wolkoff ha scritto:
Resta il dubbio se e quando riusciranno a sfornare una storia semplicemente "normale", di vero orrore senza contesti ritoccati, che non dipenda dall'inserimento di una novità, ma sappia sorreggersi sulle proprie zampe senza scodinzolare davanti alla ciotola del passaggio di fase da impostare (e pompare).
Credo che "vero orrore" sia il concetto cruciale.
Due miei amici (tengo a precisare: proprio DUE unità!
Quindi senza alcun valore statistico) avevano ricominciato a ricomprare Dyd con
Spazio Profondo, e ora dopo questa storia hanno deciso di mollare di nuovo.
Perchè?
Non perchè il personaggio Dylan sia troppo attivo o usi Internet (anzi, sono cose che hanno apprezzato parecchio), ma perchè le ultime due storie
non sono horror.
Loro da Dyd vogliono horror. Non necessariamente splatter, basta che le storie suscitino autentico senso di paura e inquietudine.
Spazio Profondo lo ha fatto, le ultime due no. E in effetti nemmeno chi ha giudicato questa storia un capolavoro l'ha definita "paurosa".
I vampiri era una storia horror con una chiave di lettura politico-sociale. Come un film di Carpenter o di George Romero.
Questa storia ha invertito le priorità. E' un fumetto di impegno politico-sociale cui è stata aggiunta una spolveratina di horror. E non fa paura, anche perchè non è stata concepita con lo scopo di fare paura.
Il timore legittimo è che alcuni autori, visto che Dyd ha sempre avuto un risvolto impegnato, ora decidano di affrontare i problemi politico-sociali
direttamente, pensando così di rendere giustizia alla materia e scavalcando quelle che appaiono come strettoie.
Proprio questa sottovalutazione dell'horror in quanto tale rischia di diventare il problema più grave, perchè è l'horror che ha dato un'identità precisa a Dyd.