Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: mer dic 10, 2014 11:34 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Ambrox ciao, perdona la curiosità e franchezza. Dici che dopo 20 anni decidi di piantarla con Dylan Dog e ti iscrivi al forum. Per comunicarcelo?

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: mer dic 10, 2014 11:40 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
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Località: Pianeta Terra
Spera che qualcuno di noi cerchi di persuaderlo. "Non farlo, per carità, ripensaci...". Invece gli diremo "Mavvaf... tu e Dylan Dog!" (Mi permetto di scriverlo perché anche lui in realtà non è che la criticona Dogares...)

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: mer dic 10, 2014 11:44 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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E' solo un riflesso...

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 2:58 am 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
Survivor82 ha scritto:
Ambrox ciao, perdona la curiosità e franchezza. Dici che dopo 20 anni decidi di piantarla con Dylan Dog e ti iscrivi al forum. Per comunicarcelo?

Vuole essere in pace col mondo.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 11:20 am 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
Messaggi: 1092
Piccola provocazione.

All'epoca del boom il pubblico di Dylan era di massa. Leggevano Dylan persone di ogni parte d'Italia, di ogni classe sociale, di ogni idea politica e sociale. L'unica eccezione era l'età, c'erano ovviamente tanti lettori adulti, sicuramente anche alcuni anziani, ma era un fenomeno giovanile.
Oggi il pubblico si è ristretto, non è più un fenomeno giovanile, ma resta di massa. Però è cambiata la percezione che il pubblico ha di se stesso. Anni di Umberto Eco che paragona Dylan alla Bibbia (semplifico, dai...) hanno convinto una grossa fetta del pubblico che Dylan Dog sia l'unico fumetto artistico in Italia e nel mondo.
E' un pubblico che pensa che il gioco citazionista di Sclavi giocasse solo su altissimi livelli comprensibili tra una nicchia di fini intenditori, tanto che ora si arrabbia se vede citate cose "mainstream": Alien, The Walking Dead, Mandela...
E' un pubblico convinto dell'assoluta autorialità di DyD, come se all'epoca d'oro Sclavi, Chiaverotti e Marcheselli fosse stato delle specie di angeli che vivevano di arte e aria, e non gente che doveva buttare in edicola una storia al mese per campare. E infatti adesso si arrabbia a vedere la storia in mano a dei "mestieranti" che hanno anche altri lavori nella vita.
E' un pubblico che ama pensarsi "rivoluzionario" come in gioventù ma è invecchiato ed è diventato "conservatore". In senso antropologico. Quel tipo di conservatorismo che predica che le uniche cose belle e innovative sono quelle della propria giovinezza mentre i giovanni d'oggi fanno solo sciocchezze.

E' un pubblico che ha poca consapevolezza di quello che è e questo è un peccatto perchè, secondo me, un pubblico di massa è una gran bella cosa. Fa bene avere un pubblico di massa, fa bene alle opere e agli autori che non si chiudono nella torre d'avorio di quelli che fanno arte troppo alta per essere compresa dal popolino, finendo poi per fare cose di cui non frega niente a nessuno. E fa bene anche al pubblico che può uscire dalla stanzetta e condividere qualcosa con centinaia di migliaia di persone in giro per l'Italia.

Lo so, mi rendo conto della contraddizione tra accusare il pubblico storico di DyD di tagliare le questioni con l'accetta e farlo tagliando la questione con l'accetta, ma tant'è. Non sono immune neanch'io alla tentazione di considerarmi più figo degli altri.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 11:31 am 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
Messaggi: 2399
Località: Pianeta Terra
Ricordo che a fine anni '90 alle medie lo leggevamo in molti, lo vedevi ovunque sui bus o i banchi di scuola. Ta l'altro c'erano quaderni, diari, portapenne, cartelline, zaini con l'immagine del nostro amato. Lo conoscevano anche i professori. Lo leggevano i miei zii trentenni, mio nonno sessantenne...

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 1:07 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
Kowalsky ha scritto:
Anni di Umberto Eco che paragona Dylan alla Bibbia (semplifico, dai...) hanno convinto una grossa fetta del pubblico che Dylan Dog sia l'unico fumetto artistico in Italia e nel mondo.
E' un pubblico che pensa che il gioco citazionista di Sclavi giocasse solo su altissimi livelli comprensibili tra una nicchia di fini intenditori, tanto che ora si arrabbia se vede citate cose "mainstream": Alien, The Walking Dead, Mandela...


Ma no dai, lo san tutti che pure negli anni d'oro si pigliava a man bassa da qualsiasi fonte, no?
piccolo OT Mandela: a me, amante di Guccini, ha dato un senso di "fuori posto" pure la citazione da "Il pensionato" in Marty...mò ci ragiono su e poi provo a dare una spiegazione razionale sul perchè (certo non per snobismo o chissachè comunque).

Cita:
mentre i giovanni d'oggi fanno solo sciocchezze.


curiosissimo lapsus :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 6:39 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6961
Località: Inverary 2.0
piccolo OT

@Andrea

Anch'io disapprovo quella citazione alla fine di Marty.
Mi ha lasciato la stessa sensazione di sgradevolezza di quella di Mandela in coda al #339.
Quella puntava al sociale, e questa al lirismo. Ma entrambe mi sono sembrate parecchio stucchevoli, e non perché reputi Mandela retorico/"commerciale" o Guccini scontatamente radical choc.
E' solo che lì ci voleva altro... nel caso. O passarci sopra, senza farsi belli con un proclamo/versetto :roll:

ALOHA*
(* da "Scritti da spiaggia" di Y. Wolkoff, 2010-tbc, Milàn: Sergio Bonetti Mal-edizioni)

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: gio dic 11, 2014 7:07 pm 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
Messaggi: 1525
Località: cremona
Non ho letto tutta la discussione, ma:
Noi lettori siamo cambiati..oggi siamo più informati e abbiamo più contatti con gli autori..questo ci porta ad essere anche più rompiballe

Il lato pubblicitario e tutto quello che ne è seguito ha creato un clima che mai c'è stato, di hype alle stelle....ovvio che la.cosa può essere un bomerang

Lo zoccolo duro ama dyd...e dopo tanti anni ha il terrore non del cambiare ma dello stravolgere.

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: sab dic 13, 2014 8:00 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
Messaggi: 1092
AndreaBerga ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
Anni di Umberto Eco che paragona Dylan alla Bibbia (semplifico, dai...) hanno convinto una grossa fetta del pubblico che Dylan Dog sia l'unico fumetto artistico in Italia e nel mondo.
E' un pubblico che pensa che il gioco citazionista di Sclavi giocasse solo su altissimi livelli comprensibili tra una nicchia di fini intenditori, tanto che ora si arrabbia se vede citate cose "mainstream": Alien, The Walking Dead, Mandela...


Ma no dai, lo san tutti che pure negli anni d'oro si pigliava a man bassa da qualsiasi fonte, no?
piccolo OT Mandela: a me, amante di Guccini, ha dato un senso di "fuori posto" pure la citazione da "Il pensionato" in Marty...mò ci ragiono su e poi provo a dare una spiegazione razionale sul perchè (certo non per snobismo o chissachè comunque).

Cita:
mentre i giovanni d'oggi fanno solo sciocchezze.


curiosissimo lapsus :D


sicuro sicuro che lo sappiano tutti?
c'è in giro un sacco di gente che dice:"ma cosa sono queste scopiazzature? rivogliamo Mana Cerace"
e non sono ironici

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: mar dic 16, 2014 2:49 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
@Kowalsky: ah ciò, amen! Un conto è avere una percezione soggettiva del personaggio Dylan calato in un certo contesto (vedi il nostro confronto/scontro sul 339), un conto è avere una percezione errata del prodotto Dylan, sul suo essere (essere stato) pure mainstream e pop...pazienza :)

@Wolkoff: rimuginandoci su credo che il fastidio che m'han dato sia la citazione gucciniana sia quella mandeliana derivi dalla totale mancanza di sottigliezza, sono spiattellate li ad uso e cosnumo del lettore (belle o brutte, giuste o sbagliate, non entro nel merito sociale o politico). Esempio universale opposto: il De Andrè messo in bocca alla madre dell'assassino in "Memorie dall'Invisibile" (sempre lui vè!!). Parere mio, ovvio e indolore :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: mar dic 16, 2014 4:00 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Credo che sia totalmente soggettivo... ricordo che al tempo la frase detta a Thabita in memorie dall'invisibile mi aveva lasciato lì come un qualcosa di costruito ad arte... La mia sensazione fu quella di una frase inserita forzatamente (difficilmente una frase del genere avrebbe potuta essere detta da Thabita mi sono detto).

La citazione di MAndela invece mi sembra totalmente aderente alla storia. In effetti quello che è nell'albo rappresenta proprio la trasformazione in fuorilegge delle persone che vogliono vivere la loro vita. Quindi non mi è sembrata essere messa lì casualmente ne in maniera forzata. Non ricordo la citazione di Marty quindi non mi esprimerò...

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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MessaggioInviato: mar dic 16, 2014 9:00 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Località: Forlì
alemans123 ha scritto:
La citazione di MAndela invece mi sembra totalmente aderente alla storia. In effetti quello che è nell'albo rappresenta proprio la trasformazione in fuorilegge delle persone che vogliono vivere la loro vita.


Eh!! ;)

AndreaBerga ha scritto:
(belle o brutte, giuste o sbagliate, non entro nel merito sociale o politico)


Mi limitavo solo a sottolineare quanto sia differente far dire a un personaggio qualcosa che sia citazione alta/bassa dal piazzare un cartellone fuori campo (ovvero didascalia!) a mò di iscrizione su pietra. Secondo me è molto più sottile (e bello, interessante) il primo caso del secondo. Come quando Dylan chiaccherando o scrivendo sul diario dice: "chi è che disse *********?" citando poi Wilde Tizio/Caio/Sempronio, questione di stile più che di contenuto vero e proprio...


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MessaggioInviato: mar dic 16, 2014 9:15 pm 
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Località: Inverary 2.0
alemans123 ha scritto:
La citazione di MAndela invece mi sembra totalmente aderente alla storia. In effetti quello che è nell'albo rappresenta proprio la trasformazione in fuorilegge delle persone che vogliono vivere la loro vita. .


Cioè praticamente tutti quelli che evadono il codice penale per assecondare le proprie volizioni personali?
Un po' generico ed iper-sdoganato, come concetto...

Anche se ci sono almeno due topic in materia - uno in questa sezione stessa - un pajo di chiarimenti conclusivi sull'annoso fatto che (ad alcuni) quella citazione non sia piaciuta o sia sembrata quasi fuori luogo per chiudere il #339.

Le motivazioni socio-storiografiche per l'accostamento un po' forzoso le ho passate in rassegna con Kowalsky...e tanto basti, sul Sudafrica e le sue lotte politiche :wink: .
Nell'economia dell'albo la citazione viene dopo una lunga paginetta sermonicamente retorica di Bloch, ed anche questo per me già suppura l'ambiente con la coda da lezioncina ad hoc...come per dimostrare una tesina e ricamarci sopra tramite illustre firma.
Alcuni hanno parlato di cosa "commerciale". A me questo non sembra, perché voglio vedere quanti hanno mai letto un libro, makkediko... un capitolo, o un paragrafo da in discorso del Nobel(e) Mandela. Rimanendo in termini economici direi la cosa suona più "inflazionata" o "gratuita" per quanto non "scontata" :) .

Questo non vuol dire che quella non sia una frase evocativa o efficace. Anzi... :3
E' solo che ho il sospetto che l'autore se ne sia infatuato durante la composizione della storia - o molto prima - e smaniasse per inserirla di straforo nell'albo onde chiudere il cerchio ideale del suo teorema.
Cosa che non mi convince, nello stile, perché...

Cita:
A voler ficcare troppo il "messaggio" in una storia si creano questi retroscena che sviano dalle problematiche di base. Certe volte è meglio che l'ispirazione rimanga un segreto prezioso e non un coacervo di suggestioni esibite...pur di inculcarlo, questo "messaggio" :| .


ALOHA VUOL DIRE SOLO ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan non è più quello di una volta...o sono gli utenti?
MessaggioInviato: lun dic 29, 2014 1:48 pm 
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Messaggi: 40
Località: Golconda
AndreaBerga ha scritto:
Ultimamente, ci si domanda allora se forse non sia Dylan ad essere cambiato nel corso degli anni e delle gestioni ma siano gli utenti stessi (forse a causa degli anni e delle gestioni :D ) ad aver modificato radicalmente il loro modo di leggere, interpretare e valorizzare gli aspetti delle ultime prove diventando, alcuni, troppo indisposti verso il nuovo corso, i cambiamenti, le innovazioni e dimenticando atteggiamenti e, perchè no, contraddizioni già riscontrate nel passato recente e remoto del nostro indagatore.
Oppure la colpa è delle storie che, sebbene sempre e comunque scritte con mestiere, non riescono però come quelle passate ad appassionare e a relegare quindi a piccoli dettagli certe "stecche caratteriali" del personaggio?


Dico la mia sulla domanda iniziale. Dal mio punto di vista Dylan Dog non è mai stato un personaggio "unico" e sempre coerente con sé stesso, monolitico e fisso. Giocoforza quando un personaggio così complesso viene trattato da molti autori diversi, si incappa in incoerenze, autocontraddizioni etc. che però non guastano se motivate bene e profondamente nelle storie: si tratta di elementi che possono arricchire lo spessore psicologico del personaggio (e il realismo: siamo tutti un po' incoerenti!) laddove lo stile, l'atmosfera generale e la qualità rimangono alte. Insomma uno, nessuno e centomila, anche per Dylan Dog.

Il problema è che qualcosa deve rimanere costante, e in una serie (che sia a fumetti, tv, romanzi etc.) secondo me dev'essere lo stile peculiare e l'atmosfera, i tratti caratteristici, la qualità. Nel tempo è la qualità delle storie che è soprattutto scesa. Come ho già scritto altrove, mancano anzitutto buone storie. Storie narrate bene, senza forzature e spiegoni, che sappiano divertire, tenere incollati alle pagine, commuovere. Se non c'è questo, qualsiasi capitombolo si voglia inventare non potrà funzionare.

E poi, specialmente nei casi in cui il personaggio principale resta lo stesso, deve mantenere appunto un certo genere narrativo (in questo caso l'horror), un'atmosfera (inquietudine, surrealtà, ma anche ironia, lirismo, e quell'inconfondibile idealismo mischiato a cinismo che è forse il tratto più specifico di Sclavi-DyD), e alcuni tratti caratteristici, "marchi di fabbrica" che fanno distinguere un universo narrativo dagli altri (nel nostro caso erano Groucho, Bloch, Jenkins, certe idiosincrasie di Dylan, etc.etc.).

E' inevitabile che siano cambiati anche "gli utenti". Chi leggeva DyD nei primi anni allora era un bambino, ora ha 30-40 anni. Inevitabile che sia cambiato lo sguardo. Tuttavia, non significa che debba essere cambiato in senso di "stravolto", cioè totale cambio di direzione, se prima guardava lì, ora guarda all'opposto. Lo sguardo può essere rimasto intimamente lo stesso o quasi, ma magari si è affinato lo spirito critico, oppure si è ampliato l'orizzonte di generi e temi che si gradiscono, o forse si è ristretto!, può essere che ci facciano ridere e ci impressionino cose diverse... però alcune costanti rimangono, ad esempio il fatto che quando acquisto un Dylan Dog, generalmente mi aspetto almeno una buona storia horror, con una certa atmosfera, e alcuni marchi di fabbrica. Da troppo tempo manca l'horror, mancano le buone storie, e ultimamente stanno togliendo e cambiando anche i marchi di fabbrica. Probabilmente, come ho scritto altrove, puntano ad altri "targets", a nuovi lettori con aspettative diverse e anche però più basse. Auguro alla Bonelli che ci riescano, ma penso che smetterò di leggere DyD.

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Diciamo che ho fatto della curiosità il mio stile di vita.


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