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#341 -Al servizio del caos
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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 12:38 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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dalborgo ha scritto:
Chiedo un'informazione alla community. Volevo sapere se Groucho ripesca spesso la barzelletta dell'uomo che va contromano in autostrada? Mi è piaciuto quel riferimento al numero del passato e volevo sapere se viene spesso citato trattandosi di una battuta particolarmente significativa.
È ricorrente nelle storie di Recchioni.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 4:08 pm 
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Iscritto il: dom nov 30, 2014 4:49 am
Messaggi: 57
Grazie dear. E' la cosa che mi è piaciuta di più del fumetto!


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 4:35 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
dalborgo ha scritto:
E' la cosa che mi è piaciuta di più del fumetto!
Questa sì che è crudeltà...

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 10:39 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11283
Località: Napoli
alla fine in ogni caso è una storiella nota, praticamente proverbiale.

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Carnage - Teatro online
https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=x4qv5rBEs9E


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 11:03 pm 
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Iscritto il: gio giu 17, 2010 1:49 pm
Messaggi: 54
Dear Boy ha scritto:
mafiohead ha scritto:
rendere la vita un pò più difficile a Dylan
Cita:
Quella pare una favola ormai. Il processo che doveva subire da Anarchia è evaporato manco fossero in Italia, Rania è già diventata risorsa diretta dall'interno di Scotland Yard mostrando una complicità ingiustificata, nonostante l'ostracismo palesato dai suoi capi (sovrintendente incluso) e Carpenter sembra destinato ad ammorbidirsi e a fare comunella con l'indagatore dell'incubo.
Finte novità per fare rumore mediatico?



Spero non facciano mai un albo dove si racconti il processo a Dylan, mi sembra un argomento davvero noioso per costruirci una storia. Rania è stata salvata da Dylan in Anarchia, quindi non mi sembra molto ingiustificata come complicità, senza contare che Dylan prova anche a baciarla e lei sembra pure starci anche se alla fine lo ammanetta ( simpatica :D ). Infine cosa ti fa pensare che Carpenter sia destinato ad ammorbidirsi? l'abbiamo visto solo in un albo e ha trattato Dylan come se fosse un ciarlatano che sfrutta l'ingenuità delle persone...


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: ven feb 20, 2015 11:56 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
DaveGahan83 ha scritto:
Spero non facciano mai un albo dove si racconti il processo a Dylan, mi sembra un argomento davvero noioso per costruirci una storia.
E dio ce ne scampi infatti. Ma visto che la "nuova" scotland yard doveva rendere la vita difficile a Dylan, non fare un minimo accenno (un albo mi pare proprio troppo) a come siano evaporati tutti quei capi d'imputazione mi sembra una bella contraddizione.
DaveGahan83 ha scritto:
Rania è stata salvata da Dylan in Anarchia, quindi non mi sembra molto ingiustificata come complicità, senza contare che Dylan prova anche a baciarla e lei sembra pure starci anche se alla fine lo ammanetta ( simpatica :D ).
Per come si rivela ligia al dovere (lo ri-arresta nonostante il salvataggio) è poco convincente il suo diventare informatrice di un delinquente in appena due apparizioni. O è solo l'effetto del famoso dopobarba? È stata anche delineata un po' troppo civettuola per essere una musulmana. Il velo così sembra più una scelta di design che di contenuto.
DaveGahan83 ha scritto:
Infine cosa ti fa pensare che Carpenter sia destinato ad ammorbidirsi? l'abbiamo visto solo in un albo e ha trattato Dylan come se fosse un ciarlatano che sfrutta l'ingenuità delle persone...
Perchè è un duro ma giusto. E i giusti alla fine si trovano sempre. Perché Bloch ha già detto a Dylan che deve solo dargli tempo a Carpenter. E perché si sono già fatti una bella risata insieme con la storia dell'alligatore. Un classico insomma.

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Quindi, sgarbato Dear?
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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 12:02 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6975
Località: Inverary 2.0
Dear Boy ha scritto:
Dylan [...] deve solo dargli tempo a Carpenter. E perché si sono già fatti una bella risata insieme con la storia dell'alligatore.


Quella (triste) risata ce la siamo fatta anche noi :lol: :( .
Pensando a dove si è ridotto Medda per compiacere il trend della (pseudo)continuity attraverso quel siparietto, tanto inutile quanto scalcagnata la storiella di contorno... fognario.

ALOHA COLLINA DELLE CONIGLIETTE

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 12:36 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Commento che arriva dopo una giornata di strepitoso cazzeggio con Marco, Gianfranco e Laura, tutto passato a rispolverare vetusti albi Bonelli ( il secondo se ne esce con La Mano Rossa come niente fosse...) e bere e fumarsi di tutto...
Lacrime della Strega per il cammino che farete senza di me, amici cari e per l'antico sapore dei fumetti oggi persi del tutto.

Ma bando alle nostalgie e all'atmosfera retrò e

Immagine


Spoiler!
La Strega ammette una certa difficoltà nello scrivere questo suo commento.
Di solito sono fra le prime a mettere le mie impressioni sulla storia del mese e l’intervenire dopo una schiera di prefiche adoranti, di osanna, di gloria e di commenti estasiati e sublimi, mi mette in palese ambasce.
Seguire la fiumana idolatra, o fare come di solito la stronza contraria ?
Adorare il vitello di bronzo, o attendere l’arrivo delle tavole della legge ?
L’istinto personale mi porterebbe a scegliere senza dubbio alcuna la seconda strada, pronta ad inimicarmi decine di forumisti, sempre eleganti nel riempirmi di epiteti e di considerazioni più o meno condivisibili sulla mia vita.
E sarebbe in ogni caso un peccato, visto che il n.341 è confezionato con cura, eleganza e parvenza di stile.
Ma alla fine sarà sempre l’anima, che prevarrà, anima che manca a questo numero epocale, sublime.
Si parte dalla copertina, come è logico che sia.
Stano ne disegna una di ottica molto interessante, di fatto una ripresa cinematografica che mette in evidenza il protagonista assoluto della storia, Ghost, il suo contraltare, Dylan, ma soprattutto il cellulare, strumento che funge da motore nella vicenda.
Si tratta di una buona, anzi ottima copertina, dal gusto retrò nella sua visualizzazione filmica degli eventi, che piace alla Strega, dopo alcune e future cover di gusto dubbio e forse troppo d’impatto.
Voto 8.
Disegni:
La storia ci viene presentata in 3 parti.
Prefazione, vicenda e conclusione ed alterna Stano/Bigliardo/Stano all’apertura, svolgimento e chiusura della stessa.
Scelta coraggiosa e discutibile.
Di Bigliardo avevo detto, in tempi non sospetti ( quelli di Blacky tanto per capirci ) che amavo il suo tratto pulito, le sue anatomie mai scontate e banali, e qui fa un ottimo lavoro, rasentando a volte la perfezione. E’ difficile scegliere un disegno che mi sia piaciuto più di altri, dato che tutti comunicano plasticità, profondità, lavoro, fatica. Davvero un ottima prova.
Su Stano…il giudizio passa per la mia anima, ancora una volta. Adoro il disegno del maestro e qui, soprattutto nell’allucinante scena finale, egli da il meglio di se.
E’ l’abbinamento fra due stili molto diversi che mi lascia perplessa. E’ come servire due piatti ottimi, caviale e patè de foie gras, in una medesima portata. Scelti da soli sono senza dubbio ottimi, insieme forse non si completano. La scelta di Stano per introdurre J.Ghost è, fra l’altro, il desiderio conscio di mostrarci la classicità di un villan nuovissimo, come si ebbe a fare a suo tempo con Xabaras. Scelta anche questa discutibile, se non altro per il voler affiancare un mito dell’universo di Dylan ad uno che si è appena affacciato alle vicende, ma che introduce un metodo coraggioso e audace, sfrontato quasi, di proporci il nuovo. Che è nelle corde di Recchioni, che piaccia o meno. Egli sa fare il suo lavoro e lo sa proporre e vendere. Egli è un John Ghost del fumetto, ed il personaggio, con le dovute proporzioni ( onde evitarmi denunzie e querele..) è forse la sua parte nascosta più autobiografica.
Sulle qualità del villan da lui proposto, tornerò fra breve, prima una digressione obbligatoria sul voto dei due disegnatori: 6 con riserva.

Storia. Come detto prima, la storia si divide in 3 parti, sostanzialmente. Presentazione di John Ghost, vicenda, chiosa finale.
La migliore è certamente la parte conclusiva, allucinante e agghiacciante, degna di collocarsi nelle sequenze meglio riuscite e storiche di Dylan Dog.
La povera Queen Elizabeth, rea forse di aver letto e non apprezzato un numero di Orfani, viene trasformata dal nostro in un mostro Lovercraftiano, in uno scenario di chiari e scuri di splendida bellezza. Non lo meritava. Forse le bastava avere come figlio Carlo, ma qui la scelta è caduta con abile maestria e superba cattiveria.
Ne soffre la parte centrale, la vicenda che regge tutto l’albo, a mio avviso povera di grandi invenzioni stilistiche, di personaggi che rimangano scolpiti nella memoria ( salvo solo Marcus Irvine nella splendida sequenza del Pasto Nudo..) quasi che, comprensibilmente tuttavia, sia tronca nel mostrarci un’anteprima di ciò che sarà.
Dylan fa poco e lo fa abbastanza prevedibilmente, limitandosi a qualche domanda spiattellata con il solito, riuscito, candore.
Non mi è piaciuta la scena dell’auto. Non perché questa non sia confezionata con ottimo brio, splendidi disegni e una certa, seppur ripetuta, drammaticità. Quanto perché la trovo per nulla calzante con il personaggio. Ma qui si centra tutta la vera, complessa struttura dell’albo.
Recchioni ci ha portato un altro Dylan, che ci piaccia o meno.
E’ un Dylan che, ad esempio nella discutibile scelta di tenersi il cellulare, muta e muterà lievemente forma, divenendo altro. Un eroe stile James Bond, spero senza i suoi eccessi che ho sempre trovato ridicoli, che sa muoversi con agilità fra elementi moderni e futuristici, pur senza, spero, snaturarsi all’eccesso.
E’ una sfida difficile, quella del RRobe, indubitabilmente. C’è da sperare che vi riesca, sebbene io rimanga indissolubilmente legata al Dylan di Sclavi, che penso sarebbe andato a sbattere contro qualche auto ferma al casello, e non a fare gimcane su due ruote.
Ma sono gusti di una nostalgica come me, che non stanno al passo con i tempi.
Anche IRMA è un, volutamente, eccessivo rimando alla tecnologia imperate che, invece di liberare le menti, rende schiavi. Un appunto: per rendere maggiormente credibile la scena della metropolitana, avrei optato per un Dylan che, smanettando con il Ghost 9000, avesse involontariamente attivato una funzione da ripresa ad obbiettivo capovolto, piuttosto che sentirsi allertato dalla suadente vocina dell’entità tecnologica. Qui si scivola nel manga futuristico, ma son dettagli. Come il colpo vibrato dal cellulare al malcapitato assalitore. Sarebbe stato più credibile se Dylan l’avesse centrato in un occhio…
Comunque IRMA scivola via, ma siamo solo all’inizio.
Lascio correre la pur drammatica scena dello sfruttamento minorile, abbastanza banale, ma comunque riuscita. Mi verrebbe da chiedere se i vari sceneggiatori e disegnatori di Dylan e affini, posseggano o meno cellulari di nuova generazione, ma alla fine la pur discutibile scelta di Dylan di tenersi il Ghost 9000 di fatto cancella ogni senso di colpa. O ne apre infinite, dipende.
La sequenza iniziale, invero, mi ha lasciata abbastanza indifferente, non trovandovi alcuna forza drammatica nel personaggio di J.G.
Egli è certo complesso e ben rappresentato, ma rispetto a Xabaras, perde di diverse incollature.
Il negromante presentato nel numero 1, affondava le radici in un mondo oscuro e ancestrale, evocava morti viventi, praticava sieri letali, sfidava e amava la morte come la può amare un innamorato folle e perverso.
Era un cattivo classico, oscuro e misteriosamente legato alla struttura più primordiale, e vera, di Dylan Dog: l’orrore.
Xabaras era, in un certo senso, un tipo di orrore, forse il più spaventoso, quello del morto che riprende vita.
John Ghost, invece, appare più come un adorabile figlio di puttana, un cattivo non realmente mostruoso, ma ambiguo, ondivago.
Un personaggio inquietante e razionale all’estremo, che come il Pensatore ( villan dei Fantastici Quattro ) pianifica ogni azione per raggiungere il proprio obiettivo.
Un caos calmo, per dirla alla Moretti.
Ma se il Pensatore era, alla fine, inevitabilmente tradito dal fattore casuale, l’elemento X, Ghost lo utilizza con acume e parsimonia, senza rendersi realmente crudele e sanguinario.
Non so ancora dire se mi piace o meno questo tipo di avversario. Dipenderà molto dalle storie che si creeranno su di lui e Dylan e alla fine forse questa “indagine” commissariata a Dylan, altro non è che uno stratagemma per metterlo alla prova e vedere cosa ricavarne e come questi reagisce.
Lo vedremo.
Rania appare giusto per, beata lei, sbaciucchiarsi il bel Dylan sul ponte, scena di un romantico senza tempo, ma come è stato già osservato ( brutto scrivere per ultima o quasi…) pare troppo accondiscendete, e la sua frase finale verso Dylan la inquadra troppo nell’ottica della sostituta buona, e bona, di Bloch.

Dunque che voto dare, alla fine ? Come storia a se, direi un otto pieno, senza dubbio. Fila via leggendosi con scorrevolezza ed è pregio.
Come storia di Dylan Dog, nel mio senso classico del termine, è da 4, manca del tutto l’orrore, sebbene qualche scena, quella del pasto all’entità di Golconda su tutte, sia buona.
La pecca maggiore è che la storia non mi ha lasciato alcun pathos per le sorti delle vittime della follia scatenata del cellulare, dal suo desiderio di possesso per dir meglio.
Ma forse sono prevenuta io.
La media è sei, sommando le due nature dell’albo.



Questo è quanto...mi pare di aver dimenticato qlc ma e se, nel caso, ci si ritornerà sopra.

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Ultima modifica di dogamy il sab feb 21, 2015 6:47 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 11:37 am 
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Cita:
Egli è un John Ghost del fumetto, ed il personaggio, con le dovute proporzioni ( onde evitarmi denunzie e querele..) è forse la sua parte nascosta più autobiografica.


mi spiace dirlo ma è un paragone audace e eccessivo, Recchioni è un arrampicatore sociale(http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Recchioni) ha scritto di tutti gli argomenti, per tutte le case editrici, e anche su tutti i social network, ma senza prove non si può dirgli che è disonesto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 11:51 am 
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Ottima recensione di Dog, sono abbastanza d'accordo. La trama è un po' deboluccia, le novità interessanti ma spiazzanti, la sceneggiatura fluida, i disegni superbi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 11:55 am 
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S'intendeva altro. Si intende per audacia e faccia tosta, non certo per l'onestà, ci mancherebbe. Del resto, ogni opera disegnata o scritta è parte dell'autore. Surv grazie. Gentile come sempre.

Ah

Spoiler!
.. la faccenda dell'orsa è troppo eccessiva e tirata per i capelli. Risponde al vero in parte: colpisce più un cane dagli occhi dolci che un terremoto con 1000 morti, ma penso che se esistesse un cellulare che scatena omicidi, proprio per la curiosità della notizia medesima, i tg gli darebbero enorme spazio e avrebbe impatto sulle masse. Forse Ghost avrebbe potuto far passare la cosa come pubblicità ingannevole di una ditta concorrente, magari fittizia e far addormentare tutto da stampa e indagini compiacenti. Ma son riflessioni del senno di poi, quindi son piene le fosse...

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MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 12:04 pm 
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scusa ho capito male


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MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 12:16 pm 
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Dogares, perché minacci ogni volta di privarci delle tue fantastiche recensioni?

;)

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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Una volta si chiamavano lavoratori, poi professionisti.
Da quando sono diventati arrampicatori sociali?
Un poco di buon senso via!!! :D

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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: sab feb 21, 2015 1:22 pm 
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Iscritto il: gio giu 17, 2010 1:49 pm
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Dear Boy ha scritto:
DaveGahan83 ha scritto:
Spero non facciano mai un albo dove si racconti il processo a Dylan, mi sembra un argomento davvero noioso per costruirci una storia.
E dio ce ne scampi infatti. Ma visto che la "nuova" scotland yard doveva rendere la vita difficile a Dylan, non fare un minimo accenno (un albo mi pare proprio troppo) a come siano evaporati tutti quei capi d'imputazione mi sembra una bella contraddizione.


da quell'albo son usciti solo due numeri, magari ne parleranno nel prossimo anche se personalmente anche se non ne parlassero non mi sembra chissà quale contraddizione.

Dear Boy ha scritto:
DaveGahan83 ha scritto:
Rania è stata salvata da Dylan in Anarchia, quindi non mi sembra molto ingiustificata come complicità, senza contare che Dylan prova anche a baciarla e lei sembra pure starci anche se alla fine lo ammanetta ( simpatica :D ).
Per come si rivela ligia al dovere (lo ri-arresta nonostante il salvataggio) è poco convincente il suo diventare informatrice di un delinquente in appena due apparizioni. O è solo l'effetto del famoso dopobarba? È stata anche delineata un po' troppo civettuola per essere una musulmana. Il velo così sembra più una scelta di design che di contenuto.


In Anarchia ha capito che Dylan non è un delinquente, visto che ha risolto il caso e le ha salvato la vita. Poi in quel momento lo arresta e mi sembra ovvio, non può andare certo contro gli ordini di Carpenter in maniera così vistosa e in quella particolare situazione.


Dear Boy ha scritto:
DaveGahan83 ha scritto:
Infine cosa ti fa pensare che Carpenter sia destinato ad ammorbidirsi? l'abbiamo visto solo in un albo e ha trattato Dylan come se fosse un ciarlatano che sfrutta l'ingenuità delle persone...
Perchè è un duro ma giusto. E i giusti alla fine si trovano sempre. Perché Bloch ha già detto a Dylan che deve solo dargli tempo a Carpenter. E perché si sono già fatti una bella risata insieme con la storia dell'alligatore. Un classico insomma.


su questo son d'accordo, anche se non penso che nascerà mai un amicizia tra i due.


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