele perché ostile al comunismo.
Poi ognuno legge quello che vuole e con i propri filtri ideologici strumentalizzanti, che ti assicuro non ajutano, anche perché Pasolini stesso rivide le sue posizioni sul comunismo-risolutore e le tante delusioni che gli costò il PCI :cry: .

Comunque tutto questo c'entra veramente sempre meno con la storia del mese e discussioni relative, compresa quella (ambiziosa) sulla lotta di classe che qui presenta solo un fronte ma non rende chiaro quale sia l'altro, nel spacchiamotutto senza meta all'arrembaggio :o .

ALOHA PETROLIO CORSARO

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(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven gen 09, 2015 12:46 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Votato buono.
Come avevo accennato in precedenza, storia piacevole da leggere per il ritmo particolarmente serrato. Qui le necessità di introdurre i rinnovamenti della fase 2, in particolare due nuovi personaggi, non ha danneggiato più di tanto il risultato finale. Certo Simeoni si è dovuto destreggiare in maniera un po' spiccia in alcune circostanze, come quella dell'ormai famigerato graffito di Keed che a me non ha dato fastidio: quante volte in passato Dylan ha avuto botte di culo o intuizioni improvvise (non è mica necessario citare sempre il quinto senso e mezzo per sapere che ce l'ha) che lo hanno portato a risolvere dal nulla un caso?
Carpenter (il regista) viene omaggiato abbondantemente e la cosa non può che farmi enorme piacere; con me si sfonda una porta aperta e non posso negare che abbia influito sul mio gradimento per la storia. :oops:
Carpenter (l'ispettore) è un personaggio che mi piace, anche se inizialmente il suo ruolo sarà solo quello di "bastone tra le ruote" di Dylan, in attesa di futuri sviluppi; forse mi sono fatto una pippa mentale io, ma credo che lui e Rania abbiano un passato comune o almeno qualcosa che li lega, e questo potrebbe essere fonte di qualcosa di interessante. Rania invece è un personaggio che ha bisogno di ulteriore caratterizzazione: curioso di scoprire come potrà evolversi, con la speranza che non sia immolata sull'altare del letto di Dylan (almeno non subito ecco).
In conclusione albo che mi ha ricordato molto vagamente, perché ha qualche piccolo punto in comune, L'isola dei cani di Boselli, un po' per i disegni del medesimo disegnatore (Casertano comunque preferibile in quell'ormai lontano #165), un po' perché anche lì c'erano delle mutazioni e un Dylan che si affidava alla tecnologia per risolvere il caso.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: mer apr 29, 2015 8:43 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6975
Località: Inverary 2.0
Ecco la vera soluzione dde core alle fisime di black(bloc) rivoltaggio made in Simeoni.
Altro che la Luxemburg... :lol: :* :lol:




ALOHA (FORZA) MAMMA CORAGGIO



ps.

Vedo il precedente post...e che nostalgia per la classe di uno come Altair...
Contattiamo al più presto sua madre per fargli ripensare (a pedate?) ad un suo ritorno quaggiù :( :wink: :(

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun giu 15, 2015 10:57 am 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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"Mai più ispettore Bloch" ci aveva fatto conoscere il sovrintendente e la pensione del vecchio ispettore; "Anarchia nel Regno Unito" come ha scritto qualcuno sembra quasi una storia funzionale al farci conoscere il nuovo ispettore Carpenter e la sua vice Rakim.
E' un aggiornamento agli anni '10 della Londra multietnica e non più tatcheriana degli anni '80 in cui il Dylan di Sclavi nacque. Ci sta, ma la storia in se, per quanto gradevole e ben disegnata da un Casertano in particolare forma (ricorda i toni bui della storia "Il capolinea"), non è per nulla originale.
Anni fa Beppe De Nardo con il numero 137 "La città perduta" fu massacrato per aver preso un racconto di Dick (La città sostituita) ed averlo spalmato su Dylan. La storia era carina ma chiaramente non originale ai limiti del plagio.
Simeoni ha fatto lo stesso con il bel film Distretto 13 di Carpenter. Certo, ci ha aggiunto il fattore politico, ma il concetto non cambia. Così si vince facile...
Simeoni è quello del capolavoro "Gli occhi e il buio"! Qui fa una bella furbata giusto per presentare i nuovi protagonisti della serie. Senza la cattiveria che il regista omonimo del suo ispettore aveva... In più fa una retorica con dialoghi stereotipati che ti fanno dare ragione all'agente Miller (per quale ragione un poliziotto, per quanto ottuso sia, dovrebbe ringraziare per i diritti che ha un cazzone no global???????).
Sclavi con "I Vampiri" fece una critica alla società di tutt'altro tipo, con una metafora azzeccata incastrata in una storia davvero avvincente. Simeoni ci mette un po' di action movie (le scene finali della fabbrica) ma poi scopiazza e fa retorica spicciola.
Un certo Giovanni Gualdoni con "Le morti bianche" storia di un Maxi di qualche anno fa riuscì a far sposare l'alienazione da lavoro di fabbrica con l'universo horror di Dylan. Il tanto detestato Gualdoni riuscì dove Simeoni ha fallito, o quantomeno mi ha fatto un po' cadere le braccia.

La cosa migliore resta la copertina punk di Stano. Spero in un'inversione di rotta nei prossimi albi.


Ultima modifica di ilMaLe il lun giu 15, 2015 10:59 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun giu 15, 2015 11:28 am 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
Messaggi: 913
ilMaLe ha scritto:
Anni fa Beppe De Nardo con il numero 137 "La città perduta" fu massacrato per aver preso un racconto di Dick (La città sostituita) ed averlo spalmato su Dylan. La storia era carina ma chiaramente non originale ai limiti del plagio.
Simeoni ha fatto lo stesso con il bel film Distretto 13 di Carpenter. Certo, ci ha aggiunto il fattore politico, ma il concetto non cambia. Così si vince facile...

Ma per piacere.
"La città perduta" era un ricalco imbarazzante del racconto di Dick.
Qui a parte l'idea di base ("distretto di polizia assediato da rivoltosi") si racconta una storia completamente diversa.
Per altro "Distretto 13" (che era dichiaratamente una rilettura moderna di "Un dollaro d'onore") era a sua volta una continua citazione di tutti i luoghi comuni dei western con i forti assediati dagli indiani.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun giu 15, 2015 3:37 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
Il problema non sono mai stati i modelli, ma la qualità delle storie. La città perduta era un albo mediocre, ma la scopiazzatura ha sempre fatto parte del DNA di Dylan Dog.

_________________
Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab giu 06, 2020 6:48 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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anarchia nel regno unito
ne avevo sentito parlare abbastanza male di questo albo... e la cosa non mi tornava perchè pensavo che simeoni fosse molto apprezzato...
a me tutto sommato è piaciuta, senza entusiasmi, un albo più che sufficiente, volendo anche discreto, grazie soprattutto a un grande CASERTANO sempre sul pezzo
il modello è "rassicurante", confortevole, distretto 13, le maschere dei killer, il cadavere murato, la prima pagina, molto bella, con un bel culo in primo piano, mi ha ricordato "zed"
non a caso zed, finchè morte non ci separi, i vampiri, eccetera... certo, siamo lontanissimi da quei classici dylaniani, questa è una storia "normale", il cui maggior pregio è quello di lasciarsi leggere senza fatica, nonostante la retorica... ma dovremmo essere tutti vaccinati... non si eccede rispetto al passato, si attualizza con i co.co.co (già accennati in "la morte non basta")
piccola parentesi: il titolo iconico richiama l'anima punk di dylan dog, che è un fatto incontestabile, al di là dei personali gusti musicali
sui personaggi nuovi che dire? c'è poco da dire, è la puntata pilota, quindi, non posso sentenziare... mi pare si oscilli tra uno sfacciato politicamente corretto e una scorbutica anti-dylanianità... se con rania si capisce già dove si andrà a parare, e anche in questo caso si tratta di territori abbastanza "rassicuranti", familiari... è il nuovo ispettore a convincere poco: prima fa il duro, poi dà ordine di non sparare mentre i rivoltosi assaltano scotland yard con mazze e mitra, deciditi :roll:
dylan ormai sempre più tecnologico, mentre bloch torna giusto in tempo per una chiosa ruffiana
copertina che ha il suo perchè, anche se non mi convince molto

voto 6


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