vace ha scritto:
no, no, puoi scrivere quello che ti pare, mons, ci mancherebbe. Solo che continui a ribadire il fatto che è un esercizio di scrittura inutile e non ti addentri nei vari perchè la storia viene giudicata da te negativamente (in realtà hai scritto "soporifera", vero; giuro che mai più mi sarei aspettato un termine del genere per descrivere OQP, ma tant'è!). Io ti chiedo "perchè" e tu mi rispondi "cos'è". Ma se uno compie un esercizio di scrittura tecnicamente perfetto allora può anche scrivere una storia meravigliosa. o no?
Io intendo, in questo caso, l'esercizio di scrittura in senso negativo. La Barbato nei suoi DyD mette tutto il suo mondo narrativo personale, di sicuro è originale e anche brava (mai mi sognerei di scrivere che non sa fare il suo mestiere, non lo direi né a lei né agli altri sceneggiatori di DyD), ma le sue storie mi trasmettono pesantezza (intendo, pesantezza della struttura, degli infiniti dialoghi che più pesanti non si può...) e non mi fanno mai entrare nella storia. Quello che accade in "OQP" non mi prende mai, non mi appassiona, non mi dice nulla, né tantomeno mi lascia alcunché. La novità della Barbato sta nel fatto che vuole
giocare al massacro con Dylan. Bene, ma oltre questo? Basta la trovata (furba) finale di non sapere l'identità del protagonista? Io penso di no. La tensione è bassa. E' una storia
afosa...