Trelkowsky ha scritto:
Se parli di recupero del vecchio DD, dello spirito originario,è inevitabile che ci si aspetti questo
[...]
Lord Blendings ha scritto:
Bisogna ritrovare lo spirito del personaggio Dylan Dog e non solo dell'aspetto più filosofico.
Io non ho la bacchetta magica.
Ma
neppure "loro", e non ci vuole tanto a capirlo!
Fosse semplice poi...o d'immediata riuscita...
Perdonatemi, ma quest'ossessione tuttanostrana per lo spirito originario sta diventando un mantra tormentonico peggio delle visioni di Brosio a Medjugorje
.
Procuriamoci un buon esorcista, dunque, o una qualche medium sopra la media - v. nick di sopra - per reperirlo questo fantomatico spiritoguida delle radici...che tanto ci possiede l'animo
.
Mai apparolamento fu più sciagurato da parte del Rrobe e degli altri tipi in redazione.
Si può quantificare questo spirito? Ha un aspetto solido fatto di ingredienti riproducibili e di una ricetta sicura? Si può resuscitare dalla terramorta? Si può trascrivere per tramandarlo?
Mi sembra di ricordare il meta-testo del numero scorso, che proprio criticava implicitamente questo bisogno lancinante di retrologie riproducibili (e rassicuranti) per ricostruire il "perfetto" Dylan denavorta in ogni epoca, in ogni dove, secondo i nostri ricordi e l'immagine che ci siamo fatti di lui, personale o collettiva che fosse.
Ho già detto
lungamente in quella sede che, secondo me, di riflesso...
forse siamo noi stessi gli spettri che infestano il cargo spaziale e che tengono Dylan prigioniero dei propri totem
.
Ariperdonami Lord, sai quanto apprezzi le tue disamine, i tuoi ferri del mestiere, ed il tuo amore sincero verso la testata
.
Infatti - contrariamente a quanti accusano di taglio&cucito nelle citazioni - riquoto solo una tua frase e non l'intero post, perché sul resto condivido quasi tutto e non mi sembra il caso d'aggiunger nulla.
Ma su questa storia dello "
spirito originario" credo stiate prendendo una grossa tramvata, e mi spiace sferruzzare col bisturi, ma credo sia ora di tagliare il cordone ombelicale di certe prospettive, di rinascita a ritroso, lì dove tutto si originò nei lontani '80-'90
.
Lord Blendings ha scritto:
La forza della serie era l'alternanza dei generi e delle tematiche. Dal giallo con animo animalista di "Goblin", si passava il mese successivo alla poetica degli "Inferni" di Sclavi per passare allo splatter di "Scritto con il sangue" fino a giungere al dittico "Horror Paradise" (vera storia costruita di citazioni intro ed extra serie) e "Ai confini del tempo" (vera commedia nera con più parti estremamente esilaranti). E non sono tutte storie di Sclavi.
La forza di quelle storie era nel loro essere irripetibili
.
E chi ha provato ad imitarle ha pagato uno scotto mica male.
La forza di quelle storie era nel periodo di grazia di quegli autori.
Che quando si sono rimessi al lavoro su Dylan - v. ultimi Sclavi e Chiaverotti - sembravano lontani parenti dei loro alter ego/precursori "posseduti" da quello spirito.
Anche volendo non potrebbero più riscriverlo a quel modo. E non vogliono.
Come io,
Altair, ed altri, ripetiamo da mesi, quel tipo Dylan non apparterrà più alle nostre nuove letture.
Dovete farvene una ragione o apprezzarlo per altro
.
Il ritorno dichiarato al vecchio è un altro escamotage mediatico per rilanciare alla testata, ma alla fine non si può attuare, anche perché molti cambiamenti incombono.
E non è detto che sia negativi, anzi...
Solo che sarà meglio liberarsi dai fantasmi di quello "spirito" per goderli appieno e più serenamente.
Qui si rilancia sul coraggio della testata, come ai bei vecchi tempi, e non sulla costruzione delle storie che dovrebbero ereditare quei paradigmi.
Soltanto la volontà di azzerare il Gualdo-pensiero sembra di per sé spacciabile per un ritorno alla origini, come impostazione e sterzata di richiamo. Ma sarà solo la (potenziale?) qualità delle storie a segnare il passo del nuovo corso. Non di certo la riconcettualizzazione dei fasti andati o il lasciapassare verso i suoi eredi da parte di Mastro Tiz.
Per i quali prova una specie di infatuazione, è evidente, ma che intimamente sa allontaneranno il nuovo Dylan adottivo dalla sua paternità trascurata
.
MAI PIU' ALOHA, CR7
(mai rimpianto, tra l'altro)