Albo da 7- a mio parere.
Tra quelli della nuova fase è secondo solo a
Spazio profondo, che aveva il pregio di una maggiore compattezza e di un'anima più orrorifica.
RRobe ci mette energia, talento e passione. Non sarà forse un innovatore, ma senza dubbio sa come far funzionare le cose.
Molto efficaci in particolare i dialoghi. La tendenza a far parlare i personaggi mediante battute a effetto a volte suona artificiosa, ma possiede un'intrinseca qualità.
I limiti dell'albo stanno altrove.
seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R
Nell'albo si intrecciano due anime: una fantapolitica e una horror. La prima funziona molto bene, la seconda purtroppo no.
La componente horror si incentra su due temi, quello degli "oggetti maledetti" e quello della "fobia della tecnologia" (in senso lato, intesa come 'presenza di oggetto tecnologicamente avanzato che provoca disastri').
E' tutta roba ipersfruttata, vista un'infinità di volte anche su Dyd, e che qui non trova rivitalizzazione adeguata. Puro clichè, insomma.
Oggetti maledetti se ne sono visti letteralmente a legioni! Il fatto che stavolta si tratti di un telefonino non è certo una novità, basti pensare al film coreano
Phone e alla saga giapponese di
Chakushin Ari.
La fobia della tecnologia, poi, è un luogo comunissimo, dato che Dylan per sua natura è sempre stato diffidente (spesso addirittura ostile) nei confronti del progresso tecnologico. Abbiamo avuto storie che demonizzavano la realtà virtuale, il navigatore satellitare... persino una 'breve' gualdoniana contro i telefonini. Questa storia non aggiunge nulla, anzi paradossalmente
toglie, dato che messa a confronto con la sclaviana
Il "Progetto" risulta più debole e più banale.
Anche
Il "Progetto" 'demonizzava' i telefonini, ma lo faceva in maniera più sottile. Non tirava in ballo prevedibili e scontati demoni lovecraftiani: il telefonino provocava danni per il semplice fatto di essere, appunto, un telefonino, un semplice tramite tecnologico.
E anche nel
"Progetto" il telefonino poteva comunque rivelarsi utile, dato che Dyd si salvava dalla prigione proprio grazie a esso - senza bisogno di tirare in ballo improbabili intelligenze artificiali che ti dicono: "Dietro di te".
Insomma, c'è poco da aggiungere. La componente horror di quest'albo non spaventa, trabocca di
déjà vu e troppo spesso suona forzata e sbrigativa.
Funziona molto meglio la componente fantapolitica, nella fattispecie il personaggio di JG.
Capitalisti cattivi ne abbiamo visti fin troppi sulle pagine di Dyd. JG però emerge nettamente dalla massa: ha personalità e ha anche motivazioni (personalmente, non sopporto i personaggi dipinti come malvagi solo "perchè sì"
). E' descritto con caratteristiche iperboliche, ma risulta comunque credibile e tridimensionale. Possiede inoltre quel tocco di imprevedibilità che non guasta.
Riguardo Irma, trovo che il suo problema non stia tanto nelle caratteristiche 'fantascientifiche' quanto nel fatto che rischia di diventare l'ennesimo
deus-ex-machina.
Il guaio è che il Dylan di questa storia
come investigatore è parente stretto di quello di
Blacky.
Non investiga. Non sa investigare. Non sa fare (quasi) niente.
Quello di
Blacky trovava la soluzione soltanto perchè appariva il fantasma del cavallo a fargli da guida; questo trova il responsabile dei fattacci solo perchè gli forniscono mappa, indicazioni, guida, accompagnatrice, elicottero e non ricordo che altro ancora...
Con tutto il rispetto, persino mia nonna novantenne -che NON fa l'investigatrice
- sarebbe capace di 'trovare' una persona se gli venisse fornito tutto quel po' po' di roba...
Finchè Dylan continuerà a essere dipinto come un inetto che non sa fare niente, ci saranno
sempre deus-ex-machina. Se non sarà Bloch, sarà Rania. Se non sarà Rania, sarà Irma. Se non sarà Irma, sarà un altro ancora.
Un inetto ha SEMPRE bisogno di qualcuno che intervenga per togliergli le castagne dal fuoco, dato che da solo non è in grado neppure di trovare le sue stesse chiappe con entrambe le mani nelle tasche di dietro!
Al netto di questi difetti, più o meno marcati, l'albo mi ha avvinto alla poltrona e si è lasciato leggere con piacere.
Attendo ulteriori sviluppi della figura di JG.