SPOILERA parte la copertina molto fuorviante (anche dopo averlo letto, rimane estranea a tutto, seppur sfiorando il tema principale. Più che altro non si capsice quale sia stato l'intento di presentarla!), la storia raccontata da Marzano (sostenuta da Rinaldi e i suoi bellissimi disegni molto anni ottanta a mio avviso!), riesce a fare breccia e a suscitare attenzione.
Nonostante sia riuscito ad arrivare alla soluzione finale già da pagina 34, la lettura non è stata compromessa del tutto.
Ciò che rimprovero allo scrittore è che al senso e al tema principale della storia, già di per sé molto intuitivo, ha aggiunto anche il mega spiegone finale (affidato a Taller, un chiaro omaggio a Tallman di Phantasm), intento palese questo che rivela la volontà di rivolgersi ad un certo tipo di pubblico, che si aggira sui 13-16 anni di età.
E poi ho trovato poco credibile l'espressione e l'atteggiamento di sorpresa e di smarrimento di Dylan quando parla con Taller nel finale.
Nonostante questo, promuovo l'intento di presentare una storia un pò fuori dal comune (rispetto alle ultime pubblicate), che seppur non molto originale è stata ben scritta (a parte l'epilogo di cui sopra).
p.s. solo a me ha ricordato un pò La famiglia Milford per certi versi?
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Dark Star ha scritto:
Un paio di cose non ho capito :
Perché Jarod Brewster non ha alcuna conseguenza nella sua esperienza onirica, dato che lo rivediamo nel finale.
E soprattutto April a pag. 80 precipita dalla finestra, mentre poi ci viene mostrato il ricordo di Dylan in cui la salva. Forse qui c’è stata una incomprensione tra sceneggiatore e disegnatore.
Non ho il numero sottomano per consultarlo, ma quando l'ho letto mi è sembrato che a "morire" siano le aspirazioni delle persone, materializzatesi in loro doppi...quindi a morire non sono i personaggi ma questi doppi...noi alla fine rivediamo il tizio che voleva fare l'astronauta e la coprotagonista, ma da qualche parte sono vivi anche gli altri visti morire (come il fotografo di matrimoni, ecc.)...lo stesso Dyd é prigioniero nel cimitero, ma quello è il suo doppio, destinato a rimanere per sempre lì, mentre il vero Dyd salva la donna all'ospedale...
Mi sono soffermato anch'io su quest'aspetto ed ero arrivato alla tua stessa conclusione, ovvero che a morire erano solo i sogni, poi ho ripensato al fatto che la coppia di sposini, che ha avuto a che fare con il regista mancato, è stata chiamata ed interrogati dalla polizia di Scotland Yard per la morte di Pete, il loro amico e operatore (pagine 55 e 56), e tutto si è rimesso in discussione.