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#322 - Il pianto della Banshee
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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 3:48 pm 
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Complice il caldo, i carichi di lavoro arretrati, l’indolenza generale ed altre questioni personali, (da?) questa volta vi risparmio il 50% dei miei vaneggiamenti ed oltre l’80% degli istrionismi tra calembour e doppi sensi.
Anche la mediocrità della storia in questione ha ajutato non poco nel mozzare sul nascere qualsiasi desiderio di parlarci sopra, sotto, o di traverso. Perché dentro c’è ben poco.
E poi ogni tanto pure io avrò il diritto di cambiare andazzo…e come sempre c’è una donna dietro tutto questo… :|

*****

SPOILER ______SPOILER
_______SPOILER________


Non ho molto da dire, e non temete per le nevicate improvvise in pieno luglio. A Dubai si scia tutto l’anno 8-) .

Storia asciutta, rinsecchita, se non sterile. E questo non è un male su tutta la linea(-snella) perché così il Gualdo ci evita i suoi sproloquiamenti mentali sul genere “Pedro, apri la porta, Pedro” o i rigiri di sceneggiatura a vuoto. Comunque da qui all’eleganza della nettezza siamo lontani. Più che altro… urbani :? .

Soggetto vuoto a-non-rendere riappiccicando cosette stranote come il genitore ripara-/ricopri-tore (Il Mistero del Tamigi, I delitti della Mantide), qualche maltrattamento misogino (Verso un mondo Lontano) ed un carrozzone che va avanti da sé… per sempre (Phoenix).

Fino a pagina 49 la storia era riuscita a ricreare un po’ di atmosfera da “giallo nella nebbia”, ma nella seconda parte l’accelerazione di malcapitatamenti sanguinosi, indagini raffazzonate, ed incidenti di “discorso” (logico) ha affossato tutto il resto :evil: .

Lo spettegolaggio da comari paesane è un filone smorto che rimane confinato alla prime pagine. Forse per fortuna

La brutalità del delirio di Mary Kate è resa abbastanza bene da Roi, ma il sovrannaturale si capisce subito che latiterà.
Ed infatti Dylan ancora una volta si esibisce gratuitamente nella sua nobilissima professione di scetticismo ad oltranza, fiutando il razionale anche dove è superfluo. Un plauso a Groucho che, paradossalmente, gli sottolinea la necessita di “credere” al non-naturale per tirare a campà (p. 20) :g:

Alla fine – non solo per mamma McLagen – la Banshee è solo un mito di pretesto, destinato più che altro a riempire i credits della copertina, ed improvvisare un’associazione piuttosto sgangherata nel discorsetto iper-retorico finale tra donne vittime = spiriti di rivalsa tardoceltici. Muah... :roll:

Tirato per i capelli di un calvo il rigurgito di coscienza di Dylan, che dopo la morte di Daddy McLagen si fa una bella traghettata di conati verso l’Irlanda solo per condoglianze ed indagini non richieste.
Ecco, l’omicidio del padre-padrone (ma non di sé): qui Gualdoni torna ai suoi vizi pelosi e ci rifila per ben cinque pagine cinque la solita orda di pensierismi inopportuni, prima che l’ubriacone crepi d’inciampo (pp. 24-28) :dito: .

Altro calco oramai da museo del paleo-cliché dylaniesco il bonario stupidone sensibile ed illuminato/-ante che ci regala la visione/fiaba nera del postiglione della Morte… che almeno a livello visivo rende bene, per quanto sconnessa da qualsiasi legame con banshee, fate ed irlandeserie varie.
Io ho trovato divertente l’idea del clone di Bloch, se non altro per qualche imbarazzo dello spiazzato Dylan e l’autoironia sui luoghi comuni del non-pensionabile – la Fornero strikes back, and ahead :o - a noi più caro.

Come ho trovato carini, ma non oltre, i commentucoli a margine dagli occhioni del “piccolo” popolo sulle vicende dei “grandi” umani (di cartapesta, tipo carro in parata, visto come sono caratterizzati qui i comprimari). Il ritorno all’infanzia ed al castello poteva amplificare questa falsariga, ma alla fine l’unico appiglio è stato l’eroismo dall’oltretomba del Cavalier Will (p. 61.vi).

Completamente inutile la solita finta-dura di turno che poi si spoglia affranta nel giro di un quarto d’ora, ad una tariffa più scontata di quella come guida turistica: le sue lacrime da pasionaria potevano depistare, visto il titolo dell’albo, ma si lasciano facilmente consolare tra certe lenzuola di traverso che solo Roi sa disegnare così :* .

Forse la migliore morte è quella di Victor, per lo scambio che accenna a qualche contenuto disinvoltamente “profondo” col postiglione (pp. 73-77), anche se le braccia – e ben altro – finiscono per crollare quando si è costretti a sorbirsi le chiose di saggezza spiccia sputacchiate del becchino... che sicuramente ambisce ad un sonoro concerto di pernacchie in faccia :D .

Bisogna arrivare all’assassino, e Dylan capisce bene che se riesce a soffiare in quel modo una lettera dalla scena del delitto (p. 82) … allora ci vorranno secoli prima che la polizia irlandese venga a capo di qualcosa, senza tirare in mezzo l’IRA – dei lettori, buggerati :mad: .

Una decina di pagine finali per pasticciare il solito spiegone scalcagnato.
Ok, la lucidità non ha sempre accompagnato Lady McLagen nei suoi propositi di vendetta/salvataggio, ma l’intera struttura della sceneggiatura finisce per coprire di ridicolo gran parte del suo modus-operandi, e dei pretesti (e contesti) che imbandisce in tavolo con Dylan per arrivare al bandolo della mambassa…di stolterie. Pessimo esempio gualdoniano di ricostruzionismi tardo-infantili e poco professionali a cui persino il (presunto) target adolescenziale volterebbe le spalle, crepapellandosi di risate impietosite :cry: .

Lascia che la figlia venga slegata permettendole il suicidio – addio ammoredimamma, un lavoraccio di sangue a vuoto, quindi, per l’ “unica cosa che avevo” (p. 90.vi) :oops: – , si decide ad ammazzare quel cattivone del marito forse nel momento meno opportuno, e poi fa crepare i poveri fratelli Thornton per dei motivi pretestuosi & esili come una bava di acaro.
Anche Will non fa una gran bella figura incisiva nelle sua comparsata, perché dopo aver architettato un interessante – mi è piaciuta l’idea, dico sul serio – doppio suicidio per bagnare la prima notte di nozze con sangue non imenale, vacilla di brutto davanti ad un po’ di schizzi, ed invece di piantare due pallottole risolutrici tra ‘nnamurati, lascia Mary Kate ancora viva… di incasinarsi oltre, nel suo delirio :x: .

Perla da ri-porci in conclusione: l’ennesimo thé avvelenato risolutorio che credo proprio sia un’ossessione personale del Gualdo, probabilmente traumatizzato da qualche miscela al bergamotto di sottomarca andatagli di traverso :? .

Non mi lamento come altri per la carenza di empatia verso i personaggi ed il loro tratteggio meno che essenziale: meglio così, con tipologie del genere preferisco non aver nulla a che fare, e non spendere un millibar della mia pressione esistenziale.
In teoria questo è anche giustificabile dall’ “asciuttezza” complessiva della storia… che però in pratica deriva più che altro da un’aridità di base. Come nella brughiera sullo sfondo. E speriamo cali subito l’annebbiamento, per dimenticare, o per ringhiare tra i mastini.

Magari un giorno anche noi, come lettori-vittime di certi soprusi, potremmo gozzovigliare nella carneficina di ben altre corpose storie, senza ricorrere a mammà per farci giustizia :tc: .


******


SOGGETTO: 4

Fatico a trovarlo, per pudore.

Abbiamo subìto delle violenze? Rappresaglia, tremenda rappresaglia :!: :!: :!: (anche se in ritardo).
Abbiamo bisogno di un tonto-pretesto? : rievochiamo le Banshee per un Indagatore da Incubo pronto a non crederci.
A margine qualche concessione gaelizzante tra folletti e postiglioni macabri.

SCENEGGIATURA: 5 +

Non coinvolge ma non è un male.
Si difende con stile, all’inizio, quando ha ancora poche carte da giocarsi; ma quando mette insieme tutto il mazzo fa saltare il banco con una serie di giocate assai sballate e scorrette verso la pazienza/idiozia media del lettore :| .

Dialoghi per fortuna essenziali, ma la tenuta del giallo fa acqua (paglierina?) da tutte le parti, e non per la ridarella.
Nessun approfondimento né per la follia di Mary Kate – che doveva essere il fulcro della storia – né per la rivisitazione della leggenda delle banshee(s), disperse nella bruma dopo qualche accenno di routine.

Il miglior Groucho dell’anno salva tutto il resto, compreso un Dylan che indaga per ripiego con tutta tranquillità, come se in gita.

Giocare a fare il Chiave fa piangere molte banshee ed altri spiritelli (davvero) trucidi :o .

DISEGNI: 6 ½

Il Roi attuale è questo: non credo si possa pretendere di più, almeno su questa testata, ed alle sue velocità di composizione. E poi mi mancava da tempo :P .

Male l’espressività dei musi, il risparmio su china e dettagli, gli alberi di chewingum o granito (10.i e 36.i), e la difficoltà di “segnare” il volto di Victor che sembra spesso perdersi di linea in linea… per non parlare delle tozze facce dei bambini a p.35.
Bene l’atmosfera buja, la provincia sonnolenta, gli occhioni dei folletti smunti, e la sdentatura del postiglione che prova a spaventare. Anche alcuni cospargimenti di sangue sono davvero efficaci (p. 15, 29.iv e 73), senza sembrare per forza gratuiti :wink: .

COPERTINA: 6 ½

Per i colori mi ricorda l’effetto de L’eterna Illusione; per la risalita campestre quella di Memorie dal Sottosuolo.
Troppo frontale e didascalico il taglio, il postiglione meritava più rilievo ed enfasi da raccapriccio. Non male comunque, ha qualcosa di esangue da suggerire e pare riuscirci.

*****

Adesso vi lascio perché devo andare a far visita ad un gruppo d’ascolto per mariti picchiati dalla mogli… cosa non tanto rara, ve lo assicuro. Sembra che vogliano evocare lo spirito di Rocco Barbaro come nume tutelare della rappresaglia maschile, anche se il massimo della violenza consisterà nell’adulterare le lacche delle loro amate col diserbante.

ALOHA NEWLYWEDS

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 6:50 pm 
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...l'amor che move il sole e l'altre stelle. Finito. E meno male che dovevi "risparmiarci" qualcosa! :P
Complimenti però, le tue recensioni mi piacciono davvero tanto! Pensa che ultimamente non vedo l'ora che esca il mensile...per leggere le tue recensioni! :D

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Se è vero che una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato e che un gatto cade sempre in piedi, lasciando cadere un gatto con una fetta di pane sulla schiena nessuno dei due cadrà  mai per primo e dunque si avrà il moto perpetuo.


Ultima modifica di Tanque il dom lug 14, 2013 4:25 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 8:28 pm 
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dogares ha scritto:

Infatti il punto debole della storia non è questo tipo di messaggio, ma com'è stato osservato precedentemente, la mancanza di empatia che tale vittima/carnefice provoca in chi legge la storia.
Se si presentano i personaggi secondari, che come tutti sanno sono n realtà il fulcro delle storie in se, come fossero di carta velina, qualsiasi loro agire/pensare, rimane lontano ed indifferente.
La superba maestosità de l'invisibile di "Memorie dall'Invisibile" era proprio giocata su questo aspetto di complicità e intesa con il lettore così come avviene per "Marty" che coinvolge e intristisce senza fregarsene della plausibilità o meno.


a me la carta velina, come la chiami tu, ha dato un senso di degrado, percui alla fine chi compie gli assassinii è una persona talmente abbrutita da poter fare una carneficina (anche insensata) proprio in virtù di quel degrado e povertà mentale.


@wolkoff sei come quelli che prendono il microfono e dicono "sarò breve non vi voglio rubare tempo" e poi bisogna sparagli per strapparglielo di mano :?
le mie ferie sono ad agosto, ti leggerò allora :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 8:50 pm 
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Non ho mai detto di (voler) esser breve né di ambire al ramo delle letture vacanziere sotto l'ombrellone :) .
Ho solo preavvisato su una dose meno massiccia del solito. A conti fatti, se paragonata con le precedenti, questa trafila di osservazioni equivale più o meno alla metà, quanto a dattilo-battute sudaticce.

Tanque ha scritto:
Pensa che ultimamente non vedo l'ora che esca il mensile...per leggere le tue recensioni! :D


Allora sei masochista, o sempre in ferie, o voglioso di perdere diottrie :mrgreen: .
I'm kidding of course, però di questo passo, viste le storie correnti, si rischierebbe di vedere in edicola prima la mia recensione, e poi come inserto gratuito l'albo da allegato.
A me piacerebbe invece leggere una storia e non aver nulla da aggiungere.
Cose che solo con (un certo) Sclavi potevano succedere :(

ALOHA NO COMMENT

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 8:51 pm 
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Le mie capacità deduttive sono più scarse di quelle di Dylan....ma, caro Wolkoff, ti sarai mica sposato? :wink:

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"Per me questo spazio è morto."


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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 9:38 pm 
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Località: Inverary 2.0
[OoET]

Douhhh, mi hai beccato... quasi.
O se non altro il tuo quinto senso e mezzo dylaniato ha scampanellato abbastanza, essendo per me il matrimonio mediamente una follia paranormale da indagare nell'incubo :3 .

Comunque da qui a sposarci ce ne passa: diciamo che siamo riusciti a passare dopo tanto ADDIRITTURA una settimana assieme senza che finisse tipo Guerra dei Roses.
Ed è già molto visti i trascorsi.
Non ci siamo abbracciati cadendo da un lampadario, ma l'oasi di pace ha florificato, pare. Se fruttificherà è tutto da vedere.
Una cosa è certa: io la cravatta non me la metto.
Forse al mio funerale, che per molti coincide con quella cerimonia di sopra... :tc:

ALOHA... GOT MY SPIRAL, GOT MY ORANGE(-blossom) CRUSH

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: mer lug 10, 2013 10:49 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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bertuccia2004 ha scritto:

a me la carta velina, come la chiami tu, ha dato un senso di degrado, percui alla fine chi compie gli assassinii è una persona talmente abbrutita da poter fare una carneficina (anche insensata) proprio in virtù di quel degrado e povertà mentale.



Non ho colto. A me ha dato un senso di incompletezza, di mancata esposizione, quasi che mancassero parecchie cose.
E' proprio l'opposto di Paola, che nelle sceneggiature mette tutto, dal carattere dei personaggi alle ricette di nonna papera.
Il degrado è si accennato, ma resta troppo sullo sfondo per catturarmi davvero.

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: sab lug 13, 2013 8:47 pm 
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Non mi è dispiaciuta questa storia, fra l'altro Roi mi è sembrato meno svogliato del solito. Sicuramente da sufficienza piena.

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: dom lug 14, 2013 11:02 am 
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piattume. groucho insopportabile e gestito malissimo. roi sufficiente nulla più.

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
MessaggioInviato: gio lug 18, 2013 12:26 am 
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Buonasera a tutti...! Sono un neoDylaniato! Dunque, ho appena finito anche io di leggere questo albo....Vi premetto che:
1)Non sono un fumettaro molto navigato...
2)Ho letto solo 3 o 4 albi di quelli storici.
3)Ho la tendenza a trovare degli aspetti positivi anche quei prodotti artistici (libro, film, disco ecc...) che la gente giudica brutti...Sono uno di quelli che trovano Virtual XI degli Iron Maiden un disco stupendo (chi è metallone come me saprà cosa intendo dire).
A me questo albo è abbastanza piaciuto...I disegni sono a dir poco bellissimi, soprattutto le scene degli omicidi son state rese davvero bene.
C'è effettivamente un'atmosfera un po' piatta...però devo dire che secondo me si adattava alla situazione...Voglio dire...E' ambientato in un paesino "da comari" dove ci si conosce tutti e dove non capita quasi mai nulla...secondo me il piattume collimava bene con l'atmosfera...Non so se mi sono spiegato bene...Mi ha stupito vedere Dylan così malinconico...Ecco..queste sono le mie impressioni, però ripeto...SOno uno che si è avvicinato da poco al mondo di DYD...

PS: solo a me la carrozza che preleva le anime ha fatto venire in mente il film disneyano "Darby o'gill e il re dei folletti"?

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MessaggioInviato: gio lug 18, 2013 2:30 am 
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"Virtual XI" è un signor disco. :wink:

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Nyarla? okkio che potrebbero cacciarti dal "girone" degli Antichi! ;)

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MessaggioInviato: gio lug 18, 2013 9:39 am 
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Località: Rovigo
Nyarlathotep ha scritto:
"Virtual XI" è un signor disco. :wink:


E' quello che penso anche io... :) Però viene sempre considerato uno dei dischi più brutti degli Irons...L'ho tirato in ballo proprio per questo....Qualcosa di buono riesco a trovarla quasi sempre in ogni opera, anche se viene considerata brutta o di bassa qualità...Perchè penso sempre che dietro ogni opera (fumettistica, letterale, musicale che sia), c'è sempre il lavoro di qualcuno...Ed io lo rispetto :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #322 - Il pianto della Banshee
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E' una presa di posizione molto rispettabile che ti farà entrare in contrasto con la sottoscritta, spesso dispensatrice di commenti al vetriolo.
Cmq liberi da, spero, preconcetti. La mia onestà intellettuale va di pari passo con la mia bastardaggine.
Il che, ne converrai, è anche una cosa affascinante.

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MessaggioInviato: gio lug 18, 2013 12:05 pm 
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dogares ha scritto:
E' una presa di posizione molto rispettabile che ti farà entrare in contrasto con la sottoscritta, spesso dispensatrice di commenti al vetriolo.
Cmq liberi da, spero, preconcetti. La mia onestà intellettuale va di pari passo con la mia bastardaggine.
Il che, ne converrai, è anche una cosa affascinante.


EHEHEH...Ho letto qualche tuo commentino in giro e mi sa che mi darai del filo da torcere 8-) .. Comunque la mia non è tanto una presa di posizione, ma più che altro un aspetto ella mia personalità...Sono una persona piuttosto tranquilla che cerca sempre di andare d'accordo con tutti e questo si rispecchia anche nel modo in cui esprimo i miei pareri...Logicamente non riuscirei ad essere indulgente se mi facessero dare un parere su un album di Gigi D'alessio, visto la metallaggine che mi caratterizza.... :mrgreen:
Quanto al parere espresso riguardante Il pianto della Banshee, ripeto: tenete conto che di DYD ne ho letti davvero pochi...Può darsi che il mio parere cambi dopo che mi sarò fatto le ossa... :wink:

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