Commento dallo spirito natalizio, però di un film di John Landis: che palle.
Voleva essere la versione dylaniana di serie brillantemente senili come "Nuove tracce per vecchie volpi" e "La signora in giallo"?
Tira invece un'aria da fiction di Raiuno stile... ma neanche alla "Don Matteo", ma piuttosto alla "Un passo dal cielo", se ci capiamo.
Voleva essere una commedia?
Ero partito ben disposto, ma non mi ha mai fatto ridere (tranne le belle gag di Groucho, ma che non a caso esulano completamente dalla trama) e i caratteri messi in scena non sono neanche stereotipi, ma solo vuote figurine.
Voleva essere la presentazione dell'ambientazione del semi-spin off di Bloch?
Wow, non vedo l'ora di leggere altre mirabolanti avventure del Bloch umarel di questa storia.
Neanche il giallo (o l'anti-giallo) funziona, visto che il "colpo di scena" iniziale è telefonato fin da subito conoscendo lo spirito da bastian contrario dell'autore. Visti i baloon enormi, il ritmo inesistente, la misantropia stile Puffo Brontolone sottesa a molte scene, mi è sembrato di leggere una storia di Dylan sceneggiata dall'ultimo Nizzi.
E tanto per completare la mia lagna: c'erano mille modi per spiegare il fatto che il nome di Bloch non era mai stato rivelato ai lettori, scegliere quello che neanche Dylan e Jenkins lo sapessero(!) era il più assurdo e banale: zac.
Il nome in sé invece è una trovata che non mi è dispiaciuta, rende credibile il fatto che lo tenesse nascosto.
Boh, dopo questo Dylan ho letto l'ultimo numero di Lukas e, pur con i suoi difetti, è stata grazie al cielo tutta un'altra lettura. Mi chiedo quanto a Medda gli interessasse davvero di tornare su Dylan Dog.
Beh, almeno lo ringrazio di avermi dato la possibilità di stroncare finalmente una storia del nuovo corso, a questo giro forse la mia buona fede non sarà messo in dubbio. Anche se avrei preferito lasciare qualche forumista ai suoi dubbi e leggere piuttosto una storia che mi piaceva.