Letto, apprezzato ed ho votato BUONO.
E' difficile dire qualcosa su quest'albo dopo la recensione bellissima fatta da Dario [;)]
Partiamo dai disegni: straordinari, eccelsi, superlativi, ho provato una sensazione di vera ammirazione per questo disegnatore.
Quando Angelo Stano disegna così non ci sono paragoni che tengano: é di una, due spanne sopra tutti.
Quella nebbia sembrava di sentirla addosso.
Ci sono alcuni disegni che sarebbero letteralmente da ritagliare, incorniciare e tenere a campione per chi vuole capire cosa significa entrare in simbiosi con una tavola.
Cito solo alcune tavole che ho rivisto ed ammiarto parecchie volte: da pagina 30 a pagina 35, la straordinaria pagina 56 e poi c'é il capolavoro che va da pagina 68 a pagina 71 dove i dialoghi non servono ... Stano li ha scritti con i disegni (mi sono venute in mente delle tavole di Ken Parker che ho letto ultimamente).
E' presto per dirlo, siamo solo a Febbraio, però credo che sia difficile che a quest'albo non andrà il titolo "Migliori Disegni del 2008".
Molte volte si scherza sulla "velocità" di Stano nel realizzare un albo, ebbene non mettiamogli ma i fretta.
Voto: 11/10
Parlando della storia il discorso é un pò diverso perché credo che, mentre i disegni saranno apprezzati unanimamente, la storia creerà diìverse opinioni.
E' vero che siamo di fronte ad un Dylan Dog diverso dal solito, meno protagonista (si lascia trascinare dagli eventi, é un attore non protagonista), senza i miei amatissimi cliché (bellona di turno, tesserino, galeone, il campanello, ecc.), senza Groucho (anche se le uniche due battute del baffone sono tr le migliori che ho letto ultimamente).
Personalmente ho apprezzato come é stato narrato e scritto questo albo.
E' un segno di un'inversione di tendenza ? Se sì, é una strada che a me personalmente piace.
Ruju ha ambientato la storia in una parentesi tristissima della nostra storia moderna e lo ha fatto in modo egregio, la parte relativa alla ricostruzione storica é impeccabile, precisa ed occupa la giusta porzione nell'insieme (cosa che invece non ho riscontrato ultimamente in Dampy e Nemrod).
Da bravo qual'é Pasquale ha scritto un Dylan Dog diverso senza fare né un mero esercizio di stile (alla Bruno Enna per intenderci) né senza cercare di stravolgere il tutto: al posto del machete (usato da qualche autore) ha usato delle forbici sottilissime.
Se questo é mestire allora Ruju é un gran bel mestierante.
I flashback (o analessi come direbbero Dario e Federica [:D]) vengono usati alla perfezione in modo da giovare alla narrazione della storia (come non é assolutamente successo con l'albo "Il custode" scritto da Giancarlo Marzano).
Poca poesia, poca ironia ... forse sì ma non credo che in quest'albo ci sarebbero state bene.
"Johnny Freak", "Memorie dall'ivisibile", "Storia di nessuno", "Oltre la morte", solo per citarne qualcuno, non li scomodiamo, sono albi unici ma soprattutto diversi; lì Dylan Dog era partecipe di un qualcosa che stava avvenendo ma soprattutto vi erano situazioni che toccavano in modo diretto il suo cuore e la sua anima mentre quì é arrivato a giochi quasi fatti ed é parte terza.
Molto belle le figure decadenti di Aleksandr Berchov e signora.
Se proprio vogliare trovare una contraddizione in quest'albo ve la suggerisco io : perché Dylan Dog non fa fumare dentro casa la pipa al dottore mentre Groucho é sempre lì che si gode il suo sigarone ?
In ultimo Bravo Pasquale ! Mi hai fatto leggere un bel Dylan Dog.
Voto 7/10
EDIT : L'unica sbavatura di Stano é quella di non aver messo le catene alle ruote del maggiolino [:D]
@ Dario : se continui a scrivere recensioni (per me sono tali) così ben curate, ai comuni mortali come me non fai che lasciare le briciole ... scrivi meno bene ... altrimenti mi costringi a costruire un pupazzetto con barbetta, occhilini ed orecchini che tutte le sere bucherò nelle parti basse con uno spillone [:)]
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Batti in aria le mani e poi falle vibrar ,
se fai come Simone , non puoi di certo sbagliar !
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