Mi meraviglia che qualcuno abbia trovato il soggetto 'originale'
In realtà l'idea portante di questa storia si è già vista sulle pagine di Dyd non so quante volte.
seguono
S
P
O
I
L
E
R
Parlo della ragazza che si rivolge a Dylan convinta di essere un mostro e pregando il nostro eroe di fermarla in qualche modo.
Le storie passate più illustri con quest'idea di base sono
Il sogno della tigre (capolavoro) e la doppia di
Ananga! (non capolavoro, ma pur sempre parto di uno Sclavi in buona forma).
E, proprio come nelle storie suddette, si scopre nel finale che la ragazza era innocente e il colpevole era tutt'altra persona.
Sarà colpa mia e della mia memoria troppo ferrea
, ma a me l'inizio di quest'albo ha immediatamente richiamato alla mente gli incipit della Tigre e di Ananga. Di conseguenza, ho immediatamente concluso che il colpevole doveva essere per forza un'altra persona. Che poi non ci fossero personaggi secondari di rilievo, non importava. Ormai SO per esperienza che Di Gregorio e Gualdoni quando sceneggiano sono incapaci di abbozzare personaggi secondari che non siano semplici figurine, senza spessore nè vera personalità.
Così la storia, già avara di suspense, per me è diventata ancora più piatta e noiosa.
Speravo che la versione di Dylan come bounty-hunter potesse condurre a qualcosa di inaspettato, ma purtroppo si è rivelato un banale riempitivo.
Non c'è molto da dire sulla storia in sè: al di là della prevedibilità, è troppo lineare. Come un gomitolo srotolato. Di Gregorio non tratteggia personaggi secondari di rilievo (a differenza di quanto fecero Mignacco e Sclavi nelle vecchie storie sopra citate), nè eventi secondari interessanti. E' come un treno diretto che va da A a B, senza fermate intermedie. Il viaggio può essere più o meno rilassante (anche troppo...) ma non prevede nessuna sorpresa.
I dialoghi, poi...
Confrontare questa storia con le passate, è un pianto! Basta vedere come Mignacco utilizzò splendidamente Groucho e Bloch nella Tigre. Qui Groucho è non pervenuto, mentre Bloch (e Scotland Yard in generale) è superfluo.
Evidentemente, neanche si prendono la briga di controllare le impronte digitali sull'asta che ha ucciso la farmacista. Altrimenti avrebbero concluso dopo due minuti che la ragazza non c'entrava nulla.
Scotland Yard che NON controlla le impronte digitali. Ditemi voi se è umanamente possibile...
Mi dispiace, ma la sufficienza proprio non riesco a darla, nonostante i bei disegni e una copertina discreta.
Voto : 5 sparato.