Cravenroad7

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# 337 - Spazio profondo
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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab ott 04, 2014 8:49 pm 
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ok

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Il grooming è un concetto difficile da spiegare in USA, complicatissimo da recepire nella cultura italica


Ultima modifica di Walecs il lun ago 03, 2020 10:05 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab ott 04, 2014 10:52 pm 
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Iscritto il: ven giu 08, 2012 10:47 pm
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dogamy ha scritto:
Dylan di Recchioni è il solito Dylan di Recchioni…(...) che stimo ma che mi pare abbia una idea difforme dalla mia per Dylan Dog.
E questo numero, da tutti adorato e idolatrato a capolavoro o quasi, non fa eccezione. (...) Ma qui di Dylan Dog non c’è niente. (...)E’ la distruzione del personaggio, (...).
Votato insufficiente, e non prendetevela a male.
Sono solo una cretina che cercava di ritrovare il personaggio che l’aveva fatta sognare e riflettere per anni, non una copia di Nathan Never o come si chiama. (...) Sapere che Dylan non ha niente da dirmi più mi addolora, ma ogni storia, anche la più bella, ha una sua fine.Questa è annegata nello spazio profondo, dove fa freddo e ci sono solo gli occhi tristi delle stelle.
Totalmente d'accordo con Dog.
Sono anni che sostengo questi concetti.
Bentler ha scritto:
non mi piace granché il Dylan di questa storia (n. 337). A dire meglio: non mi piace granché il Dylan di Recchioni. Il quale Recchioni, detto tra noi, è un buono scrittore di fumetti: merce davvero rara, o anche rarissima, oggidì. Solo che non c'entra nulla con Sclavi, e con il Dylan di Sclavi.
D'accordissimo.
Bentler ha scritto:
Nessuno, però, c'entra più di lui.
Non sono d'accordo: ho appena riletto la trilogia di Bilotta (Cronache del pianeta dei morti), credo che Bilotta sia l'unico ad aver proposto un Dylan Dog quasi identico all'originale di Sclavi.
Qualcuno di voi riesce a dirmi quale autore ha fatto meglio di Bilotta nel avvicinarsi al Dylan di Sclavi????
PER FAVORE: Intelligentoni amanti dell'ANTIDYLAN del 307 prego astenersi
Votato insuff.

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Dylan Dog non esiste più fatevene una ragione!

Porca cicca!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab ott 04, 2014 11:04 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Bilotta si avvicina (forse) a Sclavi solo per la sconsolaggine del suo mondo-zombie (v. Morgana).
Per il resto ci sono abissi di differenza, da rotolamento perenne :x: .

Cita:
Solo che non c'entra nulla con Sclavi, e con il Dylan di Sclavi.


Recchioni non ha mai parlato di riesumare lo stile di Tiz. E' lo spirito ed il carattere (coraggioso, spavaldo, outsider, curioso, contaminante) della testata a rifarsi a quello d'epoca.
E' ora di mettersi nel cranio che quel Dylan alla "Sclavi" non lo rivedrete MAI più :dito:
Almeno che non vi facciate un giretto su questa:

Spoiler!
Immagine

... o presso l'ufficio arretrati (negli sviluppi)


ALOHA A TE PORCO, MA LEVALE LE MANI DI DOSSO !
(e parte il cazzottone matrimoniale)

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 9:26 am 
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Desmond ha scritto:
PER FAVORE: Intelligentoni amanti dell'ANTIDYLAN del 307 prego astenersi


Ti adoro Des!! :)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 9:50 am 
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desmond, il prossimo post con quel tono sara' cancellato.
e alla trecentesima volta dico sul serio.

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Carnage - Teatro online
https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=x4qv5rBEs9E


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 9:53 am 
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wolkoff ha scritto:
Bilotta si avvicina (forse) a Sclavi solo per la sconsolaggine del suo mondo-zombie (v. Morgana).
Per il resto ci sono abissi di differenza, da rotolamento perenne :x: .

Cita:
Solo che non c'entra nulla con Sclavi, e con il Dylan di Sclavi.


Recchioni non ha mai parlato di riesumare lo stile di Tiz. E' lo spirito ed il carattere (coraggioso, spavaldo, outsider, curioso, contaminante) della testata a rifarsi a quello d'epoca.
E' ora di mettersi nel cranio che quel Dylan alla "Sclavi" non lo rivedrete MAI più :dito:
Almeno che non vi facciate un giretto su questa:

Spoiler!
Immagine

... o presso l'ufficio arretrati (negli sviluppi)


ALOHA A TE PORCO, MA LEVALE LE MANI DI DOSSO !
(e parte il cazzottone matrimoniale)



Quoto Wolk! Ma mi pare non sia così facile da capire..

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che possa amarci chi ci ama
a chi invece non ci ama possa dio cambiargli il cuore
ma se il cuore non può cambiare..
..che gli storca una caviglia così sapremo con chi non bere!

Lui aveva un vecchio maggiolone cabriolet..sfatto ma piaceva tanto a lei..


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 11:25 am 
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Non è una cosa da capire o non capire. Basta leggere. Leggere il Dylan di questo numero è leggere un altro fumetto, non solo una diversa interpretazione del personaggio. Può essere il più bel fumetto della Bonelli degli ultimi 50 secoli, o esser solo una buona storia di sc-fi ma è un'altra roba.
E per favore la si smetta di dare dei nostalgici da Baggina a quelli che rivogliono il Dylan di Sclavi. Quel DyD non tornerà più e lo sappiamo tutti. Diverso è il discorso, o sarebbe diverso per dir meglio, di come impostare quello nuovo. Se si deve azzerare il passato, meglio un reebot come si diceva in un altro post.
E cmq chi critica questo numero, almeno parlo a livello personale, non critica la gestione RRobe, che fra l'altro è appena iniziata, critica il 337.
E' come quando mi si disse che il finale de Il Divoratore di Ossa era contrario ai modi di pensare e agire di Dylan Dog.
Mica si criticava tutta la produzione di DiGregorio da qui all'eternità. Si criticava quel comportamento in quell'albo.
Così come alcuni criticano questo Dylan e sopratutto la caratterizzazione dei suoi cloni.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 11:33 am 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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ma santocielo, quei cloni sono caratterizzati in quella maniera perchè non sono Dylan.
e non bisogna leggere fra le righe per capirlo, viene detto esplicitamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 11:39 am 
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Desmond ha scritto:
Qualcuno di voi riesce a dirmi quale autore ha fatto meglio di Bilotta nel avvicinarsi al Dylan di Sclavi????

Medda. Detto da un intelligentone a cui è piaciuto l'anti-dylan del 307. Ciao sagoma.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 11:42 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
Quello l'ho letto anch'io. E' proprio quella scelta, ad esempio di far emergere il lato più sensibile ed empatico sulle fattezze di una donna e sopratutto il clone versione Terminator, che mi danno i nervi. E' un espediente narrativo che non mi piace e trovo superficiale.
E che serve a mio parere, solo per far crepare personaggi senza spessore all'interno della storia. Che poi sia in qualche modo rivalutata dalla versione metaforica inserita, è mero dettaglio. L'ambientazione fantascienza in DyD non c'entra nulla.

PS: Mandarino....Infatti Medda sarebbe stato un ottimo supervisore.

Ah cmq buona domenica.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 12:05 pm 
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dogamy ha scritto:
[...] far emergere il lato più sensibile ed empatico sulle fattezze di una donna e sopratutto il clone versione Terminator, che mi danno i nervi. E' un espediente narrativo che non mi piace e trovo superficiale.
E che serve a mio parere, solo per far crepare personaggi senza spessore all'interno della storia.


Ma quel farli crepare in modo così insignificoso è proprio il loro giusto contrappasso per essere dei cloni parossistici di alcuni lati esasperati - anche dagli autori - della/e personalità di Dylan.
Dei pupazzi da macello dei suoi cliché, non responsabili del proprio copione-software, messi allo sbando sacrificabile per la loro prevedibilità senza spessore, e forse messi anche nell'auto-ridicolo pur di sdoganarsi alle facili letture piùcheagevoli ( & pro-bimbiminkia) delle passate gestioni.

Vuoi essere macho :?: .... e crepa di pallottole !!! :o
Vuoi essere sensibile :?: ....e crepa di carezze ! :*
Vuoi essere il rigido osservatore delle tue regole :?: ...farai una morte di protocollo :|
Vuoi essere Dylan :?: ... e allora spalàncati all'incubo 8-)


ALOHA 1000 WAYS TO DIE



e cmq dopo tutti questi discorsi credo davvero che scriverò la seconda parte della recensione.
C'è ben altro in pentola di completare, alla luce (oscura :D ) di queste riflessioni/riletture.
Avvisati.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 3:58 pm 
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[...]

Detto, fatto – non a questa velocità, però :wink:

Right, non credevo di tornarci su questa storia, a parte che per le repliche ad alcuni commenti… ma dopo la rilettura domenicale e la fermentatura di certi spunti… riprendo quanto lasciato in sospeso – per cattiva condotta – e risbucatomi nella cucuzza.
Per gli amanti della coerenza si può sempre confrontare con la prima parte:
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=8933&start=150

Second leg ed omake random della recensione, a raffica, quindi.



OVVIAMENTE e’ TUTTO UN MEGA

SPOILER ˜ ˜ SPOILER ˜ ˜ SPOILER ˜ ˜




Neanche a me sono piaciuti i nomi “omaggianti” delle basi navi spaziali :? .
Vabbene Mick Jagger e la Thatcher, ma aspettarsi qualcosa di meglio di Beckham in oltre due millenni di storia britannica mi pare quantomeno legittimo. Se gli dedicano un vicolo dietro la casa natale è pure troppo.
Per la moglie un cavalcavia sarà sufficiente?

_____


Stavolta – a differenza del titolo dello Speciale made in GDG per cui c’è stato un certo accapigliamento – sono d’accordo con l’utente Bentler sull’uso errato di un termine, a livello di costrutti e significato.
Mi riferisco a:

Bentler ha scritto:
p. 19, didascalia 1: "Implementarono questa personalità in corpi sintetici creando delle repliche ecc. ecc.". Non si implementa+[oggetto]+in: siamo ai limiti del solecismo sintattico: un'occhiatina al dizionario, per vedere il reale significato del verbo 'implementare', di là da come lo si usa allegramente in rete, aiuterebbe)


Infatti. L’errore presente anche a pag 13.ii deriva, forse, dall’assunzione errata del verbo direttamente dall’ uso inglesoide :o .
Nel dylan-idioma to implement significa anche “apporre, applicare”.
Mentre da noi vale solo come “migliorare, perfezionare, adempiere”, cosa che mal si sposa con i costrutti usati per le vignette in questione, e con l’italiano.
O forse si sono confusi con “impiantare” ?
Impl-elementare Watson, o no :?:

______


Sul discorso di Manda:

MandarinoFish ha scritto:
Ma c'è una cosa che non va, e pure grossa, e mi rendo conto che quello che sto dicendo è un discorso chiaramente soggettivo:
Non mi ha emozionato.

Dovevo sentire il freddo dello spazio profondo, la paura del vuoto e dell'ignoto. Volevo perdermi in questo buio infinito, ma non ci sono riuscito.


Come è stato già accennato, in un certo senso, per atmosfera questa più che una storia “dello spazio/spaziale” è una storia “di spazi” angusti e reversibili – nel finale, quando salto tutto – e soprattutto di navigazione, senza tempo.
Per questo può prescindere dall’infinito bujo cosmico come co-protagonista :dito: .

Anche Dylan allude alla teoria del vascello ed alla somiglianza/affinità della nave cargo con uno di quei galeoni che trasportavano coloni, schiavi e soldati in epoca moderna (pp. 51-52 e anche 32).
E’ la nave-prigione (di molte cose) che dà il senso dell’ambientazione. Non tanto il cosmo che passa in secondo piano, come quello spazio profondo, ignoto e silenzioso… che in altri contesti di fantascienza la fa invece da padrone. Forse mettere insieme entrambe le cose in una sola storia era troppo… :roll:

_________


Una cosa che mi era particolarmente piaciuta nel complesso della storia e che mi è sfuggita dalla precedente recensione, è una certa apertura più positiva, tra le righe, verso il ruolo dei cloni tanto demonizzati – anche da noi :evil: – nella chiusura della loro esistenza.
Mutando i loro rigidi assiomi, grazie all’interazione-contaminazione col Dylan “puro/originale ”#5.

Parlo di quel senso di ricongiunzione nell’essere Ernest, ehmm… Dylan come un tutt’unicum (p.58) di cui sembrano appropriarsi coscientemente (p. 58), di una certa l’apertura al sacrificio (pp. 61-64), della capacità di chiamarsi per nome e non più solo per sigle, con una sfumatura un po’ più umana fino alla svolta (addirittura) ironica di un automa come #4 (p.68-69) :D .


***
****
*****



Adesso, visto che il gioco delle metafore è stato messo in tavola una partitella – sempre e solo per gioco, of course- me la farei pure io.
Prendo i dadi e le pedine intanto… :3
E poi passo ad aggiungere una mia (oziosissima… ) rivisitazione/estensione personale del discorso meta-testuale applicato a dei loschi figuri che si aggirano nella rete.

Vale a dire NOI. In quanto lettori critici e forumistizzanti.

Mespiego mejo.
Allargando il contesto del meta-fumetto alle varie figure che imperversano in questo albo, mi è venuto più di un sospetto (e diletto, costruttivo) che Recchioni abbia traslato uno dei dogmi sclaviani appositamente per questa storia.

Dopo “I mostri siamo noi” arrivano “Gli spettri siete voi”… (e/o quello che vi ronza in testa)…
… con un po’ di autocritica, per l’ iper-produzione di considerazioni su considerazioni sul valore di Dylan rispetto al suo passato, la paura per il futuro – nei suoi spazi profondi - il suo spessore in perdita, i nostalgismi bagnati di rimpianti, i fondamentalismi iperortodossi, e le pretese insensate verso quello-che-non-potrà-mai-più-essere :x: .

Insomma, forse siamo noi stessi ad esser (prigionieri di) quelli spettri che s’aggirano per la nave Thatcher… ed è il anche il nostro discorso in quanto “memoria storica” ad infestare di terrori congelanti gli sviluppi di quello che è soltanto in fase embrionale, ad oggi… :tc:
Non per nulla l’albo ripete in continuazione il discorso sull’assuefazione agli schematismi nell’appropriazione/costruzione di un personaggio, il protagonista.

E’ sufficiente una memoria “di ricostruzione” programmatica ( e falsa, attraverso un software, v. discorso di pagina 15.i) per ricreare il vero Dylan? Non siamo sempre bisognosi di simulazioni in replica/forzose su misura della sua personalità d’archivio? Ovvero quello che si è visto negli ultimi sei-sette anni, a josa (p. 18), da rifilare alla falange di lettori, coscritti/arruolati contro la loro volontà (v. pag 51) in quanto mano d’opera sganciante per tener su l’impero :( .

Ribattendo di metafora (con un top-spin):
Se i burocrati dell’ Impero di Albione (la SBE), al servizio della regina Victoria XXIIIa (Beckham? sarà un’allegoria per le victorie del Milan, beninteso), si trovano davanti a dei fantasmi neanche tanto lontani dai nostri fantasmi mentali, o sugli echi del web… allora l’anello di Hoag si chiude :o .

Il Cargo Thatcher è senza equipaggio, (la testata DYD, per esteso), infestato da spettri…che sfuggono al controllo/comprensione dell’Impero (p. 15.iii; 18.i) … voci elettroniche che disturbavano le comunicazioni (p.16.ii), malevole attività para-normali (p. 28.v), attirate dai sentimenti negativi (p. 53) che gettano nello scompiglio i prigionieri del cargo (i lettori, in senso lato).
C’è da aggiungere anche piuttosto incacchiati, questi spettri scappati dal nostro inferno personale/comunicativo (p. 82), perché come presagisce #3 (p.50.ii) trasudano rabbia ed odiano tutto, a partire dai cloni di Dylan, nella cui mente-copione sono capaci di penetrare facilmente (p.61.iii) :oops:

E tra i nostri spettri tormentoni-ci da vascello veleggiano il ben noto Bloch brontolante e la Bree consolatoria, che anche sul cargo non si fanno mancare.


Chiudo qui questo giochetto di meta-narrazioni prima di degenerare verso altre dimensioni fuori scala, e fuori focus.
Come per ogni gioco l’importante non è vincere, né convincere, ma tornare a casa col pallone. Sano :mrgreen: .

*****


Parliamo – noi chi? rispondete, Houston! – dell’aspetto grafico.

Copertina bellissima, non aggiungo altro. Peccato solo che su tutto quel nero rimangano i segni delle mie ditacce. Da prendere coi guanti? E le pinze? :g:

Frontespizio quasi insignificante, per la realizzazione.
Il concept è carino, ma la fattura di terza fascia.
Forse in b/n recupera qualcosa, ma dopo oltre 20 anni di quel capolavoro precedente se si voleva davvero cambiare – ed era ora – lo si doveva fare con qualcosa di più elaborato e meno al risparmio :? :mad: :? .

Mari a colori mi ha davvero stupito 8-)
Non mi aspettavo tanto spettacolo.
Ritorna al suo vecchio amore per la fantascienza, e specialmente nello studio degli interni si vede che è una bellezza. Ovviamente non è più il Mari superbo di Vampyrus o cose simili ma, mi ripeto, sarebbe ora di scacciare tutti questi fantasmi di rimpianti.
Cepensa Dylan? O Bill Murray?

Guadagna certi effetti di luce non possibili senza colori (p. 8.i, 40.iii e 58.i), anche solo per le torce e le ombrature dei primi piani.
Temevo per la carta opaca, a differenza di quella lucida del CF, ma qui le cose rimangono su un livello di qualità molto alta, e poi ultima sezione più “inglese” se ne avvantaggia :3 .

Un po’ ripetitive le scelte cromatiche negli interni, specie del cargo (pp.22-64), ma quando subentra l’incubo “i rossi” si caricano a dismisura e la palette s’infradicia d’incubo. (pp. 65-67, 72-85) :D
Non mi sono piaciuti gli scafandri a tuttotondo e sbrindellati di pag 17, i soliti mostri tentacolari alla Mari un po’ da rivedere – a parte l’exploit con Groucho, pp. 78-79 – e sospetto che tra 74.iii e 75.ii ci sia qualche errore di montaggio/disposizione nella sequenza delle vignette.

Buono lo scotennamento di #1 (p.45), lo svisceramento (posticcio, è un semivegetale in fondo) di #2, gli zombi demoniaci dei cloni, ricuciti, sbavanti, fasciati di carnazza perversa (pp. 89-92), l’abisso senza scampo dagli inferni (p. 93)….
e soprattutto il magistrale il Grouchazzo dentiaguzzi formato Regina Madre di Alien2, con tutte quelle malvagie appendici pullulanti e quel rosseggiare di insana truculeeeeeenza :* :tc: :* .
Dopo la prima chiavata – intesa come botta di chiave albionicissima p. 73 – Mari lo ritrae di una cattiveria davvero riuscita, con quelle orbite così nere e vuote allo stesso tempo (pp. 78.iv, 80.ii e iv, 82.iii-v), chiusa con la risata ebete da inquietudine assicurata… ma non rassicurante :|

Molto bella anche la pozzanghera nera in piena piovosa landa inglese di pag 86, attraverso la quale il buco nero del fantaspazio riprende contatto con gli orrori più classici dylaniati, tastando da subito la fangosa Terra…
….dove gli incubi vogliono inevitabilmente unirsi a noi umani: per dar linfa a nuove storie ? Per diventare una nuova famiglia, nell’inferno annunciato della fase 2 :?:

Alla prossima lametta l’ardua sentenza.


ALOHA PRORAZOR
(barbieri assassini a domicilio)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 4:36 pm 
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Iscritto il: sab lug 26, 2014 8:54 pm
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Se c'è una cosa che in DD non deve mancare mai è proprio il DDog. Cloni che lo caratterizzano proprio non mi va giu. Io voglio sempre e solo il DDog vero, o almeno credere che sia quello vero :D
Speriamo non ne ambientino altri in mondi futuristici.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 5:08 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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dogamy ha scritto:

PS: Mandarino....Infatti Medda sarebbe stato un ottimo supervisore.

Preferisco, onestamente, averlo ai testi che in veste di curatore.
Tra le storie del nuovo corso, quella sua con Nizzoli, descritta da Rrobe come divertentissima e cinica, e quella di Bilotta e Roi sono quelle che aspetto con più trepidazione

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: dom ott 05, 2014 5:12 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
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Su implementare: sinceramente, quello usato nell'albo è l'unico significato che conoscevo. Il che dovrebbe dirla lunga sul modo in cui è usato generalmente. Già che vedo che si tratta comunque di un adattamento dall'inglese mi stupisce che quell'accezione non sia ancora stata registrata. Io sono comunque favorevole. Sta lingua è alla deriva, ma non mi sembrano questi i veri problemi. Mi convince meno, ad esempio, quel "su questo puoi starne certo" di pag. 81.

A margine, belle riflessioni, Wolk.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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