Cravenroad7

Sono colpevolmente indietro di parecchi numeri che ho appilato sulla mensola.
Però ho letto l' ultimo, Visioni.
È una bella storia, anche se poco plausibile sul finale.
Diciamo che si spinge su un terreno difficile e un po' contorto.
Finalmente c'è una bella sinergia tra le forze in campo, Webb, Julia e non ci sono le solite cavalcate solitarie, come lo stesso Webb sottolinea.
L' ho letto con grande piacere devo dire.

Io sono in pari con le letture: ho letto tutto, compreso il bis con la giovane Julia, ma (pur essendo sempre albi di buona qualità) non ho trovato nulla che mi abbia impressionato più di tanto e che si sia discostato dall'ordinaria amministrazione juliesca. Che è juliesca, appunto, e che pertanto dà diverse lunghezze a (quasi) tutto il resto della serialità bonelliana; detto questo, però, siamo in piena "comfort zone" berardiana.

"Visioni" esce un pochino dalla comfort zone, arriva al ballatoio. Azzarda un pizzico di autoironia (proprio quando Webb muove a Julia le critiche che di solito le muoviamo noi), è meno stucchevole negli atteggiamenti, non indulge nel bacchettamento morale, non si lascia cullare dal proprio melodramma familiare.
Sembra muovere i primi passi verso una maturità scevra di lezioso autocompiacimento.
Verrò prontamente smentita il mese prossimo

Il ghiaccio nel cuore, che mi pare avesse molto colpito Alexander, è piaciuto moltissimo anche a me.
SPOILERINO


L' abbaglio di Julia nello stendere il profilo del killer indica una strada che forse è stata intrapresa.
Ovvero spogliarla metaforicamente di tutte le sue rigidità, inflessibilità e sicurezze.
È un bel passo avanti verso una figura più umana, esposta all'errore, disposta a dimostrare le emozioni (per esempio la felicità per la vacanza di Ettore. Un tempo avrebbe tergiversato dicendogli di non stancarsi, di non staccarsi dalla famiglia).
Una bella storia intrisa di disperazione umana, del dramma dell' isolamento sociale e della malattia.

Buonasera a tutti

Siccome vorrei avvicinarmi a questo fumetto, vorrei sapere se le storie sono autoconclusive o meno... nell'ottica di leggere qualcosa in ordine sparso.

Grazie mille

Sì, a parte rari casi, sono autoconclusive.

Grazie mille

Secondo me, visto che l'ho fatto per anni, si potrebbe leggere Julia pescando a caso 2-3 albi per ogni annata, ovviamente potendoli recuperare così. Penso ne verrebbe fuori una panoramica interessante sia riguardo il fumetto che la nostra società.

@Bertuccia: Sì, Il ghiaccio nel cuore mi era piaciuto molto, non posso dire se sia tra i migliori mancandomi il confronto con quasi tutti gli altri del periodo.

A novembre torna di nuovo Myrna. C'è pure chi dice che le storie con lei siano ripetitive, ma caspita se preferisco la sua ripetitività a quella di nonna, Seven, Tim, ecc.

Non vedo assolutamente l' ora del ritorno di Myrna!
Intanto mi si sono ammucchiati almeno 4 albi, se non di più e non riesco a recuperare.
Complice anche la lettura dell' albo del Commissariato Ricciardi, che mi ha appagata talmente, da aver esaurito la volontà di leggere un altro autore.

Intanto ho letto anche Un corpo in vendita trovandolo discreto, un 6,5.
Ha dei pregi oltre la solita (per Berardi) capacità di scrittura, tra questi l'assenza dei soliti noti riempitivi, ma Julia è come la signora in giallo, dove va lei c'è un crimine, mi sa che appena la vedono gli abitanti di Garden City toccano ferro (o altro)
Qualche personaggio poco approfondito (la rapita), qualche altro stereotipato (il capo stronzo, il fidanzato giocatore di football), qualche soluzione di comodo (l'hacker Gastone) tolgono qualcosina al voto.

I difetti che hai elencato caratterizzano in modo massivo questo albo.
Oltre alla capacità di preveggenza, i salti logici oltre il limite del credibile, il solito profilo azzardato e fin troppo puerile, confezionano una di quelle storie nate già storte .
Posso accettare la fascia d'età, ma tutte le altre deduzioni su casa, garage, lavoro, vita sociale, sulla base di 1 fotogramma ripreso in un parcheggio, sono al limite del paranormale.
Troppe soluzioni di comodo, da Luther che pesca il jolly nell'infinito Dark web, il rapitore deficiente che mette all' asta la giocatrice dopo un minuto che l' ha rapita, foto e nome annessi (con la massima allerta sulla sua persona), sono tutti elementi difficile da accettare e digerire.
La Julia onniveggente io non la reggo e ad aggravare il tutto c'è una modalità di dialogo pseudo criminale, che cordialmente detesto: cucuzze, per esempio.
Ma chi usa mai "cucuzze" nel 2024? Nemmeno mio nonno.
Storia e albo bocciato, per quanto mi riguarda.



Edito il post dicendo che ho anche recuperato È caduta una stella.
Una storia sapientemente scritta, nonostante il soggetto non sia dei più originali.
L'ho trovato molto potente emotivamente, soprattutto nell' epilogo.
Una storia di donne, scritta con sensibilità, attenzione e forte intento di denuncia. Sempre attuale, perché sottolinea gli abusi di un mondo dove si incontrano da sempre prede e predatori. Un mondo di luci, sotto le quali si nascondono le peggiori ombre.