Bene, visto che non sono ancora arrivate bordate di fischi[:D]
proseguo con soggetto (4) e sceneggiatura (5)
Non e difficile spiegarne il motivo:
S P O I L E R
tralascio il fatto che l'originalità sul tema dell'autostoppista
rasenta lo zero. Cmq era lecito aspettarsi una rivisitazione dinamica di questa figura...ma Ruju ha risposto picche, evidentemente pensando che il 70 % dei lettori non l'avesse mai captata finora. Mah...[V]
il ritmo è buono, la storia scivola discretamente, specie nel finale dove si dà una sterzata ai fatti e la velocità/tensione aumenta.
Già, ma il resto?
Fino a pag 60 Dylan si limita a scorazzare per la strada e ronfare nei motel svolgendo le indagini più nojose dell'ultimo lustro (e glielo fa notare pure Cheryl a pag 40...- autoironia da depressione creativa di Ruju?)[?]
La caratterizzazione di Victor è scialba...ed è un peccato perchè il personaggio parte con buone premesse ed un potenziale di tutto rispetto. Ma Ruju pensa bene di azzerarne la figura lasciando che siano i fuori campo a parlare melanconicamente per lui, mentre gli unici dialoghi che scambia fino a pag 86 (lo scontro con Dylan in pratica)sono a dir poco innocui e pacifici...da un nemico pseudosanguinario mi aspetterei altro. Lascia intuire il suo lato oscuro solo nella telefonata minacciosa a Cheryl (pag 23-4), ma poi si lascia scarrozzare dagli altri malcapitati come un qualunque scolaretto in cerca di passaggio per la spiaggia. Di tenebroso-maledetto ha solo la sagoma di un Kurt Cobain (buonanima) palestrato e vestito da cantante country (è qui l'orrore probabilmente)[:0]
E poi il "movente" psicologico che lo costringe a tributare ancora sangue alla strada è deboluccio...potrebbe benissimo ribellarsi a mandarla al diavolo (v. pag 87), se davverro volesse calarsi nella parte di antieroe figone a cui sembra alludere dall'inizio
SU FISH:Trovo imbarazzante (anche se ci abbiamo fatto il callo ormai) la figura del solito vecchiardo (qui defunto) ben informato che impiega ben un terzo dell'albo (da pag 49 a 77) per centellinare uno spiegone finto-misterioso a Dylan (semplicemente urtante il fatto che si allontani ogni qual volta invece di chiudere il discorso...ma forse Ruju doveva riempire la sceneggiatura carente[V]), quando bastava la visione percepita dall'asfalto per chiudere la questione.
Altre debolezze (lacune/incongruenze) lampanti, che offendono quasi l'intelletto del lettore medio:
Ma se gli omicidi/incidenti su quel tratto di strada si ripetono da 30anni, come diamine è possibilie che la polizia s'insospettisca solo adesso tramite Dylan? E Fish aspettava la Provvidenza incarnata in Dylan per raccontare la sua storiaccia per salvare un bel po' di vite? Non sarebbe stata meglio una soffiata 29 anni prima ad un panzone in autogrill? Mah...
il modus operandi delittuoso di Victor vacilla: prima si deduce che faccia impazzire l'autista in un delirio di accelerazione fuori controllo (v. pag 28 e 56). Poi si passa all'aggessione diretta nei panni di mostro meccanico (guarda caso con Dylan che può tranquillamente non infrangere i limiti di velocità salvando i punti sulla patente...altro incubo latente)
E infine quell' "ADDIO VICTOR, MI MANCHERAI" posto a sigillo dell'ultima vignetta stona per stucchevole zuccherosaggine (detto da una strada sanguinaria, per giunta!!!) come un torneo di profitterol in-faccia in una clinica per diabetici. Era proprio necessario?
ERGO: un numero deludente, che mi stuzzicava ripensando a THE HITCHER, ma sbrodolato nella solita solfa per cuori teneri. Ho letto di peggio quest'anno, ma mi aspettavo di più da una sceneggiatura di 6 anni fa. Evidentemente i sintomi degli "Artigli del Drago" et similia covavano da molto. I "Mostri di Sullivan" è stato l'ultimo parto decente di Ruju.
Sembrerà impopolare ma rileggendolo ho preferito il TREDICESIMO UOMO a questo autostoppista imbronciato.
Lì la storia era molto più confusa e arruffata in modo indigesto (sino al ridicolo con "gli uomini in grigio" alla ricerca dell'immortalità, stile action-movie di serie B made in USA )
però almeno un po' d'incubo, di oscurità, di macabro, d'inquietante, di delirio, di tavole nere (sia lodato ROI[8D]) c'era. E poi la conclusione ironica-surreale rimetteva tutto in gioco.
Qui invece è tutto tremendamente didascalico e scorrevole, effetto placebo misto valium, di brividi neanche a parlarne: L'INCUBO ha preso un'altra strada, in barba a Victor ed il suo matrimonio saltato.
Cercherò un passaggio altrove quindi. Magari verso la British Columbia dove girano "Masters of Horrors"...chissà che a Ruju non gli venga qualche stimolo raccapricciante.
'notte a tutti.
Alla prossima[;)]
(e se vi suona nuovo il mio nick c'è la mia presentazione nella sezione apposita...l'educazione prima di tutto)
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