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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 12:28 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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A me sembra evidente che il punto non è "ti piace o non ti piace Karate Kid"
Il punto è che con quel tipo di atteggiamento lì puoi illuderti di distruggere tanto Karate Kid quanto Kubrick

Full Metal Jacket: soldati che vengono addestrati, soldati che fanno la guerra. Ma manca il pathos. Chi si può identificare in palla di lardo? Tutto il discorso di Kubrick va all'aria quando costruisce un Hartman più simpatico di Joker. E poi alla fine cos'è la marcia di Topolino? Dai, siamo seri, i soldati americani hanno i loro cori e sicuramente non canterebbero una marcetta per bambini. Da un film di guerra mi aspetto più ricostruzione storica, qua potrebbe essere il Vietnam come la Corea come le guerre puniche. Un film che vuole importi la sua morale banale. Per me è no.

2001 Odissea Nello Spazio: ora, se c'è una cosa che non ho mai sopportato è quando i bambini vogliono usare i giochi dei grandi. Va bene Kubrick, hai fatto alcuni film carini, ma qua hai puntato troppo in alto. Già l'uso di un mezzo di serie B come la fantascienza per affrontare certi argomenti è discutibile, ma se poi veniamo all'uso compiaciuto dell'immortal Also Sprach Zarathustra per coprire il vuoto di una sceneggiatura afasica non ci siamo proprio. Il continuo ritorno del coso nero vorrebbe essere pregno di significati simbolici ma in fondo è solo una buon scappatoia per coprire il vuoto di idee. Due ore e mezza in cui l'unica cosa apprezzabile è la precisione della signora delle pulizie che fa brillare tutto il bianco.

Shining: Kubrick ci ricasca. I peggiori clichè dell'horror messi insieme. Cimiteri indiani, premonizioni, bambini che si vorrebbero inquietanti. E ovviamente nessuna spiegazione sensata. D'altronde ancora una volta il pretenzioso regista americano (non chiamiamolo cineasta, per piacere!) prende il via da un monnezzone commerciale, questa volta nientemeno che l'idolo delle massaie annoiate Stephen King. Almeno il romanzetto aveva il pregio di non avere troppe pretese, nel film invece si pretende di scavare nella psiche umana. Peccato che il risultato sia una brutta caricatura di una qualunque crisi di coppia. Nicholson si limita a fare le faccette.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 12:35 pm 
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Il Signore degli Anelli? Tolkien scrive centinaia e centinaia di pagine, quando a Mordor ci si poteva andare con le aquile? Pensa che il lettore sia stupido?

Miss Marple Nemesi: quanti omicidi possono succedere in un paesino? E basta, Christie ha fatto qualche bel romanzo ma la smetta di rimestare lo solita formula.

Star Wars? Sentieri con le astronavi.

Total Porn 2004? Lei finge

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 1:10 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Io sinceramente sono d'accordo con Dog, ed inviterei i signori "autori" a fare meno le verginelle dell'era paleo-digitale che si stupiscono ancora di fronte alla dissacranza multicefala delle rete :o .
Stessa rete di cui loro stessi abusano per riecheggiare il loro pensiero ed attirarne di altro/i.

Il discorso non regge.
Non si tratta di impulso distruttivo ma solo di compartecipazione caotica al pensiero, con slanci di esibizionismo e bastiancontrariesimo da retrobottega :D .

In tempi passati non esisteva un canale pervasivo come la rete web. Le informazioni e lo scambio (di espressioni, più o meno sensate) erano vincolati da altri media e su scala minore.
Il tipico criticoneditutto non aveva spazio se non su qualche fanzine rabberciata, ad una riunione del cineforum aziendale, o nei post-commenti serali sul divano con la suocera.
Adesso viviamo in un momento di schegge impazzite ed altamente individualiste, che trovano facili echi sulla rete...anche senza usare termini dispregiativi come troll o flamer :? .
Chiunque si sente autorizzato a dire di ogni cosa il contrario per travestirsi da tigre della tastiera e vivere i suoi 2minuti di urlati riflettori. Non indago le cause socio-psicologiche, ma non si può pretendere neanche che a queste tigri facciano strada stuoli di agnellini yesmen, pronti ad approvare pecoronescamente ogni prodotto lodato dalla critica "storica", attenendosi ad una fantomatica "media" da riverire pro-intoccabili cult.

Quindi anche il giochetto "se Barry Lindon uscisse adesso o Karate Kid dopodomani" non attecchisce secondo alcuna premessa sensata e finisce per sembrare una topica auto-apologetica per autori un po' frignoncelli :( .
Sicuramente quando uscirono quei films ci fu qualcuno - pochi, in tutta probabilità - che ebbero da storcere il muso non allineandosi alla media del "cult".
Ma non pensarono di trovare un canale mediatico con cui fare i peli ed i contropeli alle opere in questione...senza contare che molta ispirazione l'avrebbero potuta cogliere solo leggendo altre critiche feroci, aumentando esponenzialmente il ph di acidità solo grazie ai commenti altrui già presenti in rete :x: .
Catena di Sant'Antonio(critico) dice qualcosa? Anche il telefono-senza-fili non è male come termine di paragone per la disfunzione comunicativa che ingigantisce/devia un pensiero base di risposta in risposta, di appunto in appunto...cose molto probabili tramite canali come forum/blog della rete.
Quando c'era solo la posta un bel "nuncerompete" bastava per inumare ogni ascetta di guerra, a prescindere da quanto pensassero le squaw del dissenso perpetuo.

Invito pertanto i Sssiori autori a prendere le distanze da questi fenomeni, se si sentono offesi nella loro sensibilità, o di partecipare attivamente nel dare spiegazioni, se ritengono il loro prodotto frainteso in cattiva fede o per mancanza di lucidità critica.
Per il resto sarebbe il caso di dimostrarsi un tantino più maturi e passare oltre, sorvolando la rete senza vittimismi....e continuare col proprio lavoro senza farsi condizionare dall'ultimo di (cit.) "coloro che hanno molto tempo libero" :roll: .


SE ALOHA LO DICESSI OGGI QUANTI ALOHA DI CONSENSO RACCOGLIEREBBE?

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Io no capito, io no capito

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 2:30 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Il discorso di Kowalski è ambivalente: è pure vero che esistono persone che inneggiano al capolavoro cose che capolavoro non sono e non saranno mai.
Nello specifico: l'euforia per il "nuovo corso" ( Vittorio Emanuele o Italia...? ) è tale da far perdere il senso della realtà.
Definire capolavoro o storia ottima il 338, ad esempio, è sintomatico.
Esistono persone che intendono aggraziarsi gli autori e non li criticano nemmeno sotto tortura.
Sarei curiosa di vedere giudizi e commenti se il RRobe non fosse presente nel forum.
Il 339 è una storia intrisa di significati politici ? E' un capolavoro. Ma proprio per il sunto iniziale, non è affatto così.
E le date delle uscite non c'entrano proprio nulla.
I Raminghi d'Autunno è stata giudicata per quel vale, e non è stata pubblicata nel 1986.
Ledere il diritto di critica altrui è il primo passo verso una dittatura, in questo caso di idee, che mi lascia sconcertata.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 3:14 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5675
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
A me l'unica cosa che fa incazzare è il voler saltare subito alle conclusioni. Un articolo che ho letto qualche giorno fa sottolineava proprio questo aspetto, facendo un parallelismo tra i primi numeri di rodaggio di Dylan Dog e quelli della Fase due. Fermo restando che è un confronto alquanto azzardato per tempi, modalità e soggetti coinvolti, le differenti reazioni sono imputabili solo ed esclusivamente alla rete, oltre al fatto di avere lettori più smaliziati grazie anche e soprattutto alla mole di informazioni reperibili dal web.

Tuttavia, articoli come quelli di Cajelli evidenziano alcuni aspetti del lettore moderno armato di portatile e social ma ne banalizzano altri, facendo di tutti i lettori un potpourri amorfo. Perché sparare nel mucchio, in questa maniera, senza alcuna distinzione e lamentarsi costantemente dei lettori ipercritici è troppo facile. Perché casi di critica negativa costruttiva condivisa sui social da parte degli autori stessi ne ho vista davvero poca (e ce n'è abbastanza, sia qui che su blog e siti dedicati). Sarei curioso di come gli autori reagirebbero di fronte un articolo in cui si prendono di mira i fanboy di un determinato autore, che in alcuni casi sono molto peggio di questi fantomatici troll o flamer (chiamiamoli così per comodità).

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 4:28 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Mi sa che quanto a permalosità e coda di paglia, anche noi lettori non scherziamo affatto.
La reazione, qui e altrove, ai post di Cajelli ne sono la prova.

Se si andasse oltre il "ah sti autori permalosi che non accettano la critica e schifano il web, ma che vogliono da noi che paghiamo e abbiamo tutto il diritto di dire il cazzo che ci pare", si potrebbe anche capire il senso del suo discorso e scorgere riflessioni molto lucide.
E magari conoscere anche la fonte da cui è partito lo spunto aiuterebbe un minimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 4:42 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Questo tipo di risposte, pone fine a qualsiasi forma di discussione.
Da una parte si da del superficiale a chi risponde, e lo si fa utilizzando una superficialità assoluta.
Tanto dal mio punto di vista cambia assolutamente nulla: se un numero non mi piace, continuerò a dire come e perché.
Se mi piace pure.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 4:48 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
Messaggi: 334
Kowalsky ha scritto:
Il punto è che con quel tipo di atteggiamento lì puoi illuderti di distruggere tanto Karate Kid quanto Kubrick


Io questo non ho ancora capito: e allora?
Se trovo dei punti per criticare Kubrick, quanto Tolkien, quanto il numero 1 di DyD, dove sarebbe il problema?

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"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 6:26 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2543
Località: Noland
L'unica constatazione che si può fare è che con internet e i social i pareri (concordanti quanto discordanti) si moltiplicano, perlopiù sono fatti da gente comune, ma ogni opera alla sua uscita, anche le più grandi, le sue critiche negative le ha raccolte. Anche opere che oggi ci sembrano dei capisaldi come Quarto potere o 8 e mezzo (ci fu chi lo definì "masturbazione d'artista") le hanno avute. Pochissime opere hanno raggiunto un consenso quasi unanime (qualche documentario, tipo Flaherty). Di qualche film ho letto alcuni articoli dell'epoca e ci si stupirebbe (ad esempio su Fellini) come le stroncature, blande quanto totali, siano state numerose. Solo che allora erano materia esclusiva di giornalisti, critici, ecc. Oggi chiunque può andare in un forum o su un social e dire il suo parere, poi bisogna vedere quanti lo leggano e quanti ne siano influenzati, io direi comunque ben pochi. Se un prodotto deve piacere ed è adeguatamente pubblicizzato alla fine piacerà, critiche o meno. Altrimenti nessuno sarebbe andato a vedersi un cinepanettone, così bastonati da critici e spettatori comuni (anche tanti che magari ci andavano di nascosto a vederlo con occhiali neri e cappello).
E se uno vuole prendere e smontare un film di Kubrick o qualsiasi grande regista, ben venga (a parte che ci sono già stati di sicuro appena è uscito, mi sembra di aver letto una recensione di Morandini dell'epoca su Arancia meccanica che lo giudicava un buon film e poco più, con un poco riuscito tentativo di fare del protagonista un Riccardo III, ma posso sbagliarmi sul nome del critico), che ci trovi pure tutti i punti deboli e i buchi di sceneggiatura che ci possano essere, così magari si capisce ancora meglio come e forse perché nonostante tutto il film funzioni, nonostante questo sia lo stesso un gran film, ecc. Casablanca è pieno di stereotipi, eppure funziona, ha un fascino che è resistito nel tempo perché aveva in sé la forza per farlo, nonostante i difetti, un'opera più debole invece magari da questi stessi difetti sarebbe stata affossata.


Ultima modifica di Aleksandr il sab dic 20, 2014 6:33 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 6:29 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Kowalsky ha scritto:
Cajelli a proposito di critica: 1e 2
Mai letto un simile piagnisteo da parte di un addetto ai lavori. Corredato da tanto di ripicca scimmiottesca alla formula che gli ha stroncato il film a cui ha partecipato.

Questo forum è un ritrovo di appassionati/sentimentali che desiderano solo emozionarsi (o tornare ad emozionarsi) con storie nuove di un personaggio che non vogliono smettere di amare.
I400Calci è una dichiarazione d'amore a quel cinema di genere che è miele puro per nutrire il fanciullo che c'è dentro ogni spettatore. Gente che si commuove per il trailer di Pacific Rim per rendere la dimensione del fenomeno.

Ma dove sarebbero 'sti "giovini disillusi dall’arido cuore post romantico pregni di sarcasmo" che brandiscono la clava del "fattutttocagare"?
Saranno mica etichette che si sono inventati ad arte i giovani (mica tanto) autori Cajelli, Recchioni e Co. per sentirsi arguti durante il nobile esercizio della pacca reciproca sulla spalla ed autoimmunizzarsi alle critiche?
E magari facendo sentire arguti anche quegli stessi inconsapevoli followers su cui spalano merda, fidelizzandoli alle loro pompatissime pagine facebook e twitter?

Una volta i fumetti li facevano gli adulti per i ragazzini. Oggi dei ragazzini vogliono fare fumetti per adulti.
Non c'è da stupirsi che facciano i capricci quando va male, andando a pontificare piccati in giro per il web.
Braccando letteralmente i dissidenti.

Siete fumettari, non rockstar. Servono solo belle storie, non stanze d'albergo devastate.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 7:17 pm 
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nedellis ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
Il punto è che con quel tipo di atteggiamento lì puoi illuderti di distruggere tanto Karate Kid quanto Kubrick


Io questo non ho ancora capito: e allora?
Se trovo dei punti per criticare Kubrick, quanto Tolkien, quanto il numero 1 di DyD, dove sarebbe il problema?



Bho, vallo a chiedere a certi soloni che dimorano dove volano le aquile.
L'illusione di distruggere, io, non l'ho mai avuta. Quando ho scritto i miei pensieri, erano solo figli del giramento di stomaco o della libido, a seconda se la storia mi sia piaciuta o meno.
La stagnazione dei commenti genera la piattezza, pattume, cui siam ridotti oggi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 8:08 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Aleksandr ha scritto:
E se uno vuole prendere e smontare un film di Kubrick o qualsiasi grande regista, ben venga (a parte che ci sono già stati di sicuro appena è uscito...)


Valladdire a coloro che fingono comodamente di vivere nel mondo delle favole appesi alle nuvole dei propri mostri sacri, e pur di creare la loro parafiction del web brutto&cattivo ignorano appositamente decenni di critica storica, diacronica e reale... senza entrare nel merito se condivisibile o meno.
Kubrick fu letteralmente massacrato per Arancia Meccanica all'epoca dai giornali filo-repubblicani ed additato come un asino finto-rivoluzionario senza contenuti per le famiglie.
Mentre dall'altra parte non furono pochi quelli che derisero Barry Lindon come (transl) "poco più di un melodramma in costume per fanciulle pre-college" :o .

Ed anche adesso non manca chi, interno al mestiere, dice cosa pensa senza per forza rincorrere l'esibizionismo della rete, dove ognuno può dire il contrario di tutto ma guai a sfiorargli le proprie icone:

http://www.cineblog.it/post/332877/kubrick-e-il-suo-cinema-commerciale

Per il resto la maturità, a mio vedere, sta nel prendere atto di quanto fermenta in rete e contribuire costruttivamente ad un dibattito, laddove possibile, o ignorare ogni cosa passando ai fatti come risposta - leggi opere, in senso di issues :3 .
E' troppo facile cullarsi tronfi sui propri blog con la propria truppa di fan, e poi ritrarsi nel vittimismo con toni auto-assolutori o auto-incensanti quando il gioco si fa un po' più irto, nel dissenso.
Il web è un'arma (scorretta) a doppio taglio serramanicata, dà tanta visibilità sul proprio pulpito, quanta esposizione sul proprio patibolo. Se non stai al gioco vai a giocare con altri supporti non-digitali :g: .

Infatti autori di grandi storie come Una Nuova Vita (il Conte Ambrosini) e I Raminghi (il Marchese Celoni) non hanno bisogno di aggrapparsi ai bisticci della rete per difendere la bontà del loro lavoro davanti a coloro che li hanno criticati, mentre altri per sostenere cose come Mai Più, Ispettore Bloch (poco più di una rimpatriata con la Morte in salsa geriatrica) o Anarchia (poco meno di un poliziosesco politocoide in funzione di manifesto per antagonisti nostalgici) hanno dovuto sfornare tutto il loro repertorio di partigianeria interessata, contestando chi aveva commesso il torto di pensarla diversamente...e renderlo noto. Brutticattivicaccapupù, vi tolgo la tastiera eh :tc:

Questa è la differenza tra signori e signorotti, tra chi parla coi fatti e chi fa parlare tanto per. :dito:

ALOHA MY FOLLOWERS

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: sab dic 20, 2014 9:09 pm 
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Iscritto il: ven giu 08, 2012 10:47 pm
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Dear Boy ha scritto:
Questo forum è un ritrovo di appassionati/sentimentali che desiderano solo emozionarsi (o tornare ad emozionarsi) con storie nuove di un personaggio che non vogliono smettere di amare.

Una volta i fumetti li facevano gli adulti per i ragazzini. Oggi dei ragazzini vogliono fare fumetti per adulti.
Non c'è da stupirsi che facciano i capricci quando va male, andando a pontificare piccati in giro per il web.
Braccando letteralmente i dissidenti.

Siete fumettari, non rockstar. Servono solo belle storie, non stanze d'albergo devastate.


Dear..... TI ADORO!!!!!!!!!! :mrgreen: :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: dom dic 21, 2014 3:16 am 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
Messaggi: 2168
My 2 €cents: non è tanto il cosa ma il come, sia per gli Autori che per i Lettori.
Un autore può prendere una trama scarna e strausata e trasformarla in un capolavoro, o viceversa affrontare un tema importante e ambizioso ma perdersi in noia/spiegazionismi/eccetera.
Un lettore è in quanto tale un critico, che si tratti di critiche positive o negative, fondate o erronee, preconcette o preconcette (il preconcetto almeno in una certa misura è inevitabile).

Considerato ciò è chiaro che l'onere della prova cade quasi sempre su chi sostiene una tesi: dire "fa schifo!" (da criticone) o "è stupendo!" (da editoriale) non significa nulla.
Per cominciare c'è da indicare quali punti deboli o di forza sono stati trovati, poi vedere come questi siano affrontati dalla fazione opposta, in ultimo una storia può essere brutta ma piacermi o viceversa, per il semplice fatto che tocca corde che mi piacciono/spiacciono in un certo modo.
Autori e Critici aggressivi nel modo di porsi hanno proprie ragioni soggettive ma secondo me perdono proprio per il fatto di impostare il proprio punto di vista come il migliore, l'unico, il più azzeccato. Vieppiù chi usa una mossa deve accettare che la stessa mossa possa essere usata dall'avversario: per esempio la recente discussione che smonta la tesi per cui "le storie di una volta erano oro e i treni arrivavano in orario" non è sbagliata. Non perché corretta in se, ma perché risponde con la stessa tecnica a una critica che ogni tanto viene mossa alle storie odierne.

Quanto agli autori: noi lettori siamo migliaia, anche se qui sul forum un po' meno, ognuno di noi ha un suo Dylan in testa e giudica gli episodi soprattutto in base a quello. Quindi si mettano l'anima in pace perché le critiche le riceveranno SEMPRE.
E, essendo autori e non (solo) lettori, non si pongano sullo stesso piano di chi critica aggressivamente: un lettore deluso può esagerare nei modi (sbagliando, ma può), un autore ha più doveri in questo senso e non può permettersi una reazione simile o peggiore.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica (ot al n°339)
MessaggioInviato: dom dic 21, 2014 12:47 pm 
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dogamy ha scritto:
Il discorso di Kowalski è ambivalente: è pure vero che esistono persone che inneggiano al capolavoro cose che capolavoro non sono e non saranno mai.
Nello specifico: l'euforia per il "nuovo corso" ( Vittorio Emanuele o Italia...? ) è tale da far perdere il senso della realtà.
Definire capolavoro o storia ottima il 338, ad esempio, è sintomatico.
Esistono persone che intendono aggraziarsi gli autori e non li criticano nemmeno sotto tortura.
Sarei curiosa di vedere giudizi e commenti se il RRobe non fosse presente nel forum.
Il 339 è una storia intrisa di significati politici ? E' un capolavoro. Ma proprio per il sunto iniziale, non è affatto così.
E le date delle uscite non c'entrano proprio nulla.
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Ledere il diritto di critica altrui è il primo passo verso una dittatura, in questo caso di idee, che mi lascia sconcertata.


Ma quale diritto di critica viene leso?
Si può esprimere una critica sui pareri positivi come si può esprimere una critica sui pareri negativi.
Posso dire che secondo me viene usato un tipo di critica eccessiva che porta volutamente a essere ipercritici su ogni dettaglio alla ricerca del plothole e dell'out of character tanto come te puoi scrivere che la presenza degli autori sul forum porta a non criticarli.

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