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# 339 - Anarchia nel Regno Unito
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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 7:26 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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Mi aggiungo anch'io al benvenuto a gigi simeoni,
E gli dico non ascoltare troppo le critiche ,le ultime due pagine le ho trovate eccezzionali.
Sono davvero contento che sei approdato su Dylan , spero prossimamente anche coi disegni.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 7:38 pm 
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La storia di questo mese per me è ampiamente sufficiente come storia in sé, ma presenta punti di preoccupante distanza da quella che è la MIA visione dylaniana.
CONTIENE ELEMENTI DI SPOILER.
Dylan Dog si è retto sempre su un triangolo relazionale solido. Togliere un vertice di questa figura ha comportato una destabilizzazione totale dei rapporti. Tutto ciò è perfettamente chiaro sia a RRobe sia allo staff sia a Sclavi: nelle numerose interviste che ho letto nel corso dell'ultimo anno, questo aspetto è emerso fin da subito ed è quindi stato deciso consapevolmente. Assumendosene le responsabilità, vedranno immagino se hanno ucciso la testata definitivamente (il rischio c'è eccome) oppure se l'hanno rilanciata per davvero (e in questo caso se come "cosa altra", sicuramente possibile, direi persino probabile) oppure davvero cogliendo, al netto delle variazioni, lo spirito intrinseco del mio amato Dylan.
Può la sostituzione di Bloch con Carpenter essere la pietra tombale di Dylan? Da quanto ho letto finora, no. Si coglie (meno che nel precedente albo) quanto alcune dinamiche siano state studiate e strutturate a tavolino, ma quest'aspetto non lo leggo in contraddizione con la storia dylaniata: Dylan ha SEMPRE avuto degli osteggiatori, a Scotland Yard. In numerosi albi si fa riferimento a Bloch che rischia la pensione nel rivolgersi all'Old Boy perché "se il soprintendente lo viene a sapere...". Nel mitico 121, quando Dylan difende Lilith, Scotland Yard lo disprezza. Se non avesse avuto Bloch, in quel caso come in altri, Dylan in prigione ci sarebbe rimasto almeno una decina di volte. Ora: Bloch non può essere solo l'appiglio che Dylan ha nelle istituzioni. E proprio per questo, un aspetto della storia di questo mese che mi ha fatto storcere il naso è stato proprio il fatto che SPOILER alla fine lo sceneggiatore abbia scelto lui come deus ex machina che paghi la cauzione a Dylan.
Mi sembra che, nelle sue funzioni puramente istituzionali, Scotland Yard abbia visto solo un cambio delle percentuali: Carpenter ci mostra che la maggioranza ora è incarnata in un detrattore e che tale componente non ha più le funzioni del coro o del controcanto, ma che acquisisce il ruolo del protagonista tenore. Ranja, invece, impersona le funzioni burocratiche in cui si era standardizzato il personaggio di Bloch: non è scontata (è ben gestita da Simeoni e il finale della storia, con un Dylan poco in parte in quel frangente, lo mostra) e probabilmente in futuro servirà come appoggio all'acchiappamostri. Liberato dai vincoli di un ruolo in cui praticamente Bloch faceva da passacarte punto e basta (mostrando che la sua filosofia fondante era già stata snaturata millenni fa), come pensionato può dare fondo alla sua profonda caratura umana. Non è un caso che il prossimo albo sia (mi sembra) nelle mani di Medda e che sia (mi par di capire) incentrato proprio su Bloch. E in futuro questa nuova vita del Vecchio potrà incontrare la penna (e spero l'ispirazione) di Paola Barbato, che ama il personaggio... e vedremo allora se proprio lo avranno rovinato o, come voglio credere io, no! Diciamo quindi, infine, che il triangolo iniziale ha solo cambiato i propri connotati: equilatero non lo è mai stato, per cui io lo vedo solo come un diverso triangolo isoscele.

Veniamo però ora alla storia di questo mese:
Copertina efficace e di qualità.
La storia imbastita da Simeoni io l'ho trovata meritevole, ma presenta una falla a mio avviso grave nella logica dylaniana (di cui parlerò tra un attimo). Ha numerosi momenti in cui si richiede al lettore la sospensione dell'incredulità: è quantomeno inverosimile che Scotland Yard sia posta sotto assedio in quel modo e che nessuno chiami l'esercito usando il cellulare. Altrettanto improbabile è che Carpenter usi uno schieramento di forze sovrumano per andare da Dylan e poi, quando si ritrova assediato, gli dia una pistola in mano: vi sono molte gradazioni tra "nemico della patria" e "alleato nella cattiva sorte" e altrettanto inspiegabile è come faccia Ranja a uscire da una Scotland Yard assediata! Pur con le sue ingenuità, la trama è avvincente e l'interesse è crescente. Qui si ripropone, alla rovescia, il tema de I Vampiri: là gli alieni erano tra noi, ma rivestivano anche ruoli di comando. E si riproponeva una visione sclaviana dei rapporti di classe che qui è però sovvertita. Sempre un film di Carpenter (qui Distretto 13, là il pessimo Essi vivono) era tra gli spunti di partenza a cui era più che ispirata la storia, ma poi Sclavi volò alto, mentre qui Simeoni crea una riscrittura che ha evidenti tocchi personali (anche meritevoli), ma un minor impatto sociale. Ieri e oggi mi sono soffermato a riflettere proprio sulle differenze tra questi due albi. Qui (sempre SPOILER) il fantasma arrabbiato infesta le masse, in una lotta contro lo status quo che lo stesso Dylan definisce giusta nei contenuti, ma che ripudia nei modi violenti. Mi sono chiesto, visto che Dylan accetta la pistola da Carpenter e sceglie da che parte stare (cioè con le istituzioni) se il messaggio di fondo non sia contrario alla filosofia dylaniata (cosa che sì avrebbe sovvertito il Dylan classico, per me ben più della presenza di un Carpenter). La mia risposta è prevalentemente positiva: il Dylan che si libera del poliziotto Miller con una botta in testa senza una remora non è un delinquente, ma non è neanche un difensore della polizia; il Dylan, però, che non esita a bruciare il cadavere del lavoratore ucciso dai padroni spregiudicati, nell'ottica dell'autore immagino sia un Dylan che pensa solo (e con celerità) a fare la cosa giusta per far terminare la violenza che regna su Londra, ma a me risulta una brutalizzazione intollerabile. Avrei preferito un finale diverso, a mio avviso più dylaniato, in cui Dylan avesse preso le ossa della vittima e avesse dato loro pace in modo meno cruento. In anni di morti sul lavoro, in una nazione (l'Italia intendo) che fa quasi un vanto del fatto di fregarsene delle norme a tutela dei dipendenti, e in un momento storico mai così attuale di abbattimento dei diritti del lavoro (voglio dire...pensate agli scioperi di quest'autunno e a quello generale che ci sarà il 12 dicembre!), se Dylan avesse denunciato quanto scoperto (con facilità irrisoria, ma anche qui si può accettare o meno la suspension of disbelief e io l'ho accettata), avesse portato tra le braccia il cadavere martoriato fino a Scotland Yard e avesse dato pace ai fantasmi dicendo loro che la verità ora sarebbe emersa, forse sbaglio io, ma non sarebbe stato più nelle corde del personaggio? Troppo retorico? Forse la visualizzo mentalmente male io, ma non credo. E comunque autori esperti avrebbero potuto trovare una soluzione alternativa ma orientata in quel senso. I fantasmi perché dovrebbero avercela con lui? Perché accede al loro "santuario"? Da come Simeoni li ha costruiti, dovrebbero avercela solo con chi incarni l'autorità e Dylan in quel momento la riveste appieno, giungendo all'estremo gesto di dare oblio (e non pace) a chi alla fine incarna solo l'ingiustizia subita dal debole nei confronti del più forte. E il prefinale, ossia le tavole precedenti alle riflessioni conclusive di Bloch, sono esemplificative del fatto che si sia ristabilito lo status quo grazie a Dylan: nonostante il suo compito sia stato volto a fermare un orrore e nonostante non simpatizzi per le forze dell'ordine, Dylan qui ha avuto un peso determinante nel fallimento anche solo della denuncia di una situazione intollerabile. Una denuncia che coglie bene il sociologo che poi fugge, ma che la gente comune non abbraccia: la madre coi bambini non ha idea del motivo della rivolta; i beoni da bar guardano i rivoltosi da dietro le vetrine, come fossero davanti alla tv (e chissà se anche a voi, in quel frangente sono venute in mente le strofe di Canzone del Maggio "E se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri / senza le barricate, senza feriti, senza granate, / se avete preso per buone le "verità" della televisione / anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti"). Se la critica alla televisione è piena e perfettamente in linea con la testata, Simeoni esplicita il qualunquismo delle masse solo all'inizio dell'albo, tra i commenti del pubblico alla cattura di Dylan, mentre espone solo osservatori civili nelle pagine centrali e finali della storia. Lo scioglimento, inoltre, prevede che i giovani impossessati smarriscano la memoria dei loro gesti. Soprattutto: del SIGNIFICATO dei loro gesti. Questo priva il morto (e generalmente tutti i morti che hanno patito la stessa sorte) di una giustificazione o di una riabilitazione ex post. L'orrore per la violenza che ha storicamente fatto fallire (ma qui si aprirebbe un discorso enorme sulle infiltrazioni statali) le rivendicazioni di diritti e salari, prevale sulla riflessione sociale e sui contenuti potenti che un albo come questo ha e potrebbe avere in misura maggiore.
Le osservazioni conclusive di Bloch sono un ulteriore momento di sorpresa, per me: Bloch fa il Dylan, con una serie di riflessioni amare che ci stanno, ma che non ricordo gli siano state proprie in passato (al netto del fatto che siano una nobile citazione). Sono comunque vignette che vogliono avere un significato e che non lasciano indifferenti.

In questo contesto, il lavoro di Casertano mi piace solo a tratti: alcune vignette sono ottime, dettagliate e particolarmente efficaci nel rendere il delirio violento della massa e gli scontri. Il suo potente chiaroscuro esalta i momenti splatter e la follia di certe sequenze. Molto meno valido il suo lavoro sui volti dei protagonisti storici: Bloch nel finale sembra ritardato, mentre Dylan in certi casi è irriconoscibile o quasi. Se siamo in fase evolutiva del tratto, spero che trovi a breve un equilibrio perché la sua ricerca non appare ancora conclusa. Resta comunque il mio dio.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 7:40 pm 
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Ringrazio Simeoni per aver scritto il suo punto di vista.

Quindi qualsiasi critica, qualsiasi errore ha una scusante? Tutto è concesso tanto lo si spiega con il "credo" della simbologia e della transustanziazione?

_________________
"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 7:46 pm 
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Gigi Simeoni ha scritto:
Regal ha scritto:
L'ha definita didascalica, "stupidamenente" è riferito al modo in cui è usata, appunto, didascalico. Pensiero condiviso anche da me. In Dylan mi aspetto citazioni meno... commerciali (senza nulla togliere a Mandela e alla frase). Comunque, sono pareri, spero che tu sia aperto anche a ricevere qualche critica, per un albo che per me è comunque buono, il migliore dei tre della fase 2.

Detto questo, benvenuto qui e complimenti.


Grazie, Regal. Si accettano sempre le critiche, ci mancherebbe. E "didascalico" è un aggettivo consono, seppure riferito a una visione soggettiva. "Stupidamente", invece, è un avverbio solo offensivo perché, oltre a vanificare la funzionalità critica dell'aggettivo che segue, suppone il modo in cui l'autore abbia operato. Se voi lettori volete un confronto sereno (dl resto, non siamo tenuti a spiegare alcunché perchè gli albi sono lì a parlare per noi), sforzatevi perlomeno di essere cortesi. Non mi pare di chiedere molto.

Ovviamente, questo non riguarda solo me. Ho letto critiche mosse all'operato di Roberto e Paola che mi hanno fatto impressione, per la violenza e il pressapochismo che trabordava.


La cortesia dovrebbe venire da entrambe le parti :) se leggi la discussione dell'albo precedente ti renderai conto tu stesso. Soprattutto della violenza e del pressapochismo. Il confronto serio lo volevamo tutti, ma le domande sull'albo in questione sono state dribblate per sfociare in qualche flame, da tutte e due le parti. Ovviamente non siete tenuti a spiegarci nulla riguardo le vostre scelte ma, che vuol dire? Se postate nel forum è normale che vi facciamo notare quello che pensiamo, nel bene e nel male. Poi potete rispondere o meno, affari vostri, ma anche se non siete tenuti a spiegarci alcunché, noi siamo comunque legittimati a chiedere e ad esprimere pareri, che ripeto, possono essere buoni o meno.

Una domanda, la sceneggiatura è tua, ma le battute di Carpenter lo sono pure? Chiedo perché essendo l'introduzione del personaggio, magari le hai realizzate col Rrobe. Personalmente non mi piacciono molto i paroloni e le frasi ad effetto, e spero che non contaminino troppo Dylan.

Riguardo il fatto della pistola, dai :) quoto Nedellis. Hai chiesto a Poe del rispetto intellettuale, danne un pò anche a noi. Nella paga dell'inferno, un abitante dell'inferno, donna, che era una maestra, ha sembianze da uomo. Sappiamo che essendo sceneggiatori e disegnatori non la stessa persona, possono succedere queste cose, nessuno si sconvolge se ci sono errori così piccoli, fatti notare sul forum solo come trivia e non influenti sul giudizio della storia. Mi sembra un pò il discorso delle dietrologie di spazio profondo, storia tra l'altro pensata molto prima della nuova gestione, che a mio parere sono state appiccicate solo successivamente.

A quando una tua nuova storia (testi)?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 8:14 pm 
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King carolus ha scritto :
Avrei preferito un finale diverso, a mio avviso più dylaniato, in cui Dylan avesse preso le ossa della vittima e avesse dato loro pace in modo meno cruento. In anni di morti sul lavoro, in una nazione (l'Italia intendo) che fa quasi un vanto del fatto di fregarsene delle norme a tutela dei dipendenti, e in un momento storico mai così attuale di abbattimento dei diritti del lavoro (voglio dire...pensate agli scioperi di quest'autunno e a quello generale che ci sarà il 12 dicembre!), se Dylan avesse denunciato quanto scoperto (con facilità irrisoria, ma anche qui si può accettare o meno la suspension of disbelief e io l'ho accettata), avesse portato tra le braccia il cadavere martoriato fino a Scotland Yard e avesse dato pace ai fantasmi dicendo loro che la verità ora sarebbe emersa, forse sbaglio io, ma non sarebbe stato più nelle corde del personaggio? Troppo retorico? Forse la visualizzo mentalmente male io, ma non credo.


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Ti sei risposto da solo, troppo retorico,
dylan non dovrebbe essere quello che per troppe storie storpiate e' stato un idealista salvatore della patria , e poi realisticamente te lo vedi andare in giro con in braccio un cadavere , per fare cosa ? In mezzo al casino cosa doveva dire, datemi un megafono "fermi tutti, questo e' il cadavere , c'ho fatto la prova del dna , ora tornate tutti a casa a guardare la tv" dai non avrebbe senso.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 8:42 pm 
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nedellis ha scritto:
Ringrazio Simeoni per aver scritto il suo punto di vista.

Quindi qualsiasi critica, qualsiasi errore ha una scusante? Tutto è concesso tanto lo si spiega con il "credo" della simbologia e della transustanziazione?


Ho solo dimostrato, giocando con i termini, che non ha alcun senso perdere tempo a chiedersi il perchè e il percome di ogni "angolino" di un'avventura di Dylan Dog. C'è una cosa strana? Ok. Inficia la storia? Sì? Allora è un errore. Non inficia la storia? Allora ognuno ci vede quello che vuole. Leggere Dylan Dog richiede sospensione dell'incredulità, almeno fino a fatti che non siano spiegabili con la logica (e non con il realismo). Ecco, direi che qui è la sostanza del mio modo di scrivere. Qualcuno si chiede come abbia fatto Rania a uscire da Scotland Yard assediata. Dylan c'è riuscito. Rania anche. Dylan sappiamo come, Rania no. Ma siccome è stato provato che non sia impossibile uscirne... perchè mostrare il "come" di Rania? A chi interessa? Aggiungeva o toglieva qualcosa alla storia? AL massimo toglieva tavole, che sono preziose (94, poche) per raccontare storie complesse e che richiedono soprattutto l'inserimento di personaggi nuovi e scene che ne eviscerino le peculiarità psicologiche. Per storie "tutto chiaro e limpido" e meno "di stomaco" c'è tempo e spazio, chi le vuole trovare le troverà.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 8:55 pm 
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Iscritto il: sab nov 29, 2014 3:26 pm
Messaggi: 37
Regal ha scritto:
Gigi Simeoni ha scritto:
Regal ha scritto:
L'ha definita didascalica, "stupidamenente" è riferito al modo in cui è usata, appunto, didascalico. Pensiero condiviso anche da me. In Dylan mi aspetto citazioni meno... commerciali (senza nulla togliere a Mandela e alla frase). Comunque, sono pareri, spero che tu sia aperto anche a ricevere qualche critica, per un albo che per me è comunque buono, il migliore dei tre della fase 2.

Detto questo, benvenuto qui e complimenti.


Grazie, Regal. Si accettano sempre le critiche, ci mancherebbe. E "didascalico" è un aggettivo consono, seppure riferito a una visione soggettiva. "Stupidamente", invece, è un avverbio solo offensivo perché, oltre a vanificare la funzionalità critica dell'aggettivo che segue, suppone il modo in cui l'autore abbia operato. Se voi lettori volete un confronto sereno (dl resto, non siamo tenuti a spiegare alcunché perchè gli albi sono lì a parlare per noi), sforzatevi perlomeno di essere cortesi. Non mi pare di chiedere molto.

Ovviamente, questo non riguarda solo me. Ho letto critiche mosse all'operato di Roberto e Paola che mi hanno fatto impressione, per la violenza e il pressapochismo che trabordava.


La cortesia dovrebbe venire da entrambe le parti :) se leggi la discussione dell'albo precedente ti renderai conto tu stesso. Soprattutto della violenza e del pressapochismo. Il confronto serio lo volevamo tutti, ma le domande sull'albo in questione sono state dribblate per sfociare in qualche flame, da tutte e due le parti. Ovviamente non siete tenuti a spiegarci nulla riguardo le vostre scelte ma, che vuol dire? Se postate nel forum è normale che vi facciamo notare quello che pensiamo, nel bene e nel male. Poi potete rispondere o meno, affari vostri, ma anche se non siete tenuti a spiegarci alcunché, noi siamo comunque legittimati a chiedere e ad esprimere pareri, che ripeto, possono essere buoni o meno.

Una domanda, la sceneggiatura è tua, ma le battute di Carpenter lo sono pure? Chiedo perché essendo l'introduzione del personaggio, magari le hai realizzate col Rrobe. Personalmente non mi piacciono molto i paroloni e le frasi ad effetto, e spero che non contaminino troppo Dylan.

Riguardo il fatto della pistola, dai :) quoto Nedellis. Hai chiesto a Poe del rispetto intellettuale, danne un pò anche a noi. Nella paga dell'inferno, un abitante dell'inferno, donna, che era una maestra, ha sembianze da uomo. Sappiamo che essendo sceneggiatori e disegnatori non la stessa persona, possono succedere queste cose, nessuno si sconvolge se ci sono errori così piccoli, fatti notare sul forum solo come trivia e non influenti sul giudizio della storia. Mi sembra un pò il discorso delle dietrologie di spazio profondo, storia tra l'altro pensata molto prima della nuova gestione, che a mio parere sono state appiccicate solo successivamente.

A quando una tua nuova storia (testi)?


I flame andrebbero comunque evitati da tutti, ci mancherebbe. Qui prodest? A nessuno, ovvio. Anzi. Ma anche evitare di innescarli potrebbe essere salutare... ;)

Sulla pistola ho scherzato, spero si sia capito. Ho perfino tirato fuori la transustanziazione... :D. E' stata una svista, come a volte accade quando si lavora freneticamente per consegnare in tempo. Riguardo alle frasi di Carpenter, ci sono stati scambi vari e inserimenti in corsa, all'ultima lettura, come accade sempre. Le sparate in stile Eastwood piacciono? Le terremo. Non piacciono? Le eviteremo. Stiamo "rodando" personaggi nuovi, non è semplice accontentare tutte le fasce di lettori. Se avremo modo di lavorare bene e con la dovuta serenità, tireremo fuori solo quello che riteniamo più consono per accontentare i più. Del resto, anche sul Dylan tra il numero 1 e il 20 si smussavano gli angoli e si raddrizzavano le linee. E' proprio la prassi. La mia prossima storia, testi e disegni, dovrebbe uscire a fine Aprile.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 9:05 pm 
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quindi siamo in progress seguendo il pubblico?
questa cosa mi piace!!

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 9:23 pm 
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Gigi Simeoni ha scritto:
Leggere Dylan Dog richiede sospensione dell'incredulità, almeno fino a fatti che non siano spiegabili con la logica (e non con il realismo). Ecco, direi che qui è la sostanza del mio modo di scrivere.



Sospendere l'incredulità è un requisito per leggere Dylan. Però credo sia quantomeno rischioso parlare di "incubi" e soprannaturalità in un contesto dove le cose "terrene" non rimangono tali.
E' verosimile che Scotland yard rimanga isolata? Semplicemente no. Se si risponde invece di si per me onestamente mi passa l'idea di un certo pressapochismo e se si vuole giustificare il tutto con paragoni all'11 settembre mi sale solo l'acido, senza offesa.

Per me deve rimanere comunque una certa coerenza con la realtà altrimenti questi sono i risultati :D

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
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La soggettività delle cose... lì dove si gridava al capolavoro, io storcevo il naso. Quando aumentano i malumori, non grido al capolavoro ma grido finalmente a Buona la prima (per Gigi, ovviamente).
Tralasciando le piccole pecche che ci possono essere nella sceneggiatura (diciamoci la verità, anche nei Dylan Dog del passato c'erano) preferisco soffermarmi sulla storia in sè. La sceneggiatura mi è piaciuta. È dinamica, avvincente, cazzuta. Non ci sono troppo ghirigori. Niente scene iper descrittive per spiegare pure il perché uno si allontana dalla postazione (il richiamo arcano del wc), niente spiegoni di dieci pagine, niente soggetto reiterato a distanza di pochi mesi. La storia fila. A volte esagerata. Ma è nelle sue esagerazioni che vedo la sua forza. Sicuramente è un mero pretesto per farci conoscere i due nuovi comprimari. E infatti hanno un ruolo di rilievo. Tengono a lungo la scena. E mi piacciono. Carpenter è un giusto scettico che può serbare mille sorprese e sfumature. Lei una splendida sergente che può finalmente mettere in riga Dylan con l'universo femminile. Siamo ancora dinanzi a una fase di studio (dai ragazzi, ma chi scommetteva 1 lira sul potenziale di Bloch nei primi 5 numeri?) che potrà soltanto essere sviluppata aprendoci mille soluzioni narrative. E poi, in questa fase, non si può pretendere l'ampia presenza di Bloch e Groucho anche dinanzi a queste nuove presentazioni e cambiamenti. Torneranno a tempo debito. Calma...
Il messaggio della storia, poi, è molto attuale. E Dylan questo mi deve rappresentare. Le sue reazioni mi sonosembrate più normali di quanto si creda. Non vedo nulla di alieno rispetto al carattere del personaggio. Ecco... se proprio devo dirne una, mi sarebbe piaciuto qualche suo pensiero cclaustrofobico durante la passeggiata nelle condutture.
infine piccolo appunto sui dialoghi... secondo me sono, a volte, troppo da Action Movie Stallonesco... e non è proprio un bene. Ma a volte, per l'appunto. In altre occasioni le trovo brillanti.

Sui disegni, come hanno notato alcuni, segnalo alcune imprecisioni di Casertano. Ma sempre un bel vedere rimane.
E un belvedere abbiamo sbattuto in faccia nella prima tavola... alleluja :P

copertina che dal vivo fa la sua porca figura. Titolo invece che non mi suona bene.
horror clubche ancora non capisco se mi piacciono o no... di sicuro non sono spoileranti oltre pure gli spiegoni di una volta... e questa è cosa buona e giusta.

voto buono convinto e non se ne parla più... complimenti a Gigi&Giampiero e avanti un altro

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom nov 30, 2014 12:08 am 
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Iscritto il: mer nov 06, 2013 4:03 pm
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"Gli occhi e il buio" è la sorpresa più bella che mi abbia riservato la Bonelli negli ultimi dieci anni. "Amore nero" è una delle delusioni più grandi, proprio per la gestione del sovrannaturale che qualcuno faceva notare prima di me. Questo per dire che la presenza di Simeone ai testi è una cosa che mi elettrizza sempre (molto meno quando scrive qui sul forum – non me ne abbia a male).
Mi è piaciuto tanto vedere Dylan Dog parlare di qualcosa di attuale. La sceneggiatura è grintosa, slacciata da perbenismi e appassionata. Dylan è tornato a essere qualcosa che aspetto, che mi precipito a comprare il giorno di uscita. E questo grazie a Recchioni, che pure, di nuovo, leggo poco volentieri quando scrive qui.
Però per me si ripete il problema del 338: il soggetto è davvero fragilissimo, e come in Amore nero, il sovrannaturale è la parte peggiore dell'albo, sia per gestione che per trovata. Forse servivano pagine extra più in questo numero che nel precedente.
Dylan non l'ho trovato macho. Nuovi innesti per adesso deprimenti: che Carpenter fosse severo ma bravo e appassionato nel suo lavoro lo si capiva senza bisogno che ce lo ripetessero due volte, perché è davvero tagliato con l'accetta, come un po' il teatrino tra Dylan e Ranja.
Anche io sono tra quelli che storce il naso per i dialoghi da film d'azione un po' trito. Non me ne ricordo così nelle storie precedenti di Simeoni.
L'esercito per recuperare un tesserino scaduto è parso un po' troppo anche a me.
Non ho votato perché sono ancora alluccinato dalla polemica sul voto dello scorso numero.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom nov 30, 2014 2:14 am 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
Messaggi: 8883
Località: Chieti
A dire il vero sono rimasto deluso da questo numero.
La storia è a mio avviso basata su un' idea debole, il risvolto politico (potenzialmente l' aspetto più interessante) si risolve in qualche divagazione socialisteggiante che fa molto Sclavi ma che è fine a se stessa e l' occasione offerta dallo scenario di guerriglia di inserire un po' di splatter non è stata sfruttata.
Ma il vero problema sono i nuovi personaggi introdotti, troppo poco interessanti. Spero e sono certo (dato che ce li porteremo appresso per un bel po') che in futuro verranno caratterizzati e mostreranno dei lati interessanti, e senza dubbio offriranno spunti per situazioni nuove, ma da questo numero viene fuori un ispettore tratto da un qualunque telefilm americano in onda alle 19 su Italia 1. Le battute ironiche che richiamano esplicitamente l' ispettore Callaghan non hanno senso, se poi il personaggio è a tutti gli effetti uno stereotipato ispettore Callaghan.
Mi sembra che per ora stiamo assistendo a una fase di passaggio in cui ci si sta concentrando principalmente sulla mera introduzione degli elementi di novità seriali (Bloch in pensione, tesserino sequestrato, nuovo elemento di conflitto rappresentato da Carpenter, Dylan che googla) in modo da preparare lo scenario in cui sviluppare le storie del nuovo corso. Credo che siamo ancora in una fase preparatoria.

_________________
"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom nov 30, 2014 2:30 am 
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Iscritto il: lun mar 28, 2011 1:46 am
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Grazie per le risposte Gigi.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom nov 30, 2014 5:59 am 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
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Alla risposta sulla transustanzione della pistola mi sono ribaltato :D
Sime è un grande (ammetto che come altri non ho apprezzato Amore Nero, mi è sembrato scritto "con la mano sinistra", o viceversa se è mancino)!
La storia mi è piaciuta parecchio e - nonostante l'introduzione dei due personaggi - credo che possa essere ritenuta il primo episodio "normale" della nuova serie.
Della pistola non mi ero accorto, sulla telefonata ho avuto lo stesso dubbio di altri ma la risposta letta qui sul forum e proposta non ricordo da chi regge perfettamente e non sa affatto di "giustificazione a posteriori".
Nota: tra gli albi citati implicitamente ho trovato (per quanto riguarda il finale di quest'albo) "La bellezza del demonio", ma non sono sicuro che non sia una mia allucinata interpretazione del primo mattino, attendo conferme o smentite.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom nov 30, 2014 6:25 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Gigi, sei il numero uno.


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