Innanzitutto ciao a tutti, vi "lurko" da tempo, ma mi sono iscritto solo ora visto che il rinnovamento di Dyd riesce (finalmente) a smuovere in me riflessioni e considerazioni che, spero, possano arricchire la conversazione sui nuovi numeri.
Secondoditutto, ciao a Gigi
Non sarò mai abbastanza grato al dio Internet per averci permesso un dialogo diretto con gli autori.
Per quanto riguarda l'albo, vorrei dire anche io la mia, focalizzandomi più sull'aspetto della scrittura, chè sui disegni non mi discosto di molto dal giudizio più o meno condiviso - molto buoni, eccezion fatta per il viso di Dylan, davvero ballerino.
Piccola premessa. Di Simeoni avevo letto solo Oxyd age, che mi era piaciuto molto
Ho trovato l'albo scritto molto bene, e ora vi spiego perchè.
Al di là del soggetto generale, che è indubbiamente un "classico" (rivolta popolare e polizia alle strette), quindi non credo abbia poi molto senso muovere una critica sulla falsariga del "è già visto e rivisto", sono diverse piccole attenzioni nella fase di sceneggiatura che me lo hanno fatto trovare particolarmente gradevole. Il solo fatto di leggerlo DAVVERO stando con gli occhi incollati alle tavole è sintomatico, per me, di questo punto.
Nello specifico, ho apprezzato, dicevo, diverse sottigliezze, che secondo me fan davvero la differenza, e distinguono uno sceneggiatore "svogliato" da uno accorto e meticoloso, come ha dimostrato essere Gigi, in grado di tratteggiare scene con apprezzato realismo.
Seguono possibili spoiler.
Mi viene in mente la scena in cui Dylan fugge da Scotland Yard, quando questo lega il nastro alla gamba del tavolo, che finisce per ribaltarsi, causandogli una caduta preventivata. E' un particolare che non ha effetto sulla storia (lo avrebbe avuto se, per esempio, Dylan si fosse poi slogato una caviglia a causa dell'imprevisto), ma secondo me davvero utile per far respirare un'aria di realismo generale.
Ma anche la scena più "Brucewillisiana" della storia per me funziona molto bene. Mi riferisco a come Dylan appicca l'incendio nel luogo dove è stato "sepolto" Keed. Notate come Dylan si renda conto delle pareti in metallo (in cui un proiettile può rimbalzare, generando piccole scintille in grado di generare la combustione della benzina) e, successivamente, impedisca a Rania di sparare, per poi decidere di risolvere la situazione critica che si era creata sfruttando proprio la fisica del posto. Colpo di pistola esploso verso la camera metallica, mentre Dylan e Rania si nascondono dal fuoco cadendo nella botola.
Ribadisco, se per alcuni questi possono essere dettagli secondari, per me, invece, fanno tutta la differenza nello scorrimento della storia, anche perchè mi riflettono un protagonista lucido e intuitivo, in grado di ragionare anche nei momenti difficili, che, in sostanza, me lo rende figo.
Quindi, in soldoni, complimenti Gigi